Soundtrack

Full Monty – Squattrinati organizzati: “Lookin’ for some hot stuff”

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Siamo a Sheffield, città natale del mitico Joe Cocker, in Inghilterra, ma nonostante i “rassicuranti” fotogrammi iniziali la situazione economica non è affatto una delle migliori.

Tutta la città ed i suoi abitanti stanno infatti attraversando un pesante periodo di crisi economica dove, chi non ha perso il lavoro, si deve accontentare di quel poco che passa il convento mentre chi non ha neanche quello fa delle file interminabili al centro dell'impiego.

Va detto che, il più delle volte, tutti sanno che il lavoro non arriverà tanto presto e quindi passano buona parte del tempo a giocare a carte, fumare o a chiacchierare tra di loro.

È infatti il caso degli ex operai Gaz (un Robert Carlyle ancora fresco di Trainspotting) e Dave (Mark Addy) che sono costretti a rubacchiare qualche vecchia trave e tubo nella fabbrica per racimolare qualche sterlina.

Ad assisterli c'è lo sconsolato figlio di Gaz, Nathan (William Snape), che cerca di “sopportare” il padre nelle sue strampalate imprese. Gaz ha divorziato e se non riesce a dare i soldi per gli alimenti in arretrato (700 sterline) non potrà vedere il figlio.

Durante lo sgangherato tentativo di furto rischiano di essere scoperti e, dopo un'altrettanta disastrosa fuga, decidono di ritornare in città per meditare sul da farsi. Cammina e cammina, s'imbattono in un cartello che pubblicizza lo spogliarello maschile in un bar per la serata di sole donne.

Gaz sa che Dave è nei guai con sua moglie e che, molto probabilmente, si trova lì dentro. Con un a dir poco riluttante Nathan, Gaz decide d'infiltrarsi nel bar dalle finestre del bagno per vederci chiaro, ma è lì che ha l'illuminazione!

Notando come il posto sia pieno ed i biglietti per lo spettacolo esauriti, Gaz vuole dunque improvvisarsi spogliarellista assieme al paffuto Dave per raggranellare qualcosa e saldare finalmente il suo debito.

L'idea ormai è fissa nella sua mente e niente gliela leverà da lì dentro tanto presto. Ovviamente in due però sono troppo pochi quindi che fare? Ovviamente trovare qualche altro disperato, ma neanche questo è così facile come può sembrare.

A proposito di disperati, durante una corsa sulla collina poco distante dal centro, i due s'imbattono nel timido trombettista Lomper (Steve Huison) che sta tentando di suicidarsi inalando i gas di scarico della sua macchina. Dopo averlo salvato ed averci scambiato qualche chiacchiera, decidono di coinvolgere anche lui nel folle piano.

Lomper è infatti una guardia giurata presso la vecchia fabbrica e quindi avrebbero anche il posto ed un minimo d'impianto stereo per la musica.

Naturalmente in tre non fanno una folla, ma è comunque un inizio. Non va però dimenticato che occorre anche qualche lezione minima di ballo, ma con che soldi? Decidono dunque di andare a spiare una lezione di ballo cittadina per imparare qualche passo ed un po' di coordinazione per una coreografia di gruppo.

Qui, con loro grande sorpresa, incontrano il loro ex direttore del personale Gerald (Tom Wilkinson) che cerca di mantenere alti i suoi standard di vita nonostante sia senza lavoro da sei mesi e la moglie non ne sa ancora nulla!

Gerald è comunque un provetto ballerino e “materie” come coreografia e coordinazione non hanno segreti per lui che viene coinvolto, quasi a forza, in questa pazza avventura senza pantaloni.

Il gruppo si completa dopo l'arrivo dell'attempato Cavallo (Paul Barber) e dell'atletico Guy (Hugo Speer). Il gruppo è al limite dell'improponibile perché sono o troppo anziani, o troppo magri, o troppo grassi, ma comunque tutti ugualmente disperati.

Inoltre, per essere assolutamente certi della riuscita del folle piano, Gaz propone di fare il servizio completo, ovvero spogliarsi completamente. Ce la faranno senza che tutta la città rida di loro?

Questa, in poche parole, è la trama dello spassosissimo Full Monty – Squattrinati organizzati. Pellicola del 1997 diretta da Peter Cattaneo (“Lucky Break”, “Opal Dream” e “The Rocker – Il batterista nudo”) che affronta con umorismo e sapienza la questione del licenziamento e della regressione, senza scadere nel volgare, in una salsa squisitamente british.

Detto questo passiamo alla colonna sonora. Naturalmente non potevano mancare le canzoni tipiche da spogliarello come le famosissime “You Can Leave Your Hat On” di Tom Jones, coverizzata anche dal “leone di Sheffield” Joe Cocker, “You Sexy Thing” degli Hot Chocolate, “Hot Stuff” di Donna Summer (ricordatevi della scena in coda all'ufficio) e naturalmente “The Stripper” nella versione di Joe Loss.

Non manca poi la spensieratezza e l'allegria di altri pezzi come “We Are Family” delle Sister Sledge, la scatenata e corale “Land of a Thousand Dances” di Wilson Pickett, la celeberrima “Flashdance … What a Feeling” di Irene Cara tratta dall'omonimo film e così via senza scordare i fantastici temi ad opera della compositrice inglese Anne Dudley.

 

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Tags: Donna Summer/Tom Jones/Vanni Versini/Joe Cocker
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