I Wigwam si collocano nel panorama del progressive rock con forti influenze di jazz-rock fusion, caratterizzati da un approccio melodico e sofisticato che incorporava elementi di pop progressivo, musica elettronica pionieristica e sperimentazione sonora.
L’evoluzione stilistica dei Wigwam attraversò diverse fasi, dal progressive più complesso e strumentale dei primi anni fino ad un sound più accessibile e radio-friendly del periodo di “Nuclear Nightclub“.
La band nasce dalle ceneri dei Blues Section (1968-1969)
La storia dei Wigwam inizia nel 1968 dalle ceneri dei leggendari Blues Section, una band seminale della scena jazz-rock finlandese della fine degli anni ’60. Il batterista Ronnie Österberg, reduce dall’esperienza con i Blues Section, decise di formare un nuovo gruppo inizialmente come trio, ma presto si rese conto della necessità di arricchire la formazione.
Il passo decisivo arrivò con l’arrivo di Jim Pembroke, cantautore britannico espatriato che aveva già militato nei Blues Section e che portò con sé non solo la sua esperienza vocale, ma anche una visione musicale internazionale. A completare la formazione storica si aggiunsero l’organista Jukka Gustavson e, successivamente, il bassista Pekka Pohjola, figura che sarebbe diventata leggendaria nella scena progressive finlandese.
La prima era: sperimentazione e successo critico (1969-1974)
Gli Esordi Discografici
La band debuttò discograficamente nel 1970 con il loro secondo album “Tombstone Valentine“, prodotto dall’eccentrico Kim Fowley. Questo lavoro conteneva elementi particolarmente innovativi per l’epoca, includendo addirittura un estratto della composizione elettronica “Dance of the Anthropoids” di Erkki Kurenniemi, dimostrando fin da subito l’approccio sperimentale e avant-garde del gruppo.
“Being”: il capolavoro riconosciuto dei Wigwam
L’apice artistico di questa prima fase dei Wigwam fu raggiunto nel 1974 con l’album “Being“, universalmente riconosciuto come il capolavoro della band. Quest’opera rappresentò la perfetta sintesi tra virtuosismo strumentale, complessità compositiva e accessibilità melodica. L’album fu caratterizzato dalla scrittura di Jukka Gustavson, che firmò la maggior parte della musica e dei testi, creando un concept album di rara bellezza e profondità.
“Being” consolidò la reputazione internazionale della band e rimane ancora oggi un album essenziale per qualsiasi appassionato di progressive rock, testimoniando come la scena musicale finlandese fosse in grado di competere con le produzioni britanniche e tedesche dell’epoca.
La seconda era: rinnovamento e successo commerciale (1974-1977)
Il grande cambiamento
Dopo il successo di “Being“, la band attraversò una fase di profondi cambiamenti. Pekka Pohjola e Jukka Gustavson lasciarono il gruppo per perseguire progetti personali, costringendo Jim Pembroke e Ronnie Österberg a ricostruire completamente la formazione.
I nuovi membri furono Pekka Rechardt alla chitarra e Måns Groundström al basso, portando una sensibilità musicale diversa che avrebbe caratterizzato questa seconda incarnazione dei Wigwam.
“Nuclear Nightclub”: l’album della consacrazione internazionale
Nel 1975 i Wigwam pubblicarono “Nuclear Nightclub“, l’album che li portò al massimo successo commerciale e alla maggiore visibilità internazionale. Registrato a Stoccolma nell’estate del 1975 (a causa della scarsa qualità degli studi finlandesi dell’epoca), l’album fu distribuito dalla Virgin Records nel Regno Unito, garantendo al gruppo una diffusione europea senza precedenti.
“Nuclear Nightclub” rappresentò un’evoluzione stilistica significativa rispetto ai lavori precedenti, caratterizzandosi per un approccio più melodico e accessibile, pur mantenendo la sofisticatezza compositiva tipica del progressive. L’album si apriva con la title track omonima, un brano accattivante seguito da una serie di canzoni pop-progressive caratterizzate dalla batteria ariosa del compianto Österberg.
Il disco fu acclamato dalla critica internazionale come uno dei pinnacoli della musica rock finlandese e uno dei migliori esempi del lato più delicato e melodico del progressive rock, incorporando sonorità jazz-fusion, armonie sognanti e un approccio radio-friendly che non comprometteva la qualità artistica.

Il declino e la fine della prima Era (1977)
Nonostante il successo di “Nuclear Nightclub“, i Wigwam si trovarono ad affrontare un periodo difficile verso la fine degli anni ’70. Il progressive rock stava perdendo popolarità a favore del punk e della new wave, e l’industria musicale stava cambiando rapidamente.
La band produsse un altro album che la Virgin Records rifiutò di pubblicare, costringendoli a tornare in studio su indicazione della Love Records finlandese. Il timing non era favorevole: il progressive era in declino e l’interesse delle major si era spostato verso altri generi. Nel 1977 fu pubblicato “Dark Album“, che segnò di fatto la fine di questa incarnazione dei Wigwam. Con questo disco, la band cessò di esistere nella sua forma classica.
La rinascita dei Wigwam degli anni ’90
Negli anni ’90, con grande sorpresa degli appassionati, Jim Pembroke, Pekka Rechardt e Måns Groundström decisero di riformare i Wigwam in una terza incarnazione. Questa reunion permise alla band di tornare a suonare e registrare, mantenendo vivo il nome e l’eredità musicale del gruppo per una nuova generazione di ascoltatori.
I Wigwam rappresentano uno dei casi più interessanti nella storia del progressive rock europeo
Nonostante provenissero dalla relativamente isolata Finlandia, riuscirono a creare una musica che parlava un linguaggio universale, influenzando musicisti ben oltre i confini scandinavi. La loro capacità di fondere elementi progressive complessi con melodie accessibili li rese unici nel panorama dell’epoca. Jim Pembroke, in particolare, con la sua origine britannica e la sua adozione della Finlandia come patria musicale, rappresentò un ponte culturale che arricchì enormemente la scena rock finlandese.