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Iron Butterfly: una band fondamentale per comprendere l’evoluzione del rock negli anni ’60

Gli Iron Butterfly si formarono nel 1966 a San Diego (California), in un periodo di grande fermento musicale e culturale. La band nacque dall’incontro tra il cantante e tastierista Doug Ingle, il chitarrista Danny Weis, il bassista Greg Willis e il batterista Jack Pinney.

Il nome “Iron Butterfly” fu scelto per il suo contrasto evocativo: l’immagine di un “ferro” pesante unito alla leggerezza di una “farfalla“, un riflesso della loro musica che combinava potenza e psichedelia. Dopo alcuni cambi nella formazione, il gruppo trovò stabilità con l’arrivo di Erik Brann alla chitarra, Lee Dorman al basso e Ron Bushy alla batteria, insieme a Ingle come frontman.

Rock psichedelico e proto-heavy metal

Gli Iron Butterfly sono considerati tra i pionieri del rock psichedelico, un genere che negli anni ’60 mescolava sonorità rock con elementi sperimentali, influenze orientali e atmosfere lisergiche. La loro musica si caratterizzava per riff di chitarra pesanti, organo Hammond ipnotico e testi che esploravano temi introspettivi e surreali. Inoltre, il loro suono potente e l’uso di riff ripetitivi li rendono precursori del nascente heavy metal, influenzando band come Black Sabbath e Deep Purple. La loro capacità di alternare momenti melodici a esplosioni di energia li ha resi un simbolo dell’epoca psichedelica.

Il successo di “In-A-Gadda-Da-Vida”

Nel 1968 gli Iron Butterfly pubblicarono il loro secondo album, “In-A-Gadda-Da-Vida“, che divenne il loro lavoro più iconico. La title track, una suite di 17 minuti, è una delle canzoni più riconoscibili del rock psichedelico. Scritta da Doug Ingle, il titolo era originariamente “In the Garden of Eden“, ma fu trascritto erroneamente a causa di un malinteso (o, secondo alcune leggende, dell’ubriachezza di Ingle durante le registrazioni). Il brano, con il suo riff di basso ipnotico, l’assolo di batteria di Ron Bushy e l’organo evocativo, divenne un inno generazionale. L’album vendette oltre 8 milioni di copie, rimanendo per 81 settimane nella classifica Billboard.

Gli anni successivi e i cambi di formazione

Dopo il successo di “In-A-Gadda-Da-Vida“, gli Iron Butterfly pubblicarono “Ball” (1969), che raggiunse la terza posizione nelle classifiche USA, mostrando un suono più raffinato ma altrettanto potente. Tuttavia, la band iniziò a soffrire di tensioni interne e cambi di formazione. Erik Brann lasciò il gruppo, sostituito temporaneamente da Mike Pinera e Larry Reinhardt. Gli album successivi, come “Metamorphosis” (1970), mantennero un certo seguito, ma non raggiunsero mai il successo del loro capolavoro. Negli anni ’70, la band si sciolse e si riformò più volte, con Doug Ingle come unico membro costante.

Il declino e i tentativi di rinascita

Negli anni ’80 e ’90 gli Iron Butterfly continuarono a esibirsi, ma il loro impatto culturale diminuì. La morte di Lee Dorman nel 2012, di Greg Willis nel 2016 e di Larry Rust nel 2016, unitamente al ritiro di Doug Ingle segnarono la fine dell’attività regolare della band. Negli ultimi anni, vari membri hanno tentato di rilanciare il nome Iron Butterfly, ma senza il carisma e la coesione della formazione originale.

Il gruppo si riunì ancora una volta nel 2020 (la notizia uscì sul sito web ufficiale degli Iron Butterfly) con la seguente formazione:

Eric Barnett (chitarra, voce), Dave Meros (basso, voce), Bernie Pershey (batteria, percussioni), Martin Gerschwitz (tastiere, voce), con ospiti occasionali o musicisti come Ron Bushy (batteria, percussioni), Ray Weston (batteria, percussioni) e Michael Thomas Franklin (tastiere).

Nel 2021, poco dopo la scomparsa del batterista Ron Bushy, il gruppo ufficializzò, a un anno dalla reunion, lo scioglimento definitivo. Il 24 maggio 2024 è morto Doug Ingle, fondatore del gruppo, l’ultimo membro superstite della classica formazione degli Iron Butterfly. Ingle è stato il principale autore dell’album In-A-Gadda-Da-Vida.

Album in studio degli Iron Butterfly

  • 1968 – Heavy
  • 1968 – In-A-Gadda-Da-Vida
  • 1969 – Ball
  • 1970 – Metamorphosis
  • 1974 – Scorching Beauty
  • 1975 – Sun and Steel

— Onda Musicale

Tags: Deep Purple, Black Sabbath
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