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Train: un viaggio musicale dall’alternative rock al pop-rock mainstream

Train

I Train, band americana originaria di San Francisco (California) hanno segnato il panorama musicale degli ultimi tre decenni con il loro mix di alternative rock, pop-rock e influenze folk.

Conosciuti per hit planetarie come Drops of Jupiter e Hey, Soul Sister, i Train hanno saputo evolversi, adattandosi ai cambiamenti dell’industria musicale e mantenendo una presenza costante nelle classifiche e nei cuori dei fan.

Le origini dei Train: San Francisco e gli anni ’90

I Train si formano nel 1994 a San Francisco, in un periodo in cui la scena musicale americana è dominata dal grunge e dall’alternative rock. La band nasce dall’incontro di Pat Monahan (voce), Rob Hotchkiss (chitarra) e Jimmy Stafford (chitarra), che iniziano a suonare insieme in locali della Bay Area. A loro si uniscono presto Charlie Colin (basso) e Scott Underwood (batteria), completando la formazione originale.

Il nome “Train” è ispirato a un’immagine evocativa: un treno come simbolo di viaggio, movimento e connessione, temi che diventeranno centrali nei loro testi. Inizialmente, i Train si esibiscono in piccoli club, costruendo una fanbase locale con un suono che mescola l’energia dell’alternative rock con melodie accattivanti e testi introspettivi. La loro musica riflette l’influenza di band come i Counting Crows, i R.E.M. e i Pearl Jam, ma con un approccio più accessibile e radiofonico.

Nel 1996, dopo aver registrato alcune demo, i Train decidono di autoprodurre il loro primo album

Grazie ad un prestito e al supporto dei fan, pubblicano Train nel 1998, un disco che cattura l’attenzione della Columbia Records. Brani come Meet Virginia iniziano a girare nelle radio universitarie, mostrando il loro talento per melodie memorabili e narrazioni personali. Meet Virginia, in particolare, diventa un successo moderato, raggiungendo la posizione 20 nella Billboard Hot 100 e stabilendo i Train come una band promettente.

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Il successo planetario: Drops of Jupiter (2001)

Il vero punto di svolta arriva con il secondo album, Drops of Jupiter (2001). Registrato con il produttore Brendan O’Brien (noto per il suo lavoro con i Pearl Jam e Bruce Springsteen), l’album rappresenta un’evoluzione sonora: il sound si fa più raffinato, con arrangiamenti orchestrali e una produzione più ambiziosa. Il brano omonimo, Drops of Jupiter (Tell Me), ispirato alla perdita della madre di Monahan e al suo viaggio emotivo, diventa un inno generazionale. La canzone raggiunge la posizione 5 nella Billboard Hot 100, vince un Grammy Award per la Miglior Canzone Rock e spinge l’album a vendere oltre 2 milioni di copie negli Stati Uniti.

Drops of Jupiter consolida lo stile dei Train: un alternative rock con forti venature pop, arricchito da testi poetici e un’energia live che conquista il pubblico. Canzoni come She’s on Fire e Something More mostrano la loro versatilità, spaziando da ballate emotive a brani più ritmati. Tuttavia, il successo porta anche tensioni interne: Rob Hotchkiss e Charlie Colin lasciano la band nel 2002, sostituiti da Johnny Colt (ex Black Crowes) al basso e Brandon Bush alle tastiere.

Consolidamento e cambiamenti: My Private Nation e Alive at Last (2003-2004)

Nel 2003 i Train pubblicano My Private Nation, un album che mantiene il loro sound caratteristico ma introduce elementi più pop e mainstream. Il singolo Calling All Angels diventa un altro successo, raggiungendo la top 20 negli Stati Uniti e diventando un inno di speranza in un periodo segnato dagli eventi post-11 settembre. Altri brani come When I Look to the Sky e Get to Me confermano la capacità di Monahan di scrivere testi universali, che parlano di amore, perdita e resilienza.

