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Accept: i pionieri dell’heavy metal tedesco

Accept

Gli Accept sono una delle band più influenti e longeve della scena heavy metal mondiale, simbolo del suono teutonico che ha definito il genere negli anni ’80.

Fondata negli anni ’70 in Germania, la band Accept ha lasciato un’impronta molto profonda grazie al suo stile potente, melodico e aggressivo, diventando una delle colonne portanti del movimento heavy metal europeo.

Gli inizi (1968-1979): le origini a Solingen

La storia degli Accept inizia a Solingen, una città industriale della Germania occidentale, nota per la produzione di lame e coltelli. La band si forma nel 1968 come progetto embrionale sotto il nome Band X, fondata dal cantante Udo Dirkschneider e dal chitarrista Michael Wagener (che in seguito diventerà un rinomato produttore). Tuttavia, è solo nel 1976 che la formazione si consolida e assume il nome Accept, con Dirkschneider alla voce, Wolf Hoffmann (chitarra), Gerhard Wahl (chitarra), Peter Baltes (basso) e Frank Friedrich (batteria).

In questa fase iniziale, gli Accept si esibiscono in piccoli club locali, suonando un mix di hard rock e proto-metal influenzato da band come Deep Purple, Black Sabbath e Judas Priest. Nel 1979, dopo anni di concerti underground e cambi di formazione, la band pubblica il suo omonimo album di debutto, Accept, prodotto da Frank Martin per l’etichetta tedesca Brain Records. L’album, pur mostrando un suono ancora acerbo, contiene tracce come Lady Lou e Seawinds, che evidenziano il potenziale della band e il timbro unico e graffiante di Dirkschneider.

Il successo arriva negli anni ’80

Gli anni ’80 segnano l’ascesa degli Accept al rango di leggende dell’heavy metal. Con l’ingresso del batterista Stefan Kaufmann e del chitarrista Jörg Fischer, la band pubblica nel 1980 l’album I’m a Rebel, che include la title track scritta da Alex Young (fratello di Angus e Malcolm Young degli AC/DC). L’album attira l’attenzione internazionale, ma è con Breaker (1981) che gli Accept definiscono il loro suono: un heavy metal diretto, con riff taglienti, ritmi martellanti e melodie accattivanti. Brani come Starlight e Breaker diventano inni per i fan.

Il vero punto di svolta arriva nel 1982 con Restless and Wild, considerato uno dei capolavori del metal europeo

L’album contiene il leggendario brano Fast as a Shark, spesso citato come uno dei primi esempi di speed metal, con il suo ritmo frenetico e l’intro ispirata alla musica folk tedesca. Questo disco consolida la reputazione degli Accept come pionieri del genere, grazie anche alla produzione più raffinata e alla chimica tra i membri.

Nel 1983, gli Accept raggiungono l’apice della loro popolarità con Balls to the Wall, un album che diventa un classico senza tempo

La title track, con il suo riff monumentale e il coro anthemico, è un inno all’unità e alla ribellione, mentre brani come London Leatherboys e Head Over Heels mostrano la versatilità della band. L’album ottiene un successo globale, soprattutto negli Stati Uniti, dove gli Accept si esibiscono in tour di supporto a band come Iron Maiden e Ozzy Osbourne.

Seguono Metal Heart (1985), che incorpora elementi neoclassici (come il riff ispirato a Beethoven in Metal Heart), e Russian Roulette (1986), un album più oscuro e militaristico. Tuttavia, le tensioni interne e le pressioni commerciali portano a una svolta: Udo Dirkschneider lascia la band nel 1987 per perseguire una carriera solista con il progetto U.D.O., mentre gli Accept assumono il cantante americano David Reece per l’album Eat the Heat (1989). Questo disco, influenzato da sonorità più commerciali e glam metal, divide i fan e segna un momento di crisi.

Gli Anni ’90 segnano il declino e alcune reunion

Con l’uscita di Dirkschneider e il flop commerciale di Eat the Heat, gli Accept si sciolgono temporaneamente nel 1990. Tuttavia, la domanda dei fan porta a una reunion nel 1992, con Dirkschneider di nuovo alla voce. Gli album Objection Overruled (1993) e Death Row (1994) riportano la band al suo suono classico, anche se non raggiungono i fasti degli anni ’80. Nel 1996, dopo l’uscita di Predator, gli Accept si sciolgono nuovamente, con i membri che si dedicano a progetti paralleli.

