MusicaThe Musical Box

Il Mellotron: storia dello strumento che ha incantato tutti negli anni 70

|

Il Mellotron è uno strumento musicale a tastiera divenuto popolare tra la fine degli anni sessanta e la prima metà degli anni settanta.

Si tratta di uno strumento che riproduce suoni ma non li crea, per cui non è un sintetizzatore ma nemmeno un riproduttore in quanto al suono prodotto veniva aggiunto un timbro malinconico e nostalgico che lo rendeva unico e molto interessante, specialmente nel genere progressive rock sperimentale. Probabilmente viene usato per la prima volta da Graham Bond nell’album The Sound of ’65 e successivamente è stato usato anche da altri artisti, tra cui i Beatles, Brian Jones dei Rolling Stones, Rick Wright dei Pink Floyd, i Moody Blues, i Genesis, Rick Wakeman, gli Yes, i Pooh, John Paul Jones dei Led Zeppelin, Robert Fripp dei King Crimson, Robert Wyatt, i Jethro Tull, Barclay James Harvest e Herbie Hancock.  

Lo strumento non ha un suono proprio e ben definito, essendo pensato e realizzato per riprodurre strumenti musicali tipici dell’orchestra sinfonica o voci umane. Un esempio dei suoni selezionabili si può ascoltare nei primi secondi della canzone dei Beatles “Strawberry Fields Forever” del 1967, dove lo strumento, che allora era quasi sconosciuto, è suonato da Paul McCartney. Un altro esempio si ascolta nel disco “In the Court of the Crimson King” (leggi l’articolo) dei King Crimson (1969) o in “Selling England by The Pound” dei Genesis (1973).  Negli anni 70 lo strumento diventa uno dei più usati specialmente nel progressive rock, in quanto era una sonorità nuova e accattivante. 

Il Mellotron viene usato anche dai Pink Floyd nel brano Julia Dream, primo pezzo cantato da David Gilmour dopo l’abbandono di Syd Barrett. Il Mellotron viene suonato da Richard Wright che lo ha abilmente settato per ottenere il suono di un flauto anche utilizzando molto l’eco. Il primo esemplare di Mellotron probabilmente nasce tra la fine degli anni 40 e l’inizio degli anni 50 in California, quando Harry Chamberlin, sperimentatore intraprendente con nozioni di meccanica, perfeziona uno strumento musicale che utilizza spezzoni di nastro magnetico precedentemente registrati e messi in playback attraverso una semplice tastiera musicale. Si tratta del cosidetto “organo Chamberline“. 

Negli anni a seguire il prototipo subisce numerosi modifiche e variazioni e nel progetto entra anche Bill Frasen che, nel 1962, ha un contatto con i fratelli Bradley (inglesi) che si impegnano a sviluppare la progettazione e a migliorarla. Una delle prime sostanziali modifiche rispetto all’originale riguarda i nastri magnetici che passano ad una larghezza assolutamente non standard, anzi fuori dal comune: 3/8″. 

fratelli Bradley (Leslie, Frank e Norman) intravedono subito le enormi potenzialità del lavoro che stanno facendo perchè il suono ottenuto è, per quell’epoca, assolutamente rivoluzionario. Si potevano controllare, mediante una tastiera musicale, intere sezioni di fiati, archi, violini, cori ed effetti sonori vari.  L’enorme successo del Mellotron dura fino alla metà degli anni 70.  Il Mellotron ha un funzionamento simile a quello di un sampler, ma genera i suoni tramite nastri registrati. Quando viene premuto un tasto, il nastro collegato viene spinto sulla testina di riproduzione, come in un registratore a nastro. Finché il tasto resta abbassato, il nastro scorre sulla testina e il suono viene riprodotto. Quando il tasto viene rilasciato (sollevandosi, quindi, come in un pianoforte o altri strumenti a tastiera), una molla fa tornare indietro il nastro alla sua posizione di riposo.