Nel 2004 pubblicano il loro primo album dal vivo, Alive at Last, che cattura l’energia delle loro performance live. Questo periodo segna anche un’espansione della loro presenza internazionale, con tour in Europa e Australia. Tuttavia, la band inizia a sentire la pressione delle aspettative e dell’evoluzione del panorama musicale, con l’ascesa di nuovi generi come il pop-punk e l’emo.

Prima la pausa e dopo il ritorno: For Me, It’s You (2006)

Dopo un’intensa attività, i Train decidono di prendersi una pausa nel 2005 per riflettere sul loro futuro. Nel 2006 tornano con For Me, It’s You, un album che sperimenta con influenze soul e R&B, ma che non ottiene il successo commerciale dei lavori precedenti. Brani come Cab e Give Myself to You mostrano una band in cerca di nuove direzioni, ma il pubblico e la critica rispondono in modo tiepido. La pressione e le differenze creative portano a ulteriori cambiamenti: Johnny Colt e Brandon Bush lasciano la band, e i Train decidono di prendersi un altro periodo di pausa.

La rinascita: Save Me, San Francisco e Hey, Soul Sister (2009)

Il 2009 segna una rinascita per i Train con Save Me, San Francisco, un album che riporta la band alle sue radici ma con un suono più moderno e pop. Il singolo Hey, Soul Sister, con il suo ukulele accattivante e il ritmo irresistibile, diventa un fenomeno globale, raggiungendo la posizione 3 nella Billboard Hot 100 e vendendo oltre 6 milioni di copie negli Stati Uniti. La canzone, scritta come un’ode all’amore e alla semplicità, diventa un inno dell’estate e riporta i Train al centro della scena musicale.

Save Me, San Francisco produce altri successi come If It’s Love e Marry Me, consolidando il passaggio dei Train verso un pop-rock più mainstream. L’album è anche un omaggio alla loro città natale, con testi che celebrano San Francisco e il senso di appartenenza. In questa fase, la formazione si stabilizza con l’ingresso di Jerry Becker (tastiere) e Hector Maldonado (basso), mentre Jimmy Stafford e Scott Underwood rimangono al fianco di Monahan.

Sull’onda del successo di Save Me, San Francisco, i Train pubblicano California 37 (2012), un album che continua il loro approccio pop-rock

Il singolo Drive By diventa un altro successo internazionale, mentre 50 Ways to Say Goodbye mostra il loro lato ironico e giocoso. L’album raggiunge la top 10 negli Stati Uniti e rafforza la loro reputazione come hitmaker. Nel 2014 esce Bulletproof Picasso, con il singolo Angel in Blue Jeans, un brano che mescola pop-rock con influenze country. Tuttavia, l’album riceve critiche miste, con alcuni che accusano la band di essersi allontanata dal loro sound originale. In questo periodo, Scott Underwood lascia la band, sostituito da Drew Shoals alla batteria.

I Train continuano a esplorare nuovi territori con Christmas in Tahoe (2015), il loro primo album natalizio, e A Girl, a Bottle, a Boat (2017), che include il singolo Play That Song, un brano allegro che richiama il pop degli anni ’60. Questi lavori mostrano una band disposta a sperimentare, pur mantenendo il loro marchio di fabbrica: melodie accattivanti e testi che parlano al cuore.

Gli anni recenti: AM Gold e il Presente (2022-2025)

Nel 2022 i Train pubblicano AM Gold, un album che abbraccia un pop-rock retrò con influenze degli anni ’70 e ’80. Il singolo omonimo, AM Gold, e brani come Running Back (Trying to Talk to You) mostrano una band che si diverte a esplorare sonorità vintage, senza perdere la sua identità. L’album riceve recensioni positive per la sua energia e il suo ottimismo, anche se non raggiunge i picchi commerciali dei loro lavori precedenti.

