Soundtrack

Quasi amici: Dove andiamo? A respirare un po’

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Una elegante Maserati nera fende la notte con a bordo due uomini e la musica di Ludovico Einaudi in sottofondo. Ad un certo punto il guidatore, di punto in bianco, comincia ad accelerare e si lancia in una frenetica corsa contro il traffico mentre il passeggero non batte ciglio, neanche quando vengono fermati dalla polizia.

Questa è la scena iniziale della pellicola di cui vi parlerò oggi, Quasi amici, film francese del 2011 diretto da Olivieri Nakache ed Éric Toledano e tratto dalla storia vera di Philippe Pozzo di Borgo e Abdel Yasmin Sellou.

In realtà questa parte introduttiva non è altro che la parte finale della storia che, per essere capita, necessita di un piccolo salto indietro nel tempo.

Siamo in un palazzo situato nel pieno centro di Parigi, storico ed elegante, e fuori da una porta c’è una fila di uomini che aspettano di essere ricevuti. Sono vestiti in maniera elegante e con le proprie valigette in modo da apparire più professionali, tutti tranne il giovane Driss (Omar Sy), che si presenta in jeans e scarpe da ginnastica.

Spazientito dalla lunga attesa entra nonostante non fosse il suo turno presentando un documento che, se firmato, gli può garantire il sussidio di disoccupazione anche se prima di entrare si infila in tasca un preziosissimo uovo di Fabergé sfuggendo all’occhio vigile della tuttofare Yvonne (Anne Le Ny).

Nell’ampio ed elegante studio trova ad attenderlo l’affascinante assistente Magalie (Audrey Fleurot) ed il serio Philippe (François Cluzet). Quest’ultimo è costretto sulla sedie a rotelle da anni dopo un tragico incidente accaduto dopo la scomparsa della moglie ed è alla ricerca di un badante, ma vuole comunque metterlo alla prova.

Dice di passare il giorno dopo per ritirare il documento firmato, ma Philippe ha già in mente una sorta di prova per il giovane che intanto scopriamo essere in rotta di collisione con la famiglia perché è appena uscito di prigione.

Il mattino dopo Driss si trova subito alle dipendenze di Philippe ed alle prese con la sua dura routine medica giornaliera viste le condizioni di salute. Comincia così una serie di affascinanti giochi di contrasto tra due mondi paralleli, quello di Driss e quello di Philippe, ma paradossalmente vicini fino a sfociare in un’incredibile amicizia e gli eventi non finiscono qui!

Non vi racconto altro per non guastarvi la sorpresa, ma va comunque detto che una parte fondamentale di questi contrasti è la musica che poi è anche il tema di Soundtrack per intenderci. Se Philippe predilige gli autori classici come Hector Berlioz, Antonio Vivaldi e Franz Schubert come nella scena del suo compleanno, Driss ha gusti decisamente diversi. Kool & the Gang ed Earth, Wind & Fire su tutti!

La pellicola vede, oltre all’esecuzione de Le quattro stagioni di Vivaldi ed una serata all’opera, è possibile sentire i pezzi ritmati degli Earth, Wind & Fire come September e Boogie Wonderland.

Si passa poi ad un blues e ad un jazz più intimo, ma comunque ben ritmato, con pezzi del calibro di The Ghetto di George Benson, You’re Goin’ Miss Your Candyman di Terry Callier e la classicissima Feeling Good di Nina Simone.

Molto interessante anche Red Lights di Vib Gyor anche se, senza togliere nulla a tutti gli altri artisti citati, il piatto forte sono le composizioni del nostrano Ludovico Einaudi. Basti pensare a Fly, L’origine nascosta, Writing Poems, Cache – cache e Una mattina e come queste splendide composizioni accompagnano una pellicola che vi farà ridere, riflettere e sorprendere allo stesso tempo.

 

Vanni Versini – Onda Musicale

 

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— Onda Musicale

Tags: George Benson/Earth/Wind & Fire/Vanni Versini/Nina Simone
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