La Scena di Canterbury (Canterbury Scene) è un movimento musicale nato negli anni ’60 e ’70 in Inghilterra, associato alla città di Canterbury nel Kent, anche se non tutti i suoi protagonisti erano originari di quella zona geografica.
Si tratta di un fenomeno unico nel panorama del rock progressivo, caratterizzato da un mix distintivo di influenze che lo rende diverso dai suoni più comuni del prog britannico dell’epoca, come quelli di Yes o Genesis. La scena di Canterbury è nota per la sua fusione di rock psichedelico, jazz, musica d’avanguardia e un tocco di umorismo surreale, spesso con testi stravaganti o atmosfere giocose.
Origini
Il movimento prende vita grazie a un gruppo di musicisti che si incontrano a Canterbury o nelle sue vicinanze, spesso legati da amicizie personali o collaborazioni informali. Uno dei momenti fondativi è la nascita dei Wilde Flowers, una band formata intorno al 1964 da musicisti come Hugh Hopper, Robert Wyatt, Kevin Ayers e Brian Hopper. Anche se i Wilde Flowers non pubblicarono album durante la loro esistenza, sono considerati il seme della scena, dando origine a gruppi successivi come i Soft Machine, gli Egg e i Caravan, che ne rappresentano i pilastri principali.
Caratteristiche musicali
La scena di Canterbury non ha un suono rigidamente definito, ma ci sono alcuni tratti ricorrenti:
- Influenza del jazz – Uso di improvvisazione, ritmi complessi e strumenti come il sassofono o l’organo, che danno un’atmosfera più fluida e meno strutturata rispetto al prog sinfonico.
- Sperimentazione – Strutture non convenzionali, cambi di tempo e un approccio quasi dadaista alla composizione.
- Tonalità morbide e atmosferiche – A differenza del rock progressivo più epico, qui prevale un’estetica “soft” e sognante, spesso con un pizzico di ironia.
- Voce e testi – Le voci sono spesso delicate o usate in modo non tradizionale, mentre i testi possono essere poetici, assurdi o semplicemente eccentrici.
Principali esponenti della Canterbury Scene
- Soft Machine: partiti come band psichedelica, si evolvono verso un sound jazz-rock sperimentale, con album come Third (1970) che segnano un punto di svolta.
- Caravan: più melodici e accessibili, con brani come In the Land of Grey and Pink (1971), che mescolano prog e folk con testi fiabeschi.
- Gong: guidati da Daevid Allen (ex Soft Machine), combinano psichedelia e misticismo con un’estetica hippie unica.
- Hatfield and the North e National Health: gruppi della seconda ondata, più tecnici e vicini al jazz-rock, attivi negli anni ’70.
- Robert Wyatt: dopo aver lasciato i Soft Machine, Wyatt sviluppa una carriera solista straordinaria, con capolavori come Rock Bottom (1974).
Evoluzione e influenza
La scena di Canterbury non è mai stata un fenomeno di massa, ma ha avuto un impatto significativo sulla musica alternativa. Negli anni ’70, il movimento si frammenta: alcuni artisti si spostano verso il jazz puro, altri verso il pop sperimentale. Nonostante il declino commerciale, il suo spirito è stato riscoperto negli anni successivi da band e musicisti di generi come il post-rock, il math rock e persino l’indie.
In sintesi, la scena di Canterbury è un’espressione di creatività senza confini, un laboratorio musicale dove il talento individuale e l’amicizia tra artisti hanno prodotto un suono inconfondibile, ancora oggi celebrato per la sua originalità e libertà.