La famiglia Porcaro rappresenta una delle dinastie più influenti e talentuose nella storia della musica moderna.
Originari del Connecticut (con radici italiane, calabresi) ma trapiantati a Los Angeles, i fratelli Porcaro – Jeff, Steve e Mike – hanno lasciato un’impronta molto profonda come strumentisti, compositori e arrangiatori, contribuendo a definire il sound di innumerevoli successi dagli anni ’70 in poi. La loro storia è un intreccio di genio musicale innovazione, che ha plasmato il panorama del rock, pop e della musica d’autore.
Le radici: una famiglia immersa nella musica
Il patriarca Joe Porcaro (1930-2020), jazzista e batterista di formazione, e la moglie Eileen trasmisero la passione musicale ai loro tre figli:
- Jeff Porcaro (1954-1992) – Batteria
- Steve Porcaro (nato nel 1957) – Tastiere
- Mike Porcaro (1955-2015) – Basso
Cresciuti nella San Fernando Valley, i fratelli furono immersi fin da bambini in un ambiente musicale stimolante. Joe, sessionman rispettato nella scena jazz di Los Angeles, introdusse i figli a un rigoroso approccio alla musica, combinando disciplina tecnica e sensibilità artistica.
Jeff Porcaro: il batterista che ha ridefinito il groove
Jeff, il più celebre dei fratelli, iniziò la carriera a soli 17 anni come turnista, diventando in pochi anni il batterista più richiesto di Los Angeles. Il suo stile inconfondibile – un mix di precisione tecnica, groove inimitabile e sensibilità musicale – rivoluzionò il modo di suonare la batteria nel pop e rock moderno.
Collaborazioni chiave:
- Steely Dan: partecipò a capolavori come “Aja” (1977), dove il suo groove su “Peg” divenne leggendario
- Michael Jackson: creò il ritmo iconico di “Beat It” (1982) e suonò in “Thriller”
- Toto: co-fondatore nel 1977, scrisse e suonò in successi come “Rosanna“ (il suo shuffle è studiato in tutte le scuole di batteria)
- Tantissimi altri: da Boz Scaggs a Bruce Springsteen, da Eric Clapton ai Dire Straits
La sua morte prematura nel 1992 (a soli 38 anni, per una reazione allergica a pesticidi) lasciò un vuoto enorme nella musica. Il suo approccio “meno è più” influenzò generazioni di batteristi.
Steve Porcaro: il genio delle tastiere e della composizione
Steve, il middle brother, sviluppò un talento unico per le tastiere e la composizione. Membri fondatore dei Toto, il suo contributo fu cruciale nel sound della band:
Innovazioni musicali:
- Pioniere nell’uso dei sintetizzatori (creò patch personalizzate per brani come “Africa”)
- Autore di successi come “Human Nature” di Michael Jackson (scritta originariamente per i Toto)
- Specialista nell’integrazione tra elettronica e acustica
Dopo i Toto, diventò un ricercato compositore per colonne sonore (film e TV).
Mike Porcaro: il bassista dall’approccio melodico
Mike inizialmente suonava il violoncello prima di passare al basso. Entrato nei Toto nel 1982, sostituì David Hungate:
Caratteristiche distintive:
- Stile pulito e melodico
- Partecipò a album chiave come “Toto IV” e “The Seventh One”
- Costretto a ritirarsi nel 2007 per una forma di SLA che lo portò alla morte nel 2015
I Porcaro e i Toto: una storia simbiotica
La band dei Toto (1977-2008, con reunion sporadiche) rappresenta l’apice del talento dei Porcaro:
- Jeff e Steve tra i fondatori
- Mike entrato nel 1982
- Album “Toto IV“ (1982) vinse 6 Grammy, vendendo 10 milioni di copie
- Sound caratterizzato da fusion di rock, pop, jazz e funk
L’impatto della famiglia va ben oltre i Toto
- Sessionmen: hanno suonato in oltre 5.000 album complessivamente
- Sound California: definito lo “stile LA” anni ’70-’80
- Tecnica: approccio che unisce complessità e accessibilità
- Famiglia allargata: i figli di Jeff (Miles e Nico) continuano la tradizione come musicisti
I Porcaro rappresentano un caso unico nella musica moderna: una famiglia che ha combinato virtuosismo tecnico, sensibilità artistica e capacità di innovare, influenzando generazioni di musicisti. La loro storia è una testimonianza di come il talento, quando coltivato con passione e disciplina, possa lasciare un segno estremamente profondo nella cultura musicale mondiale.








