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Il favoloso mondo di Amelie: guardare il mondo con occhi nuovi, ogni giorno.

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“Lei di sicuro non rischia di essere un ortaggio, perché perfino un carciofo ha un cuore.” Così si rivolge ad un fruttivendolo scortese ed insensibile con un suo dipendente la nostra protagonista del film di oggi. 

Sì perchè lei, minuta e coi suoi grandi occhioni cerca sempre di fare qualcosa per gli altri. Di chi stiamo parlando? Del favoloso mondo di Amélie, film del 2001 di Jean-Pierre Jeunet.

La nostra eroina è Amélie (Audrey Tautou) una bella e giovane cameriera del Cafè des 2 moulins, che passa le sue giornate tra lavoro, le visite al padre vedovo e si gode i piccoli piaceri della vita quotidiana, come far rimbalzare i sassi sull'acqua, e affondare le dita nei legumi. Un giorno però le sue routine si spezzano un po': al telegiornale Amélie apprende della morte della principessa Diana, e dopo esserle cascato il bicchiere dalle mani, nota un qualcosa di strano nelle piastrelle di casa sua.

Trova così una scatolina di latta con all'interno delle figurine, e dei giocattoli, probabilmente appartenuti a un bambino che abitava nell'immobile molti anni prima di lei. Da qui parte la sua avventura, decide di ritrovare il possessore della scatoletta. Dopo aver scoperto il nome, rintraccia tutti gli abitanti di Parigi con quel nominativo, alla disperata ricerca del Bretodeau “giusto”. Aiutata dal un suo vicino “l'uomo di vetro” (Serge Merlin) un vecchio pittore con problemi alle ossa, trova il vecchio possessore della scatola e riesce a consegnarla, senza però, fargli sapere chi gliela ha recapitata.

Destino vuole che l'uomo, dopo aver ripercorso i gioiosi momenti della sua infanzia grazie a quel “dono” inaspettato, entri nel bar di Amélie, per confidarle di come vorrebbe ricucire i rapporti con la figlia. Questa vicenda cambierà per sempre la vita della nostra protagonista: dopo aver visto la gioia negli occhi di Bretodeau, e sentendosi gratificata per aver portato l'uomo a pensare di sistemare i legami perduti grazie alla scatoletta da lei trovata, decide di dedicarsi a sistemare le cose” nella vita degli altri.

Cominciano allora una serie di sempre più esilaranti vicende, dalle foto spedite al solitario padre raffiguranti il  suo nano da giardino “rapito” che sembra godersi dei gran bei viaggi, dalla lettera spedita per consolare la disperata portinaia lasciata dal marito, facendole credere che in fondo l'uomo, non l'aveva dimenticata; riesce anche a far innamorare una sua collega ipocondriaca e ormai zitella da anni con un “pazzo” frequentatore del locale. Tutte queste esperienze si collegano poi all'incontro con Nino (Mathieu Kassovitz) un ragazzo che per hobby colleziona fototessere delle altre persone,quelle gettate perchè malriuscite.

Dopo una serie di incontri e incomprensioni, abbandonati i timori, alla fine, oltre ad aver aiutato i suoi cari Amélie, che aveva qualche problema nel trovare l'amore, trova finalmente in Nino la sua metà.

È un film dolce, ironico, esilarante, e la meravigliosa colonna sonora di questa pellicola è stata realizzata appositamente da Yann Tiersen, famoso compositore e polistrumentista. Les jours tristes , La valse d'Amélie, Comptine d'un autre été: L'après-midi, La noyée, La redécouverte, sono solo alcuni dei titoli dei brani che accompagnano la nostra eroina nel suo viaggio. Le melodie create per questo film sono il perfetto sottofondo della vita di Amélie e delle sue vicende. È senza dubbio un film bizzarro, la dolce Amélie coi suoi grandi occhioni ci trascina tra le strade di Parigi, nella sua vita, fatta di manie, di gioie per le piccole cose e di grande voglia di aiutare il prossimo.

È un film che fa bene al cuore. Consigliato a chi è giù di morale e vuole ridere, a chi sa gioire dei piccoli piaceri della vita e a chi si è dimenticato che nel mondo tutto sommato, qualcosa di bello c'è ancora.

 

Giada Guerini- Onda Musicale

 

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— Onda Musicale

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