Justin Hawkins è uno dei chitarristi e frontman più carismatici e riconoscibili della scena rock moderna, noto per la sua voce potente, il suo stile eccentrico e il suo talento come compositore.
Nato il 17 marzo 1975 a Chertsey (Surrey, Inghilterra), Justin Hawkins ha lasciato un segno profondo nel mondo del rock grazie al suo lavoro con i The Darkness, una band che ha riportato il glam rock e l’hard rock al centro dell’attenzione negli anni 2000. La sua energia sul palco, i suoi costumi stravaganti e la sua capacità di fondere umorismo e musica hanno fatto di lui una figura iconica.
Justin Hawkins iniziò a suonare la chitarra da adolescente, ispirato da artisti come Queen, Van Halen e AC/DC.
Dopo aver studiato musica al college, si trasferì a Londra per perseguire una carriera musicale. Negli anni ’90, suonò in diverse band locali, tra cui gli Empire, un gruppo che mescolava rock e funk, ma fu solo con la formazione dei The Darkness nel 2000 che Hawkins trovò il successo che cercava. La band, composta da Justin Hawkins (voce e chitarra), suo fratello Dan Hawkins (chitarra), Frankie Poullain (basso) e Ed Graham (batteria), si distinse immediatamente per il loro sound ispirato al rock classico degli anni ’70 e ’80, unito a un’estetica glam e a un senso dell’umorismo autoironico.
Il debutto dei The Darkness, Permission to Land (2003), fu un successo straordinario
L’album, prodotto da Pedro Ferreira, conteneva hit come I Believe in a Thing Called Love, Growing on Me e Love Is Only a Feeling. I Believe in a Thing Called Love, in particolare, divenne un inno globale, grazie al suo riff contagioso, ai vocalizzi acuti di Hawkins e al video musicale esuberante. L’album raggiunse la vetta delle classifiche britanniche e vinse numerosi premi, tra cui tre BRIT Awards, portando i The Darkness alla ribalta internazionale.
“era solo divertimento, suonavamo con i nostri eroi Def Leppard
e avevamo il controllo di ogni cosa facevamo; tutti i miei sogni
si stavano avverando, avevamo jet privati, hotel lussuosi,
comperavo vestiti di marca e chitarre costosissime”
Nonostante il successo iniziale, i The Darkness affrontarono sfide significative
Il secondo album, One Way Ticket to Hell… and Back (2005), fu un progetto ambizioso e costoso, prodotto da Roy Thomas Baker, noto per il suo lavoro con i Queen. Sebbene l’album contenesse brani di alta qualità come One Way Ticket e Is It Just Me?, non riuscì a replicare il successo del debutto. Problemi personali, tra cui le lotte di Hawkins con l’alcol e la droga, portarono alla sua uscita dalla band nel 2006 e a un temporaneo scioglimento dei The Darkness.
In seguito Justin Hawkins formò gli Hot Leg, una band che mescolava rock e pop con un approccio più sperimentale
Sebbene gli Hot Leg non raggiungessero lo stesso livello di successo dei The Darkness, dimostrarono la versatilità di Hawkins come musicista e compositore. Nel 2011 i The Darkness si riunirono, con Hawkins che tornò al suo ruolo di frontman. La reunion fu accolta con entusiasmo dai fan, e la band pubblicò nuovi album come Hot Cakes (2012), Last of Our Kind (2015) e Pinewood Smile (2017), dimostrando di essere ancora in grado di produrre musica di alta qualità.
Oltre al suo lavoro con i The Darkness, Hawkins ha collaborato con numerosi artisti e band
Ha partecipato a progetti come i British Whale, un duo con il produttore Alex Westaway, e ha collaborato con artisti come Meat Loaf, Andrew W.K. e i Def Leppard. La sua voce distintiva e il suo stile chitarristico lo hanno reso un collaboratore ricercato nel mondo del rock.
Le canzoni più note di Justin Hawkins includono I Believe in a Thing Called Love, Growing on Me, Love Is Only a Feeling (con i The Darkness) e Chickens (con gli Hot Leg). Questi brani rappresentano solo una parte del suo vasto contributo alla musica, ma sono testimonianze del suo talento come cantante, chitarrista e compositore.