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Tell me a song: “Ride Like the Wind” di Christopher Cross

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Christopher Cross

Ride Like the Wind” è uno dei brani più iconici di Christopher Cross, un classico del soft rock che ha segnato gli anni ’80 e il debutto di un artista destinato a lasciare un segno profondo nella storia della musica pop.

Pubblicato come primo singolo del suo omonimo album di esordio nel 1979, “Ride Like the Wind” di Christopher Cross rappresenta non solo un successo commerciale, ma anche una testimonianza della creatività e dell’immaginario personale di Cross. In questo articolo esploreremo in dettaglio la genesi del brano, il suo significato profondo e i dettagli della sua registrazione, immergendoci nel contesto che ha dato vita a questa canzone senza tempo.

La genesi del brano

La storia di “Ride Like the Wind” inizia con un Christopher Cross ancora poco conosciuto, un cantautore texano con una passione per la musica e un talento naturale per le melodie raffinate. Christopher Charles Geppert nasce il 3 maggio 1951 a San Antonio, Texas. Cross cresce in un ambiente che lo espone a influenze musicali diverse, dal rock al folk, fino al jazz e alla musica classica. Prima di emergere come solista, suona in varie band locali, affinando il suo stile e sviluppando un orecchio per arrangiamenti sofisticati.

L’ispirazione per “Ride Like the Wind” nasce da un mix di esperienze personali e influenze culturali

Cross ha raccontato che il testo della canzone è stato scritto durante un viaggio in macchina tra Houston e Austin, un tragitto che percorse sotto l’effetto dell’LSD. Questa condizione alterata potrebbe aver amplificato la sua immaginazione, portandolo a concepire una storia vivida e cinematografica. Appassionato di film e telefilm western, Cross aveva in mente da tempo l’idea di un fuorilegge in fuga, un archetipo comune nelle narrazioni del Far West che vedeva spesso in TV da ragazzo. Vivendo a San Antonio, una città vicina al confine con il Messico, il cantautore aveva sviluppato un fascination per questo paese, che nel suo immaginario rappresentava un luogo di libertà, dissolutezza e rifugio, una “zona franca” lontana dalla legge.

Musicalmente, il brano ha una genesi curiosa

Christopher Cross ha rivelato che l’idea ritmica e melodica di “Ride Like the Wind” è emersa quasi per caso durante le prove con la sua band. All’epoca, il gruppo era solito suonare dal vivo “Nineteen Hundred And Eighty Five” dei Wings di Paul McCartney, ma non riusciva mai a eseguirla correttamente, commettendo sempre lo stesso errore nella parte centrale. Questo “errore” si trasformò in una sorta di riff che Cross decise di sviluppare, dando vita alla base musicale di “Ride Like the Wind“. La canzone si distinse subito per il suo ritmo saltellante e incalzante, un elemento che la rese immediatamente riconoscibile e diversa dalle tipiche ballate soft rock dell’epoca.

Il significato del brano

Ride Like the Wind” racconta la storia di un fuorilegge, un uomo in fuga dalla legge dopo una vita di crimini. Il testo, scritto in prima persona, dipinge il ritratto di un individuo ribelle, nato “figlio di un uomo senza legge” (“I was born the son of a lawless man“), che ha vissuto una vita pericolosa, sopravvivendo a innumerevoli scontri (“Lived nine lives, gunned down ten“). Condannato all’impiccagione, il protagonista decide di cavalcare “come il vento” verso il confine messicano, simbolo di salvezza e libertà.

Il significato della canzone va oltre la semplice narrazione di una fuga

È un inno alla libertà individuale e alla ribellione contro un destino imposto. Il protagonista non si pente del suo passato, ma lo accetta come parte della sua identità, rivendicando il diritto di sfuggire alle catene della giustizia e di inseguire una nuova vita. Il Messico, con la sua vicinanza geografica e il suo allure mitico, diventa una metafora di redenzione e di possibilità, un luogo dove le autorità non hanno potere e dove il passato può essere lasciato alle spalle.

