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Human Traffic: “siamo giunti al weekend”

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Siamo a Cardiff in Galles verso la fine degli anni '90. È un'altra volta venerdì sera per i sei folli protagonisti di un altrettanto folle weekend ai limiti del divertimento e della legalità.

La delirante storia è narrata dal protagonista Jip (John Simm), commesso in un negozio di abbigliamento completamente in preda alle paranoie e all'ansia da prestazione che lo porta a pensare di essere diventato impotente a furia di droghe e pasticche varie.

Paranoia che tenta di superare con il suo “maestro di vita” per eccellenza, il comico americano Bill Hicks che compare su una VHS del nostro protagonista.

Jip, inoltre, lavora con l'apatico collega Felix interpretato da un giovane e sbarbato Andrew Lincoln prima del successone con The Walking Dead”.

Ad ogni modo lo strano Jip qui veste i panni di una sorta di moderno Caronte che traghetta le anime dannate, oltre che noi spettatori, verso uno sballatissimo weekend all'insegna della rave culture.

Tra i suoi amici e compagni di s/ventura troviamo il simpatico dj e commesso in un negozio di dischi Koop (Shaun Parkes). Autentico esperto di musica e mago nel convincere i clienti a comprare dischi, Koop è il migliore amico di Jip ed insieme a lui ne hanno passate davvero di tutti i colori.

Purtroppo vive anche lui in una costante paranoia, quella che la sua ragazza lo tradisca ed impazzisce al pensiero degli ex ragazzi di lei, ma ne è comunque follemente innamorato.

Nina (Nicola Reynolds) è la sua ragazza “in piena crisi esistenziale”, come sostiene lei, si è appena licenziata da un fast food in cui veniva sempre presa di mira dal viscido capo. Appassionata di locali e di feste viene descritta da Jip come “quella più a posto di tutti”.

Lulu (Lorraine Pilkington) è un'altra grande amica di Jip la quale, dopo l'ennesimo tradimento da parte del ragazzo, è ormai una single convinta e decisa. Nonostante l'aria da dura, nasconde comunque un carattere dolce e sensibile, cosa che fa estasiare Jip.

Moff (Danny Dyer), invece, è uno spacciatore da quattro soldi nonostante sia il figlio di un ispettore di polizia, fissato con la musica ed il cinema che cita in continuazione è “completamente fuori” in tutti i sensi.

Infine c'è il “novizio” del gruppo, il diciassettenne Lee (Dean Davies). Lee è il fratello di Nina che vuole seguire la sorella ed i suoi folli amici per abbracciare la controcultura della notte, non per nulla in una scena di presentazione afferma “sto per entrare a far parte della generazione tossica”.

Disco scena di presentazione perché i primi minuti della pellicola sono praticamente questo. Dei momenti in cui i protagonisti si raccontano brevemente allo spettatore rompendo la quarta parete, un elemento che ricorrerà spesso nel corso della vicenda assieme a degli autentici “trip” che prendono vita.

Come avrete intuito la vita dei nostri assurdi personaggi, chi più chi meno, sta transitando verso una fase che oscilla tra quella discendente e quella statica a momenti alterni.

Unico e autentico momento di felicità è il weekend descritto da Jip come “quarantott'ore di libera uscita dal mondo. Schizzerò vapore dalla testa come una pentola impazzita, sparerò cazzate tutta la notte con gente mai vista, scorticherò la pista da ballo. I miei radicali liberi stanno sbroccando! Stasera sarò Jip Travolta, Sergent Popper. Atterrerò sull'Isola che non c'è con la mia bella famigliola. Saremo più stralunati di Armstrong, è sicuro. Può accadere di tutto questa sera, potrebbe essere la più grande serata della mia vita. Ho settanta reginette in tasca e voglio bruciarmele tutte, amico. I dolcetti li offro io! Sì! Allarme rosso per tutti i crociati sulla pista da ballo, pronti a scattare! Regine della disco, vittime dei locali, coraggio uniamo le forze… Motori a palla!!!”

Naturalmente non mancheranno personaggi allucinanti assieme a discorsi e situazioni al limite del surreale, del resto le premesse sono già buone!

Si comincia dunque con una birretta tranquilla nel pub locale dove il sestetto sparla delle canzoni pop e dei vari conoscenti per poi celarsi, man mano che la notte diventa più buia, negli anfratti più oscuri ed “aleatori” di questo folle fine settimana. Come finirà?

Questa pellicola, girata dal regista gallese Justin Kerrigan, è diventata in poco tempo una vera e propria pellicola cult spesso accostata ad un altro cult intramontabile. Sto parlando di Trainspotting” di Danny Boyle, pellicola di qualche anno prima.

Human Traffic, nella sua folle logica, ha comunque il merito di mettere in luce aspetti e tematiche sociali che sono sempre attuali. Si parla infatti di droghe, ma questo era scontato, della costante disillusione dei giovani, del culto dei rave party, dell'alienazione dai vari contesti sociali e della crescente disoccupazione senza troppe barriere o metafore filosofiche. Semplicemente vengono presentate così come sono, dirette come un pugno in faccia condito da un po' di humour.

Detto questo è meglio spendere qualche parola per la più che consistente colonna sonora della pellicola, uno specchio di quei tanto rimpianti anni '90 che i trentenni come me ripensano spesso.

Direi dunque che vanno citate assolutamente l'iniziale “Build It Up – Tear It Down” di Fatboy Slim, l'energica "You're Gonna Get Yours" dei Public Enemy, la primordiale trance di “The Age of Love” degli Age of Love, la folle “Cookies” di Jacknife Lee fino ad arrivare all'eterea “Come Together” dei Primal Scream. PS non fatevi ingannare dal nome, non è una cover dei Beatles!

 

Vanni Versini – Onda Musicale

 

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Tags: Danny Boyle/Primal scream/Come Together/The Beatles/Vanni Versini
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