Sullo strumento è disponibile una certa varietà di suoni: nei primi modelli è presente una ripartizione fra sezioni ritmiche e sezioni soliste ma essa viene poi superata nei modelli successivi. Il piccolo telaio che contiene i nastri è progettato per poter essere rimosso e sostituito con altri suoni registrati. Inizialmente viene creato e pubblicizzato come strumento per uso domestico e questo è particolarmente evidente nelle prime versioni, dove l’ingombrante struttura in legno ne limitava gli spostamenti.  

Il Mellotron è considerato l’antenato dei moderni campionatori, poiché la pressione di ciascun tasto innesca la riproduzione di un segmento di nastro magnetico su cui è stato precedentemente registrato il suono di archi, cori e flauti (i suoni più comuni, ma anche violoncello e vari strumenti a fiato). La durata del campione era di 8 secondi; terminato il segmento di nastro, bisognava alzare il dito dal tasto e ripremerlo. In quell’intervallo di tempo una molla meccanica riavvolgeva il nastro riposizionandolo al punto di partenza. Inizialmente ogni modello può riprodurre solo un suono e cioè quello corrispondente ai nastri installati nel telaietto ma successivamente viene creato un sistema a cartucce, grazie al quale si può smontare il blocco dei nastri e sostituirlo con un altro diverso. L’ultima versione include un blocco rotante con quattro sezioni di nastri e diversi suoni che possono essere cambiati girando a mano una manovella. 

Lo strumento era delicatissimo ed ogni pezzo di nastro doveva essere esattamente lungo come gli altri. La velocità di scorrimento di ogni nastro andava calibrata per mantenere tutti i tasti intonati fra loro. I pezzi di nastri che si rompevano potevano essere sostituiti e i campioni originali erano conservati presso la casa madre. 

Il suo arrivo in Italia

Negli anni settanta viene importato in Italia e utilizzato da band come PFM, Le Orme, il Banco del Mutuo Soccorso, Matia Bazar, Pooh e molti altri. Tra i primissimi utilizzatori è giusto ricordare Checco Marsella, che lo utilizza uso nel disco dei Giganti “Terra in bocca” (1971). Fino agli anni 90 viene praticamente dimenticato, principalmente a causa dell’arrivo sul mercato dei sintetizzatori digitali, ma anche a causa del al notevole peso e alla proverbiale instabilità dei modelli “storici” come l’M-400. In seguito viene riscoperto grazie a gruppi prog come Änglagård, Anekdoten, Spock’s Beard, Bigelf e Landberk, Porcupine Tree, Steven Wilson o a gruppi di rock più mainstream, come Smashing Pumpkins, Red Hot Chili Peppers, Oasis, U2, Linkin Park e Muse. 

È stato utilizzato anche dai Verdena durante le registrazioni di diversi album (Solo un grande sasso, Requiem e Wow). Dal 2009 è disponibile il Mellotron M4000D, ovvero un mellotron digitale con tutte le registrazioni dei Mellotron e Chamberlin, ovviamente senza la limitazione di durata massima di 8 secondi, a suo tempo dettata dall’utilizzo del nastro magnetico. 

Guarda il video in cui Paul McCartney suona il Mellotron e ne spiega il funzionamento.
 Principali modelli di Mellotron 
  • Mk I (1963)
  • Mk II (1964)
  • FX console (1965)
  • M300 (1968) – tastiera unica a 52 tasti, rotella di controllo pitch
  • M400 (1970) – tastiera unica a 35 tasti. È il modello più diffuso, anche per le caratteristiche portatili
  • EMI M400 (1970) – Versione speciale prodotta dalla EMI su licenzaMark V (1975) – a doppia tastiera
  • Novatron Mark V (1977)
  • Novatron 400T550 (1981)
  • Mark VI (1999) – versione migliorata dell’M400
  • Mark VIISkellotron (2005)
  • M4000 (2007)Mellotron
  • M4000D (2009)  

— Onda Musicale

Tags: The Rolling Stones/David Gilmour/Richard Wright/Selling England By The Pound/King Crimson/Pink Floyd/PFM
Segui la pagina Facebook di Onda Musicale
Leggi anche

Altri articoli