Nel 2023 e 2024 i Train continuano a esibirsi in tour mondiali, spesso in collaborazione con altre band come i REO Speedwagon e i Jewel. La loro capacità di mantenere una fanbase fedele è dovuta non solo alla loro musica, ma anche all’approccio genuino di Pat Monahan, che interagisce regolarmente con i fan sui social media e durante i concerti. Nel 2025 la band sta lavorando a nuovo materiale, con Monahan che ha accennato ad un possibile ritorno a un sound più roots-rock, ispirato ai loro primi album.

Il loro stile musicale

Lo stile musicale dei Train è stato in continua evoluzione, ma può essere descritto come una fusione di alternative rock, pop-rock e folk-pop, con influenze che spaziano dal country al soul. Ecco alcune caratteristiche distintive:

  • Melodie accattivanti: i Train sono maestri nel creare hook memorabili, come dimostrato in Hey, Soul Sister e Drops of Jupiter. Le loro canzoni sono progettate per essere cantate dal pubblico, con ritornelli che si fissano nella mente.
  • Testi wmotivi e narrativi: Pat Monahan scrive testi che raccontano storie personali, spesso incentrate su temi universali come l’amore, la perdita, la nostalgia e la ricerca di sé. Brani come Drops of Jupiter combinano immagini poetiche con emozioni crude.
  • Versatilità sonora: dagli arrangiamenti orchestrali di Drops of Jupiter al pop acustico di Hey, Soul Sister, i Train hanno sperimentato con una vasta gamma di strumenti, tra cui ukulele, pianoforte, archi e percussioni.
  • Energia Live: le performance dal vivo dei Train sono un punto di forza, con Monahan che si distingue per il suo carisma e la sua capacità di connettersi con il pubblico.

Negli anni, i Train sono passati da un sound alternative rock più grezzo, influenzato dalla scena di San Francisco, a un pop-rock più levigato, adatto alle radio mainstream. Questa evoluzione ha attirato critiche da parte di chi preferiva il loro suono iniziale, ma ha anche permesso loro di raggiungere un pubblico più ampio.

I Train hanno venduto oltre 10 milioni di album e 30 milioni di singoli in tutto il mondo, con numerosi riconoscimenti, tra cui tre Grammy Awards

La loro musica è stata utilizzata in film, serie TV (Dawson’s Creek, One Tree Hill) e pubblicità, consolidando la loro presenza nella cultura pop. Inoltre, la band è nota per il suo impegno sociale, supportando cause come la ricerca sul cancro e le organizzazioni per i bambini. La loro longevità è notevole in un’industria musicale in continua evoluzione. A differenza di molte band degli anni ’90, i Train hanno saputo reinventarsi, abbracciando nuovi generi e tecnologie (come lo streaming) senza perdere la loro essenza. La loro capacità di scrivere canzoni che risuonano con diverse generazioni li ha resi una presenza costante nelle playlist di tutto il mondo.

Formazione attuale

  • Pat Monahan – voce, tromba, sassofono, vibrafono, percussioni (1994-presente), batteria (1994)
  • Jerry Becker – tastiere, chitarra ritmica, cori (2008-presente)
  • Hector Maldonado – basso, chitarra, percussioni, cori (2009-presente)
  • Matt Musty – batteria, percussioni (2019-presente)
  • Taylor Locke – chitarra solista, cori (2021-presente)

Album in studio dei Train

  • 1998 – Train
  • 2001 – Drops of Jupiter
  • 2003 – My Private Nation
  • 2006 – For Me, It’s You
  • 2009 – Save Me, San Francisco
  • 2012 – California 37
  • 2014 – Bulletproof Picasso
  • 2015 – Christmas in Tahoe
  • 2016 – Train Does Led Zeppelin II
  • 2017 – A Girl, a Bottle, a Boat
  • 2022 – AM Gold

— Onda Musicale

Tags: Pearl Jam, Bruce Springsteen, Pop rock
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