Dopo un lungo silenzio, gli Accept tornano in scena nel 2009

E lo fanno con una nuova formazione guidata da Wolf Hoffmann e Peter Baltes, affiancati dal cantante americano Mark Tornillo (ex TT Quick), dal batterista Stefan Schwarzmann e dal chitarrista Herman Frank. Il ritorno è trionfale con l’album Blood of the Nations (2010), accolto come un capolavoro moderno che combina l’energia degli esordi con una produzione contemporanea. Brani come Teutonic Terror e Pandemic dimostrano che la band è ancora rilevante.

Seguono una serie di album di successo

Stalingrad (2012), Blind Rage (2014), The Rise of Chaos (2017) e Too Mean to Die (2021). Nonostante l’uscita di Peter Baltes nel 2018, gli Accept continuano a produrre musica di alta qualità e a esibirsi in festival come Wacken Open Air, mantenendo un seguito fedele in tutto il mondo. Nel 2024, la band annuncia il tour per il 50º anniversario, celebrando una carriera straordinaria.

L’origine del loro nome

Il nome Accept non ha un’origine particolarmente complessa o simbolica, ma riflette l’approccio diretto e pragmatico della band. Secondo Wolf Hoffmann, il nome fu scelto negli anni ’70 perché era breve, memorabile e aveva un suono deciso, adatto al loro stile musicale. I membri volevano un nome che trasmettesse forza e immediatezza, evitando riferimenti troppo specifici o complessi. Inoltre, il termine “Accept” (in inglese “accettare“) suggerisce un’attitudine di apertura e determinazione, in linea con l’energia ribelle del loro sound. La scelta di un nome in inglese, invece che in tedesco, riflette l’ambizione della band di raggiungere un pubblico internazionale, una decisione comune tra le band tedesche dell’epoca come Scorpions e Rammstein.

Il loro stile musicale

Gli Accept sono considerati una delle band fondatrici dell’heavy metal tedesco, spesso associati al movimento Neue Deutsche Härte in senso lato, anche se il loro stile è più tradizionale rispetto a band come Rammstein.

Il loro genere musicale può essere descritto come:

  • Heavy Metal Classico: gli Accept combinano riff potenti, ritmi martellanti e melodie accattivanti, con un’enfasi sulla struttura delle canzoni e sull’impatto dal vivo. Album come Balls to the Wall e Metal Heart sono esempi perfetti di questo stile.
  • Speed Metal: con brani come Fast as a Shark, gli Accept hanno contribuito a definire lo speed metal, un sottogenere caratterizzato da tempi veloci e ritmi aggressivi, precursore del thrash metal.
  • Elementi Neoclassici: soprattutto in Metal Heart, la band incorpora influenze classiche, con riff e melodie ispirate a compositori come Beethoven e Tchaikovsky.
  • Hard Rock: Nei primi album, come I’m a Rebel, si sentono influenze hard rock, che rendono il loro suono più accessibile rispetto al metal estremo.

Il timbro unico di Udo Dirkschneider, con la sua voce rauca e acuta, è un marchio distintivo della band, mentre le chitarre di Wolf Hoffmann aggiungono un tocco melodico e tecnico che distingue gli Accept da altre band metal dell’epoca.

Gli Accept sono un’istituzione dell’heavy metal, capaci di evolversi senza perdere la loro identità

Dalla Solingen degli anni ’70 ai palchi dei più grandi festival mondiali, la loro musica ha ispirato generazioni di fan e musicisti. Con un catalogo che spazia da classici come Balls to the Wall a gemme moderne come Blood of the Nations, gli Accept continuano a dimostrare che il metal tedesco è vivo e potente. Per chi vuole scoprire una band che incarna la forza e la passione del genere, gli Accept sono un punto di partenza imprescindibile.

La formazione attuale degli Accept

  • Mark Tornillo – voce (2009-oggi)
  • Wolf Hoffmann – chitarra (1975-1989, 1992-1997, 2005, 2009-oggi)
  • Uwe Lulis – chitarra (2015-oggi)
  • Philip Shouse – chitarra (2019-oggi)
  • Martin Motnik – basso (2019-oggi)
  • Christopher Williams – batteria (2015-oggi)

— Onda Musicale

Tags: Iron Maiden, AC/DC, Ozzy Osbourne, Heavy metal, Rammstein
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