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Io e Annie: ovvero, i rapporti di coppia secondo Woody Allen

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E c'è un'altra battuta che è importante per me; è quella che di solito viene attribuita a Groucho Marx, ma credo dovuta in origine al genio di Freud e che è in relazione con l'inconscio; ecco, dice così ‐ parafrasando ‐: «Io non vorrei mai appartenere a nessun club che contasse tra i suoi membri uno come me». È la battuta chiave della mia vita di adulto in relazione alle mie relazioni con le donne”.

Queste le parole del comico Alvy Singer (Woody Allen) che riflette sulla sua separazione dalla fidanzata Annie Hall (Diane Keaton) e cerca di rimettere insieme i cocci del rapporto ormai infranto, ma vediamo di capire meglio chi sono i due personaggi principali della storia.

Alvy, che poi è praticamente l'Allen di sempre come si è descritto in molti altri suoi film, è un comico di successo sempre in bilico tra nevrosi, depressione, fobie e strascichi dei suoi matrimoni, o relazioni, precedenti.

Nonostante la fama e le apparizioni in televisione Alvy è sempre ossessionato dalla morte e dall'antisemitismo, vi dico solo cercate la scena dove parla di Wagner, fin da quando era più piccolo.

Un bambino dai capelli rossi, occhialuto e cresciuto sotto le montagne russe a Brooklyn durante la Seconda Guerra Mondiale, anche se il suo analista gli ha detto che travisa i suoi ricordi, che aveva già scoperto le donne.

“Ostacolato” dalla famiglia, in particolare dalla madre, Alvy è comunque diventato una sorta di piccola celebrità, ma a farne le spese della sua personalità nevrotica e ipocondriaca è l'amico di sempre Rob (Tony Roberts) che cerca di convincerlo a venire con lui in California.

Annie invece è una cantante in cerca di fortuna e proviene da una classica “buona famiglia americana”, antisemita, ma anche lei ha il suo bagaglio di insicurezze misto ad ex ragazzi, come l'attore, e parenti, come il fratello interpretato da Christopher Walken, fuori di testa.

Eccentrica sia nei modi di fare, di vestire e soprattutto di guidare tenta di tenere a bada tutti questi lati negativi con qualche cannetta e letture edificanti.

L'incontro tra gli improbabili due avviene tramite il già citato Rob durante una partita di tennis ed è qui che nasce una delle storie d'amore più tenere e nevrotiche allo stesso tempo destinata a durare circa un anno.

Un anno in cui lei ha seguito dei corsi all'università, ha fatto progressi enormi dallo psicanalista e, ciliegina sulla torta, la sua carriera di cantante ha spiccato il volo dato che viene notata dal manager Tony Lacey (Paul Simon) mentre Alvy è rimasto ancorato al suo scoglio di frustrazioni e disagi interiori.

Con rotture frequenti della quarta parete e flashback in cui si inserisce anche da adulto, in una scena ritorna nella sua scuola e rivede il bambino che era, Allen ci mostra una persona estremamente fragile e perennemente insicura, ma non per questo cattiva. Il termine che forse potrebbe calzare più a pennello è “incompreso”.

"Io e Annie", girato dallo stesso Allen nel 1977, è diventato un vero e proprio cult anche grazie ai vari cameo quali Marshall McLuhan (nome storico della sociologia), Jeff Goldblum (ve lo ricorderete sicuramente per “Jurassic Park”), Sigourney Weaver (qualche anno prima della celebrità con “Alien”), Shelley Duvall (la moglie del personaggio interpretato da Jack Nicholson in “Shining”), il già citato Paul Simon (qui senza Art Garfunkel).

Non vi dirò gli altri o cosa hanno fatto quelli appena elencati perché vi invito a scoprirlo guardando il film. Film che viene citato anche nella serie televisiva How I Met Your Mothered anche nei mitici Simpson. Una delle sue scene che mostrava quando i due andavano ancora d'accordo, ovvero quando cercano di cucinare delle aragoste, viene riportata anche nel film 22 Jump Street.

Detto questo passiamo alla colonna sonora. Tra le canzoni che balzano più all'occhio, anzi all'orecchio, ci sono pezzi del calibro di Seems Like Old Times ed "It Had To Be You" cantati dalla stessa Keaton.

Sulla stessa linea sonora si può udire anche Sleepy Lagoon” di Eric Coates e A Hard Way to Go” di Tim Weisberg assieme a Mozart e canti natalizi. Un mix che ci trasporta in una New York tipicamente alleniana con i suoi personaggi assurdi e le battute che hanno reso tanto famoso il celebre comico occhialuto.

Concludendo, anche voi pensate che l'universo si stia dilatando e quindi non dobbiate studiare o andare al lavoro?

 

Vanni Versini – Onda Musicale

 

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Tags: Paul Simon/Woody Allen/Vanni Versini/Simpson/Art Garfunkel/Shining
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