Musica

POWER DUO: ascolta “God Save the Teen” dei Milf

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Milf è un duo costituito da Alessandro Di Fabrizio (chitarra e voce) e Carlo Neri (batteria) con il fondamentale apporto esterno del produttore, fonico, vocalist, manipolatore di suoni Artista Sadico.

La base è Pescara, ma potrebbe essere anche Marte. “God Save The Teen” è il secondo lavoro della formazione, il primo definibile album.

Album:

Undici pezzi in ventiquattro minuti, una carrellata velocissima di suggestioni dalla provenienza più disparata, assemblate su un solidissimo e ben proporzionato scheletro nu metal/math rock. Grande tecnica individuale, ottime voci, spettacolare uso del ready made e disco lucidissimo e sarcastico che racconta la storia della musica contemporanea in universo parallelo in cui al posto dei Beatles ci sono davvero le Mothers Of Invention di Frank Zappa e al posto dei Nirvana i Mr. Bungle

Milf – God Save The Teen

Presentazione di Umberto Palazzo

E’ una strana bestia di album “God Save The Teen” dei Milf, una specie di bestia mitologica fatta di parti di altre bestie, anche queste tutte mitologiche. Una bestia che muta forma in continuazione e dalla fisionomia inafferrabile, ma nei confini di un rigore estetico impeccabile.

I MILF accostano elementi sonori sperimentali secondo una logica apparentemente assurda per arrivare a risultati musicali completamente astratti. E’ facile perdersi in un gioco del genere, ma la band è lucidissima e in quest’album non c’è niente di scoordinato o confuso o superfluo.

Il chitarrista e il batterista mascherati hanno una tecnica strumentale notevole, ma non ne abusano mai e le voci, punto debole di quasi tutte le produzioni underground più estreme, qui invece sono un sorprendente punto di forza. Tutto è estremamente sintetico, conciso, preciso ed essenziale. Le partiture sono complicate, ma mai ingarbugliate. La pulizia del suono è assoluta e i campionamenti si legano al suonato senza alcuna soluzione di continuità.

Il viaggio inizia con un riff nu metal che si scompone immediatamente in qualcosa di atonale e geometrico, che sfocia in un cantato in falsetto vagamente psichedelico, che dopo una brillante modulazione diventa un frammento da vaudeville cantato con una bella voce impostata e il tutto senza mai abbandonare il feroce beat dell’inizio. Questo nel primo minuto.

Ventiquattro minuti e undici pezzi dopo sarete passati attraverso accelerazioni hardcore, bizzarri pigolii, un accenno di stoner-grunge, un po’ di growl, tempi dispari a volontà, l’apparizione di una fisarmonica, dialoghi trovati, passaggi spensierati ma sotto sotto feroci come una puntata di South Park, una ballata acustica che esplode a sorpresa in più riff alla System Of A Down, un paio di ninna nanne tradizionali ma metallizate, Whammy e Theremin, una linea di armonica alla Morricone, un canto in siciliano con tanto di ocarina e scacciapensieri, un’altra citazione di Morricone, un organo da chiesa, un frammento che sembra arrivare da un poliziottesco italiano, coretti tropicalisti e slide guitar. Il tutto montato sul dialogare in parte nu metal e in parte math rock di chitarra e batteria.

Il risultato non è mai abrasivo e risulta, contro ogni impressione precostituita a tavolino, piuttosto accessibile, anche grazie alla limpidezza del mix, alla precisione dell’esecuzione e al perfetto controllo delle voci.

Inoltre è un album brevissimo, che non va mai fuori fuoco e che quindi può essere seguito senza perdere la concentrazione, nonostante si tratti di musica oggettivamente difficile da memorizzare.

Non è da sottovalutare l’elemento umoristico presente in ogni canzone, che impedisce a “God Save The Teen” di prendere una direzione ampollosa e cervellotica e questo a tutto vantaggio sia della band che dell’ascoltatore.

Tutto ciò vi avrà fatto pensare a un disco che ha qualche parentela con i Mr. Bungle, i Naked City di John Zorn, i Primus e Frank Zappa. Fuochino, ma questo disco ha una personalità tutta sua ed è, nel suo piccolo, un capolavoro nel suo genere. E poi parla sicuramente un linguaggio internazionale.

 

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