La leggenda della chitarra fusion, John McLaughlin, si è esibita nel suo ultimo concerto sabato 9 dicembre alla Royce Hall di Los Angeles per uno spettacolo da sold – out.
Dopo 25 concerti lungo gli Stati Uniti, di cui ben 16 da tutto esaurito, McLaughlin ha suonato assieme alla sua band, i 4th Dimension, composta da Ranjit Barot (batteria), Gary Husband (tastiere e batteria) ed Etienne M’Bappé (basso), per l’ultima volta.
Il grande chitarrista è grato a tutti i suoi amici che l’hanno supportato in tutti questi anni di attività musicale e, in particolare, a chi ha suonato con lui in quest’ultimo tour come Carlos Santana, Phil Lesh, Derek Trucks, Cindy Blackman, Steve Lukather, Vinnie Colaiuta e molti altri ancora.
Inoltre McLaughlin ha scelto gli Stati Uniti perché è lì che ha incontrato il grande Miles Davis, assieme al batterista Tony Williams, ed ha suonato con lui in album del calibro di “In a Silent Way” e “Bitches Brew”. L’America, insomma, è stata il luogo di nascita della Mahavishnu Orchestra.
A tal proposito il chitarrista ha dichiarato “la decisione di fare un tour d’addio ha richiesto molte riflessioni e quindi, di conseguenza, anche molta pianificazione. La decisione di rianimare la musica dei Mahavishnu ed invitare Jimmy Herring con me ed i 4thDimension è stata una delle decisioni migliori di sempre”.
“Le qualità della musica dei Mahavishnu sono ‘Potere, Passione e Bellezza‘, per citare lo scrittore Walter Kolosky, e sono state tutte ben rappresentate durante tutto il tour. Forse, ancora più importante di tutto questo, c’era uno ‘Spirito‘ sul palco che ha trasformato i musicisti ogni sera. Non potrei essere più felice alla fine di questo tour”.
L’artista inglese ha concluso così una carriera lunga oltre cinquant’anni durante la quale ha varcato tutti i tipi di confini diventando così uno dei musicisti, chitarristi, compositori e leader più importanti di sempre, soprattutto nel campo della musica improvvisata, nonostante una dolorosa artrite. Per celebrare questo suo traguardo ricordiamo la recente nomination ai Grammy 2018 per il “Live at Ronnie Scotts”.
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