Musica

Intrecci artistici: la letteratura nella musica rock

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I Radiohead

La letteratura e la musica sono, da sempre, due materie complementari che si influenzano e si alimentano a vicenda. Sono molti gli esempi di canzoni rock, i cui artisti hanno preso ispirazione dai grandi classici della letteratura per la creazione dei testi. Enumerarle tutte sarebbe impossibile ma, di seguito, sono riportati alcuni tra gli esempi più famosi. 

I Beatles e il magico mondo di Lewis Carrol

Scritta da John Lennon, ‘Lucy in The Sky with Diamonds’ è un classico della discografia dei Beatles, che porta con sè molte controversie circa la propria genesi. Nel corso degli anni, questa canzone è stata mal interpretata, pensando che fosse un riferimento all’LSD ma, in realtà, il titolo non è altro che il risultato creativo ricavato da un disegno di Julian, figlio di Lennon, ritraente una sua compagna, “Lucy”,

volando in un cielo di diamanti. Da qui il nome stesso del brano, il cui testo è ispirato all’opera letteraria di Lewis Carrol, Alice nel Paese delle Meraviglie, in particolar modo, in riferimento al capitolo “Lana e acqua”, in cui la protagonista galleggia in una barca sotto un cielo soleggiato.

L’influenza de ‘Lo Straniero’ di Albert Camus nella musica

Pubblicata nel 1975, ‘Bohemian Rapsody’ fu il primo singolo estratto dall’album dei Queen A Night At The Opera’. Freddy Mercury non ha mai spiegato la vera genesi di tale canzone ma, nel corso degli anni, sono state riscontrate delle similitudini che accomunano ‘Bohemian Rapsody’ con ‘Lo Straniero’ di Albert Camus. Scendendo nei particolari, già dalle prime righe, si nota una certa somiglianza con il romanzo: “Is this the real life? Is this just fantasy…” sono frasi che ricordano la condizione di sospensione tra realtà e fantasia in cui si ritrova il protagonista del romanzo.

I parallelismi continuano anche nel corso della canzone con l’analisi della percezione che i due protagonisti hanno di sè stessi e il distacco dagli eventi che si susseguono

La famosa parte in cui Freddy dichiara di aver ucciso un uomo, in un dialogo fittizio con sua madre, richiama il dialogo che il protagonista de ‘Lo Straniero’ ha con la madre morta. Entrambi i componimenti finiscono con una sensazione di accettazione del proprio destino, senza nessun rimorso: “Nothing really matters. Anyone can see…Nothing really matters, to me”.

Il romanzo di Albert Camus: ‘Lo Straniero’ è stato fonte di ispirazione anche per Robert Smith dei Cure che, nel 1978, pubblicò il brano ‘Killing an Arab’. Il parallelismo con il romanzo non è per niente sottile. In entrambi i casi, la trama prevede l’uccisione di un arabo su una spiaggia e la condanna per onestà del protagonista, considerato, per l’appunto, uno straniero. La peculiarità di tale racconto, è l’indifferenza con la quale il protagonista vive la propria vita. Un’indifferenza che, poi, verrà messa sotto processo, considerandolo estraneo all’umanità che lo giudica in modo errato.

Il vero significato del brano ‘Killing an Arab’ è stato, nel corso degli anni, abbastanza frainteso, facendo sorgere non pochi problemi

In primo luogo, inizialmente, ai concerti della band si presentavano molti fascisti, che avevano frainteso il pezzo, considerandolo un manifesto razzista contro gli arabi. Tale fraintendimento lo si ebbe anche in altri contesti. La canzone causò non pochi diverbi tra le associazioni e gruppi di sinistra e, anche con l’etichetta discografica tedesca, la quale si rifiutò di pubblicarla.

I Cure non si sono ispirati solo ad Albert Camus.‘Charlotte Sometimes’ e il suo lato B ‘Splintered in Her Head’ rappresentano altri due esempi di come la musica dei Cure sia stata influenzata dalla letteratura. Pubblicate nel 1981, sono entrambe canzoni nate dall’estro creativo di Robert Smith, che trasse ispirazione dall’omonimo libro per bambini del 1969 di Penelope Farmer. Narra la storia del viaggio nel tempo di Charlotte che scambia il proprio posto con Claire, senza mai incontrarsi. Da vero esperto e amante della letteratura, Robert Smith è stato ispirato anche per la scrittura di altri suoi pezzi come per ‘A Letter to Elise’ tratta da ‘Lettere a Felice’ di Frank Kafka. 

Iron Maiden e letteratura: un connubio significativo fin dagli albori

The Rime of the Ancient Mariner’ che Samuel Taylor Coleridge scrisse nel 1798 è, ancora oggi, una delle ballate più famose e imitate di tutti i tempi. Nel 1984 anche gli Iron Maiden furono ispirati da tale capolavoro del Romanticismo e scrissero l’omonima canzone, tratta dal quinto album ‘Powerslave’. La storia verte sull’uccisione di un arbatros da parte di un marinaio, animale considerato sacro e simbolo di innocenza. Così, con tale gesto, il marinaio scatena le ire della natura, riprendendo un po’ il concetto di Adamo ed Eva con il peccato originale e costringendo il marinaio a continuare la propria esistenza con sofferenza e sensi di colpa. Un poema che sottolinea, dunque, i limiti e la fragilità dell’uomo, in contrapposizione con la parte divina e imponenza della natura che ha sempre la meglio, imparando ad amare e rispettare Dio e tutte le sue creature.

