È partito tutto come uno scherzo, ma poi si è trasformato nella più grande occasione mancata dell’intera storia del rock. Si è sfiorata la reunion dei Fab Four.
Il 24 aprile del 1976, infatti, John Lennon e Paul McCartney avevano quasi accettato l’offerta del produttore Lorne Michaels che voleva i Beatles riuniti al Saturday Night Live. John e Paul, assieme a Yoko Ono e Linda McCartney, guardarono dunque lo show e videro Michaels offrire la considerevole cifra di ben 3.000 dollari per fare una reunion all’interno del suo programma.
Il conduttore televisivo disse infatti “la NBC mi ha autorizzato ad offrirvi … un assegno certificato di 3.000 dollari” per poi aggiungere “potete dividerlo come volete. Se volete dare a Ringo di meno decidete voi”.
C’è da dire che effettivamente considerarono l’idea di andare al Rockefeller Center dove veniva trasmesso lo show per fare una sorta di gag, ma alla fine entrambi erano troppo stanchi per andare. La loro ultima effettiva telefonata fu all’inizio del 1980, lo stesso anno in cui morì Lennon.
Nel 2011 McCartney ha riferito al The Express come si è svolto il suo ultimo incontro con Lennon. “Ero a casa di John, c’era il Saturday Night e John mi ha detto ‘hai visto questo?’ Non l’avevo visto perché vivevo in Inghilterra mentre lui viveva in America”.
McCartney continua affermando che Lennon proseguì in questa maniera “ci stanno offrendo dei soldi per tornare insieme. Dovremmo andarci, solo io e te. Ci faremo vedere. Siamo solo in due, prenderemo la metà dei soldi”.
Paul conclude però “non so cosa ci abbia fermato (…) era una buona idea. L’abbiamo quasi fatto”. Nonostante i due fossero in buoni rapporti l’incontro tra i due Fab Four non fu un successo. McCartney si è presentato senza preavviso al Dakota, dove all’epoca viveva Lennon, e venne allontanato.
Poco dopo l’episodio McCartney lasciò Dallas per cominciare le prove del tour dei Wings. I due rimasero in contatto, ma quella fu l’ultima volta che i due grandi artisti si videro faccia a faccia.
Lennon, nel libro – intervista “All We Are Saying”, descrisse l’episodio così. “Quello era un periodo in cui Paul continuava a presentarsi alla nostra porta con una chitarra. Lo avrei lasciato entrare, ma poi finalmente gli dissi ‘per favore, chiama prima di venire qui. Non è il 1956 e presentarsi così alla porta non è più la stessa cosa. Sai, fammi un colpo di telefono’. Era sconvolto da questo, ma non intendevo essere cattivo. Volevo solo dire che mi stavo prendendo cura di un bambino tutto il giorno e poi qualcuno si presentava alla porta”.
