Musica

Mount Eerie, la voce della wilderness nel cuore dell’indie rock americano

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Phil Elverum

I Mount Eerie rappresentano l’evoluzione artistica di Phil Elverum, figura centrale della scena indie americana, già noto per il suo progetto The Microphones.

Nati dalle ceneri di quest’ultimo nel 2004, i Mount Eerie hanno preso il nome dalla montagna Eerie che domina Anacortes (Washington), la città natale di Phil Elverum, simboleggiando il profondo legame dell’artista con il paesaggio naturale del Pacific Northwest.

Lo stile musicale dei Mount Eerie sfugge alle classificazioni convenzionali, muovendosi liberamente tra folk sperimentale, ambient, black metal e indie rock. La peculiarità del progetto risiede nella capacità di Elverum di fondere questi elementi apparentemente contrastanti in un linguaggio musicale coerente e personale. Le sue composizioni sono caratterizzate da arrangiamenti stratificati che possono passare da momenti di quiete contemplativa a esplosioni di rumore distorto.

Il debutto come Mount Eerie, “No Flashlight”, ha stabilito immediatamente le coordinate artistiche del progetto

Testi introspettivi e filosofici, una produzione lo-fi che enfatizza la materialità del suono, e un’attenzione quasi ossessiva per i temi della natura, dell’esistenza e della mortalità. L’album ha dimostrato come Elverum fosse in grado di creare paesaggi sonori che riflettevano perfettamente i panorami selvaggi che lo hanno ispirato.

Nel corso degli anni, il progetto ha continuato ad evolversi attraverso una serie di album concettualmente ambiziosi. “Wind’s Poem” (2009) ha abbracciato influenze black metal per evocare la potenza dei fenomeni naturali, mentre “Clear Moon” e “Ocean Roar” (entrambi del 2012) hanno esplorato diversi aspetti della relazione tra suono, spazio e ambiente naturale.

La tragica morte della moglie di Elverum, l’artista Geneviève Castrée (nel 2016) ha portato ad una svolta significativa nella sua produzione

Gli album “A Crow Looked at Me” (2017) e “Now Only” (2018) hanno rappresentato un cambiamento radicale nello stile, abbandonando le elaborate costruzioni sonore a favore di arrangiamenti spogli e diretti, con testi di una sincerità devastante che documentavano il processo del lutto e della perdita.

Musicalmente, i Mount Eerie hanno sempre privilegiato un approccio organico alla registrazione, spesso utilizzando strumenti analogici e tecniche di produzione che enfatizzano l’imperfezione e l’autenticità del momento. Le chitarre acustiche si intrecciano con sintetizzatori analogici, mentre la voce di Phil Elverum, caratteristica nel suo timbro nasale e nella sua delivery quasi parlata, fluttua sopra arrangiamenti che possono essere sia minimali che orchestrali.

L’influenza dei Mount Eerie sulla scena indie contemporanea è significativa, non solo musicalmente ma anche per quanto riguarda l’approccio all’arte e all’autenticità. Elverum ha sempre mantenuto un controllo totale sulla sua produzione attraverso la sua etichetta P.W. Elverum & Sun, dimostrando come sia possibile costruire una carriera artistica significativa rimanendo fedeli alla propria visione creativa.

Mount Eerie – album in studio

  • 2005 – No Flashlight – Songs of the Fulfilled Night
  • 2005 – Singers
  • 2005 – Eleven Old Songs of Mount Eerie
  • 2005 – The Drums from “No Flashlight”
  • 2008 – Lost Wisdom (con Julie Doiron e Fred Squire)
  • 2008 – Dawn
  • 2008 – Black Wooden Ceiling Opening
  • 2009 – Wind’s Poem
  • 2009 – White Stag
  • 2012 – Ocean Roar
  • 2012 – Clear Moon
  • 2013 – Pre-Human Ideas
  • 2015 – Sauna
  • 2017 – A Crow Looked at Me
  • 2018 – Now Only
  • 2018 – (After)
  • 2019 – Lost Wisdom Pt. 2 (con Julie Doiron)

— Onda Musicale

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