Musica

ParmaJazz 2025: due nuovi appuntamenti dedicati alla memoria e alla formazione

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ParmaJazz 2025

Il programma del ParmaJazz Frontiere Festival 2025 prosegue con due nuovi appuntamenti che si inseriscono tra i momenti ormai consolidati della manifestazione dedicati alle nuove proposte e alla formazione.

Venerdì 17 ottobre alle ore 18:00 presso l’Oratorio della Biblioteca Civica, ritorna uno degli appuntamenti fissi del ParmaJazz Festival: l’omaggio al Maestro Giorgio Gaslini. Protagonista della serata sarà il musicista Gabriele Fava, vincitore del Premio Gaslini, con un concerto dal titolo Peregrinus. Un pellegrino è colui che è sempre in movimento, sempre in esplorazione. Colui che è estraneo a un luogo e a un tempo presente. Come uno sciamano errante che deve raggiungere la sua meta, Gabriele Fava ci fa strada tra sentieri ignoti e antichi suoni. Rielaborando la performance in evocazione e il suono in un richiamo lontano.

Peregrinus viene presentato in anteprima al Festival in occasione del Premio Internazionale Giorgio Gaslini, fondato da Simona Caucia e dalla città di Borgotaro alla morte del Maestro. Peregrinus è il primo approccio del sassofonista al formato del solo oltre che il frutto di anni di ricerche e riflessioni musicologiche e antropologiche. Riflessioni sui culti dell’uomo e sui misteri che essi celano segnando l’arrivo e la partenza di un lungo viaggio che potrebbe non finire mai.

Il secondo appuntamento del ParmaJazz Festival, sabato 18 alle 17:00 presso la Casa della Musica, è dedicato alla formazione e ai giovani talenti. In scena il concerto conclusivo del progetto didattico Educarsi alla dissonanza, esito della decima edizione del Workshop. Workshop rivolto agli allievi del Liceo Musicale Attilio Bertolucci di Parma. Il laboratorio, condotto quest’anno da Giulia Barba, si è sviluppato come un percorso educativo e creativo. Percorso che ha guidato i partecipanti all’esplorazione dei linguaggi del jazz contemporaneo e della musica d’ensemble.

Nelle parole della stessa Barba il percorso prenderà il via da una meditazione sul concetto di dissonanza:

Se pensiamo all’evoluzione della dissonanza nella storia della musica è evidente che si tratti di un percorso non lineare. Ne troviamo evidenza ogni volta che assistiamo a un concerto di musica antica, eseguito con strumenti dell’epoca, e il nostro orecchio si stranisce, non ritrovando il sistema di intonazione a cui siamo abituati da Bach in poi. La stessa cosa avviene quando entriamo in contatto con tradizioni musicali non occidentali, oppure con la musica atonale e il jazz contemporaneo.

La dissonanza ci attrae e ci respinge nello stesso momento, sfugge al nostro sistema razionale, non ci rassicura, vibra con fastidio nel nostro corpo, suona come un errore eppure è un ingrediente fondamentale della composizione musicale. Senza dissonanza non esiste tensione, e senza tensione non c’è movimento. Nella musica come nella vita, stare a contatto con la sensazione dissonante ci educa all’accettazione del diverso, a ciò che sfugge allo stereotipo, alla sua disarmonia e alla sua differenza.

Educarsi alla dissonanza è fare esperienza della scomodità, indagare i confini della forma includendo l’elemento estraneo, disarmonico eppure complementare, presupposto imprescindibile alla risoluzione della tensione.”

Il concerto rappresenta il momento finale di un’esperienza formativa che, da dieci anni, costituisce uno dei pilastri della programmazione educativa del ParmaJazz Festival, contribuendo alla crescita musicale e umana delle nuove generazioni.

Gli artisti

Gabriele Fava è un sassofonista, compositore e arrangiatore laureato in sassofono jazz presso il Conservatorio “A. Boito” di Parma e il Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo. Durante il suo percorso di studi ha collaborato con musicisti come Roberto Bonati, Roberto Dani, Alberto Tacchini, Emiliano Vernizzi, Fabio Petretti e Massimo Morganti.  È vincitore del Conad Jazz Contest 2014 al festival di Umbria Jazz e della borsa di studio all’Accademia Nazionale di Jazz di Siena. Ha partecipato e collaborato a diverse formazioni musicali e situazioni di rilievo, tra cui ParmaFrontiere Orchestra, Roberto Bonati – Madreperla Trio, Chironomic Orchestra, Jazz’on Parma Orchestra, Civica Jazz Band e Venezze Jazz Big Band. 

Si è esibito in eventi di grande importanza e in luoghi rinomati come Umbria Jazz, Siena  Jazz, Parma Jazz Frontiere, Novara Jazz, Venezze Jazz Festival, Ah-um Jazz Festival, JazzMi, Festival Verdi, Jazz and Joy, Piccolo Teatro Melato di Milano, Teatro Regio di Parma.  Ha avuto modo di specializzarsi attraverso varie masterclass e corsi con artisti di fama mondiale come Andy Sheppard, Ben Wendel, Avishai Cohen, Trilok Gurtu, Stefano Battaglia, Maurizio Giammarco, Jakob Bro, Misha Alperin, Giancarlo Schiaffini, Gianluigi Trovesi, Federico Sanesi, Morten Halle e Tor Yttedral.  

Nel corso degli anni ha collaborato a vari progetti che coinvolgevano rinomati artisti tra cui Roberto Bonati, Barre Phillips, Roberto Dani, Anthony Moreno, Emilio Soana, Alberto Mandarini, Riccardo Luppi, Beppe Di Benedetto, Gegè Telesforo, Fabrizio Bosso, Enrico Intra e Javier Girotto. 

2020: pubblica il suo primo disco da leader per l’etichetta italiana Dodicilune, “I Can See the Darkness Fall”, sotto il nome di Gabriele Fava Group. Nel 2025 esce il suo secondo disco, “At the First Light of Day”, per l’etichetta italiana Barly Records. Attualmente, è impegnato in attività concertistiche e nello studio, sperimentazione e rielaborazione della musica di matrice popolare. È attivo anche in ambito didattico e, dal 2023, è docente di sassofono jazz presso l’associazione Jazz’On Parma Orchestra.

Giulia Barba, sassofonista e compositrice animata da curiosità e volontà di ricerca, membro della Tower Jazz Orchestra e leader prolifico del suo gruppo Sonoro che ha licenziato il disco omonimo e il recente La grazia dell’informe in organico allargato.

— Onda Musicale

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