Sulle tracce dell'eredità musicale dei Caraibi, Zara McFarlane esplora la sua interconnessa visione della diaspora e realizza un album da capogiro con cui ritorna protagonista all'interno di una scena jazz britannica che in questo frangente si dimostra ancora una volta particolarmente vivace.
Con “Arise” la McFarlane esplora tutte le combinazioni possibili tra l'identità british e le origini giamaicane, in uno scambio culturale figlio dell'attuale climax musicale londinese…
Zara McFarlane voce
Kaidi Akinnibi sax
Peter Edwards piano
Max Luthert basso
Sam Jones batteria
"Arise" è il suo terzo album ed esce, come i precedenti, per la Brownswood Recordings di Gilles Peterson. In quest'occasione ha lavorato con Moses Boyd, batterista e produttore molto influente con cui ha condiviso il percorso del programma Tomorrow's Warriors, una scuola di perfezionamento che sta contribuendo a sviluppare nuove avanguardie in una fervente scena jazz live che sta raccogliendo grandi risultati tra i giovani nella capitale britannica.
La McFarlane con Boyd ha voluto condividere il suo retaggio familiare caraibico ed esplorare i punti d'incontro tra jazz e ritmi della Giamaica, come reggae, Kumina, calypso e nyabinghi, fino a sfumarli con punte di psichedelia.
Il punto di svolta dell'album è arrivato dopo che nel 2012 Zara aveva riletto in chiave jazz “Police and Thieves” di Junior Marvin, vero e proprio caposaldo della reggae music, che le ha fornito il punto di partenza per esplorare ulteriormente quel territorio sfocato e colorato tra jazz e reggae.
(vv)