Mano nella mano sul palco, Liam e Noel Gallagher riaccendono la magia davanti a una folla in delirio: una scaletta da pelle d’oca, tra “Acquiesce” e “Wonderwall”,e una sola certezza: il rock da stadio ha ancora bisogno di loro
Il messaggio, chiaro, intelligibile è stato lanciato in più o meno 5 minuti. Il tempo di entrare sul palco salutando mano nella mano i 70mila che avevano davanti, incaricare Liam di dire “Hello” con il coro che dice “it’s good to be back” e subito dopo andare con Acquiesce, e Noel che canta “perché abbiamo bisogno uno dell’altro e crediamo in uno e nell’altro“. Dopo 16 anni, allo stadio di Cardiff, gli Oasis – o meglio, i fratelli Gallagher – ricominciano la loro storia, o perlomeno ci provano seriamente.
Era il concerto più atteso dell’ultimo decennio, con vendite online polverizzate in minuti e biglietti che hanno toccato cifre stratosferiche nei circuiti del secondo ticketing
Liam, a un certo punto, si è rivolto al pubblico e ha chiesto se valesse la pena di spendere 4mila sterline, e si è detto da solo sì. Un po’ della solita sfrontatezza, ma al di là del listino prezzi sì, ne è valsa la pena. Lo show che ha dato il via a un tour mondiale che dovrebbe fare il giro del calendario (con questi due sempre meglio usare il condizionale) ha mostrato voglia, buona forma fisica e tecnica dei fratelli e dei loro comprimari- tra cui il ripescato Bonehead, che si ricorda ancora tutti gli accordi – e nessun momento di calo nella scaletta, costruita principalmente sui due primi, colossali album “Definitely Maybe” e “(What’s the Story) Morning Glory“.
Il juke-box ha funzionato alla perfezione, pare alternare bene i due strabordanti ego presenti sul palco
Noel ha cantato cinque canzoni sulle 23 prescelte, sempre difficile non avere la polvere negli occhi quando scala un pochino il pentagramma e racconta che “Sally non può aspettare e sa che è troppo tardi“. Ora l’importante è che siano loro, i Gallaghers, a non guardarsi dietro con rabbia. In questo panorama rock e ancora di più del live da stadio che allinea più di una inadeguatezza, c’è un tremendo bisogno del loro carisma e della loro musica.
La scaletta:
- Hello
- Acquiesce
- Morning Glory
- Some Might Say
- Bring It On Down
- Cigarettes & Alcohol
- Fade Away
- Supersonic
- Roll With It
- Talk Tonight
- Half the World Away
- Little by Little
- D’You Know What I Mean?
- Stand by Me
- Cast No Shadow
- Slide Away
- Whatever
- Live Forever (Dedicata a Diogo Jota)
- Rock ‘n’ Roll Star
- The Masterplan
- Don’t Look Back in Anger
- Wonderwall
- Champagne Supernova