Il Newport Folk Festival, fondato nel 1959 a Newport (Rhode Island), è uno degli eventi musicali più iconici e influenti nella storia della musica folk americana.
La storia del Newport Folk Festival riflette l’evoluzione della musica folk, i cambiamenti culturali e sociali degli Stati Uniti e il suo ruolo come piattaforma per artisti leggendari e momenti storici.
Origine e fondazione del Newport Folk Festival (1959)
Il Newport Folk Festival fu ideato da George Wein, un impresario jazz già fondatore del Newport Jazz Festival (1954). Wein, in collaborazione con il manager musicale Albert Grossman e altri, voleva creare un evento dedicato alla musica folk, un genere che stava guadagnando popolarità negli Stati Uniti durante il revival folk degli anni ’50. L’obiettivo era celebrare la musica tradizionale americana, inclusi blues, gospel, bluegrass e canti di protesta, portando artisti emergenti e veterani su un unico palco.
Il primo festival si tenne nel luglio 1959 al Freebody Park di Newport. Fu un successo immediato, attirando migliaia di spettatori e presentando artisti come Pete Seeger, Odetta e il Kingston Trio. La combinazione di musica tradizionale e nuove interpretazioni attirò un pubblico giovane e appassionato, consolidando il festival come un evento culturale di rilievo.
Gli anni ’60: il cuore del revival folk
Negli anni ’60 il Newport Folk Festival divenne il simbolo del movimento folk, che si intrecciava con le lotte per i diritti civili e la protesta contro la guerra. Alcuni momenti salienti:
- 1963: l’ascesa di Bob Dylan e Joan Baez
Il festival del 1963 consacrò Bob Dylan come stella del folk. La sua performance di “Blowin’ in the Wind” insieme a Joan Baez, Pete Seeger e altri divenne un inno per il movimento dei diritti civili. Joan Baez, già una figura di spicco, usò il palco di Newport per promuovere nuovi talenti, tra cui Dylan. - 1965: la controversa performance elettrica di Bob Dylan
Il 25 luglio 1965, Bob Dylan salì sul palco con una band elettrica, rompendo con la tradizione acustica del folk. La sua performance, che includeva brani come “Maggie’s Farm” e “Like a Rolling Stone“, divise il pubblico: alcuni lo fischiarono, altri lo acclamarono. Questo momento è considerato una svolta nella storia della musica, segnando il passaggio dal folk puro al folk-rock e influenzando generazioni di musicisti. Il dibattito su quanto il pubblico fosse davvero ostile è ancora vivo, ma l’evento rimane leggendario. - Declino e sospensione (fine anni ’60)
Dopo il 1965, il festival affrontò crescenti difficoltà logistiche, finanziarie e tensioni interne. La folla sempre più numerosa e le proteste sociali resero l’organizzazione complessa. Nel 1969, il festival fu sospeso a causa di problemi di sicurezza e finanziamenti.
La rinascita (anni ’80)
Dopo una pausa di 16 anni, il Newport Folk Festival tornò nel 1985, grazie agli sforzi di George Wein e di nuovi organizzatori. Il festival si adattò ai tempi, includendo non solo artisti folk tradizionali ma anche musicisti di generi affini come country, blues e rock alternativo. Il ritorno consolidò Newport come un evento capace di evolversi senza perdere la sua identità.

Il festival moderno (2000-oggi)
Dagli anni 2000 il Newport Folk Festival si è confermato come un evento di riferimento per la musica roots e indie. Ora gestito dalla Newport Festivals Foundation (un’organizzazione no-profit fondata da Wein), il festival si tiene al Fort Adams State Park, un luogo pittoresco che può ospitare migliaia di spettatori. Alcuni punti salienti:
- Artisti e diversità musicale
Il festival ha ospitato artisti come Wilco, The Decemberists, Fleet Foxes, My Morning Jacket e Hozier, accanto a leggende come Arlo Guthrie e Joan Baez. La programmazione riflette un approccio inclusivo, mescolando folk tradizionale con indie, Americana e sperimentazioni moderne. - Momenti memorabili
- Nel 2009, il festival celebrò il suo 50° anniversario con una performance di Pete Seeger, allora novantenne, che cantò “This Land Is Your Land” con Bruce Springsteen.
- Nel 2015, per il 50° anniversario della performance elettrica di Bob Dylan, il festival rese omaggio con esibizioni che celebravano il suo impatto.
- Impegno sociale e sostenibilità
Il festival promuove valori come l’inclusività, la sostenibilità ambientale e il supporto agli artisti emergenti. La Newport Festivals Foundation finanzia programmi educativi e borse di studio per giovani musicisti.
Il suo impatto culturale
Il Newport Folk Festival non è solo un evento musicale, ma un simbolo di espressione culturale e sociale. Ha dato voce a movimenti come i diritti civili e il pacifismo, ha lanciato carriere di artisti leggendari e continua a essere un punto d’incontro per generazioni di musicisti e fan. La sua capacità di adattarsi ai cambiamenti culturali, mantenendo un legame con le radici del folk, lo rende unico.
Alcune curiosità sul Newport Folk Festival
- Il festival è noto per le sue collaborazioni spontanee: gli artisti spesso si uniscono sul palco per jam session improvvisate, creando momenti irripetibili.
- Non si tiene mai in concomitanza con il Newport Jazz Festival, per preservare l’identità distinta di ciascun evento.
- La frase “Newport Moment” è usata per descrivere eventi iconici o controversi che segnano la storia del festival, come la performance di Dylan del 1965.
Il Newport Folk Festival è un’istituzione culturale che ha plasmato la musica folk e il panorama musicale americano per oltre sei decenni. Con la sua capacità di unire tradizione e innovazione, continua ad essere un faro per artisti e appassionati, celebrando la musica come forza di cambiamento e connessione.