La ripetizione del ritornello “So I’ll ride like the wind, ride like the wind” trasmette un senso di urgenza e determinazione, mentre il ritmo incalzante della musica amplifica l’idea di una corsa contro il tempo. Nonostante il tema apparentemente cupo, la melodia leggera e ariosa tipica dello stile di Cross conferisce al brano un’atmosfera di speranza e liberazione, trasformando una storia di crimine in un racconto universale di ricerca della libertà.

La registrazione

Ride Like the Wind” fu registrata nel 1979 presso i Warner Bros. Recording Studios di North Hollywood, in California, come parte delle sessioni per l’album di debutto Christopher Cross. L’album, prodotto dal rinomato Michael Omartian, fu uno dei primi lavori pop a utilizzare il sistema di registrazione digitale 3M, una tecnologia all’avanguardia per l’epoca che garantiva una qualità sonora cristallina. Questo aspetto tecnico contribuì al suono pulito e definito del brano, che si distingue per la sua produzione impeccabile.

Cross si occupò della voce principale e della chitarra acustica, mentre Omartian arricchì l’arrangiamento con tastiere e sintetizzatori, dando al brano una texture moderna ma calda. Un elemento distintivo della registrazione è la presenza di Michael McDonald, ex corista degli Steely Dan e futuro collaboratore di Cross in altri progetti. McDonald, che Cross aveva conosciuto tramite Omartian, contribuì con il suo caratteristico timbro vocale al controcanto del ritornello, aggiungendo profondità e un tocco soul alla traccia. La loro collaborazione nacque spontaneamente: dopo aver lavorato insieme su un altro brano dell’album, “I Really Don’t Know Anymore“, Cross si rese conto che a “Ride Like the Wind” mancava qualcosa e invitò McDonald a unirsi alla registrazione.

La sezione ritmica fu affidata a musicisti di talento come Tommy Taylor alla batteria e Andy Salmon al basso, che conferirono al brano quel groove irresistibile che lo rende ancora oggi un piacere da ascoltare. La registrazione fu un processo relativamente fluido, grazie alla visione chiara di Cross e alla maestria di Omartian, che seppe bilanciare gli elementi pop con un approccio sofisticato, tipico del soft rock degli anni ’70 e ’80.

Il successo di “Ride Like the Wind”

Uscito come singolo nel febbraio 1980, “Ride Like the Wind” raggiunse la seconda posizione nella classifica Billboard Hot 100, rimanendo bloccato al secondo posto per due settimane dietro “Call Me” di Blondie. Il brano fu un successo immediato, contribuendo a lanciare l’album Christopher Cross, che vinse cinque Grammy nel 1981, tra cui Album dell’Anno e Miglior Nuovo Artista. La canzone stessa non vinse un Grammy specifico, ma il suo impatto fu fondamentale per il trionfo dell’album.

Negli anni, “Ride Like the Wind” è stata reinterpretata da vari artisti, tra cui gli East Side Beat con un remix dance nel 1991, il trombettista jazz Freddie Hubbard nel 1982 e, sorprendentemente, la band heavy metal Saxon nel 1988, che ne fece una versione più dura e potente. Il brano è apparso anche in colonne sonore, come quella di Anchorman 2: The Legend Continues (2013), dimostrando la sua versatilità e longevità.

Conclusione

“Ride Like the Wind” non è solo una canzone, ma un viaggio: un viaggio fisico verso il Messico, un viaggio emotivo verso la libertà e un viaggio creativo nella mente di Christopher Cross. Dalla sua genesi tra le strade del Texas e le visioni western, al suo significato universale di ribellione e speranza, fino alla registrazione impeccabile nei Warner Bros. Studios, il brano rappresenta il perfetto connubio tra narrazione, melodia e produzione. Ancora oggi, a distanza di oltre quattro decenni, “Ride Like the Wind” continua a cavalcare come il vento, portando con sé l’eredità di un artista che ha saputo trasformare un errore casuale in un capolavoro senza tempo.

— Onda Musicale

Tags: Blondie/Paul McCartney/Saxon/Steely dan/Wings/yacht rock/tell me a song
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