Gli Iron Maiden sono famosi per prendere spunto dalla letteratura. È curioso come, il nome stesso della band sia frutto dell’ispirazione tratta dal capolavoro di Alexander Dumas: ‘La maschera di ferro’. L’esempio sopracitato non è l’unico riferimento letterario fatto dagli Iron Maiden durante la loro carriera. ‘Murders in the rue Morgue’ è un altro esempio e, stavolta, la musa ispiratrice è l’omonima opera di Edgar Allan Poe. Tratto dal secondo album ‘Killers’ del 1981, si tratta di un brano che si basa sulla novella di Poe e racconta di un fuggitivo ricercato per un duplice omicidio. 

George Orwell fonte di ispirazione per il rock

I Pink Floyd sono un altro gruppo che, nel corso della loro storia, hanno tratto ispirazione dalla letteratura. Con riferimento al sopracitato poema di Coleridge, è curioso come anche in ‘Echoes’ dei Pink Floyd si faccia riferimento a ‘The Rime of the Anciant Mariner’.

Ad ogni modo, le ispirazioni letterarie per i Pink Floyd non si limitano a questo pezzo. Il loro album del 1977: ‘Animals’ è una visione dell’opera letteraria Animal Farm di George Orwell. Si tratta di un album di denuncia e ribellione, in rappresentanza di quelle che erano le condizioni del Regno Unito dell’epoca. Tale album è stato anche ispirato da un passo della Bibbia. Nell’opera di Orwell, gli animali si ribellano all’uomo, assumendo il potere. I parallelismi all’interno dell’opera sono abbastanza chiari e fanno riferimento alla critica contro le dittature, allegoria ripresa anche dalla band.

I Pink Floyd, così come Orwell, puntano il dito verso i governi dittatoriali, che convertono gli uomini in veri e propri animali, abbandonando, così, la loro natura umana. Trova spazio anche la tematica dello sfruttamento dei lavoratori, pur appartenendo a due periodi diversi. I riferimenti ai maiali, inoltre, sono presenti sia nei brani di Roger Waters, che nel capolavoro di Orwell. ‘Pigs on the wings’, ne è un esempio.

Anche i Radiohead si sono ispirati a George Orwell per la stesura del brano ‘2+2=5’, tratto dal sesto album ‘Hail to the Thief’

Stavolta, però, si tratta di ‘1984’ e, scendendo maggiormente nei particolari, si fa riferimento al concetto secondo il quale se lo Stato, che possiede il potere, sostiene la tesi secondo la quale 2 + 2 è uguale a 5, la società crede a quella realtà distorta e si adatta. Dello stesso album fa parte anche l’iconica ‘No Surprises’, brano che sottolinea come il governo non parla per la società, la usa, mentre il lavoro logora l’uomo fino ad ucciderlo. Le tematiche tanto care ad Orwell inerenti la censura e la sensazione di soggezione, sono riprese anche dai Radiohead che rimarcano e spronano la società a fare scelte e prendere delle posizioni. In realtà, non si tratta di riferimenti isolati. I Radiohead riprendono in continuazione le teorie di Orwell anche in ‘Karma Police’.

Rock nella ‘Terra di Mezzo’

Moltissime band, nel corso degli anni, si sono ispirate al Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien per creare la propria musica. A fare da portabandiera ci sono i Led Zeppelin con ‘Ramble On’, brano del 1969 il cui testo è una visione peculiare della famosa Terra di Mezzo, luogo in cui incontrare donne da contendersi. All’interno della canzone ci sono dei chiari riferimenti al romanzo di Tolkien, inclusi i versi parafrasati della poesia in lingua elfica.

Successivamente, anche i Genesis, appartenenti alla musica prog, hanno sperimentato sui versi di Tolkien, creando l’album Trespass del 1970. Ancor prima dei Led Zeppelin e dei Genesis, i Pink Floyd con Syd Barret scrissero il brano ‘The Gnome’ del 1967. La canzone, molto vicina allo stile tolkiniano, riprende le avventure di uno gnomo con la tunica scarlatta.

Anche i Black Sabbath si sono ispirati al Signore degli Anelli per la stesura di ‘The Wizard’, lavoro in cui appare anche la figura di un mago, palesemente ispirato al personaggio di Gandalf.

Altri esempi di brani tratti da testi letterari

  • Tender (Blur) – Tenera è la notte (Francis Scott Fitzgerald)
  • All Along the Watchtower (Bob Dylan) – Frankestein (Mary Shelley)
  • The call of Ktulu (Metallica) – Il richiamo di Cthulhu Howard (Phillips Lovecraft)
  • The end (The Doors) – Edipo Re (Sofocle)
  • Romeo and Juliet (Dire Straits) – Romeo e Giulietta (William Shakespeare)

— Onda Musicale

Tags: The Cure/Pink Floyd/Genesis/Led Zeppelin/Black Sabbath/Radiohead
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