Non è una semplice canzone, è un’illusione a occhi aperti. “Dawn” è quella luce che ti sbatte in faccia quando non sei pronto, quel momento in cui ti chiedi se il pavimento sia davvero stabile o se sei ancora in un sogno.
I RUT! la prendono larga, poi ti colpiscono nel punto giusto: in quello spazio mentale dove il corpo vorrebbe dormire, ma il cuore continua a ballare. La produzione è chirurgicamente sporca: il basso ti trascina giù come sabbie mobili, la cassa ti impone di non restare fermo, e la voce sembra il sussurro di un amico immaginario che conosce tutti i tuoi segreti. Poi le chitarre. Non entrano, invadono.
E quando lo fanno, niente è più al suo posto. C’è qualcosa di sacrale in questo pezzo, come se fosse stato registrato in una chiesa sconsacrata con i synth rotti e l’eco dei peccati ancora dentro i muri. È un brano che non chiede il permesso: ti prende, ti stende, e quando riapri gli occhi sei a casa… o forse no. I RUT! non stanno cercando di piacere a tutti.
Ed è proprio questo che li rende così magnetici. In un panorama musicale dove tutto suona pulito e ordinato, loro sono la macchia che non vuoi lavare via.
Ascolta il brano: https://open.spotify.com/intl-it/track/0HVEm7pfJifjbLpizBiKmi?
