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Joe Bonamassa – Breakthrough: il blues che svolta e trasporta

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Joe Bonamassa

Uscito il 18 luglio 2025 via J&R Adventures, l’ultimo lavoro del bluesman statunitense Joe Bonamassa stupisce per freschezza e contaminazioni di genere.

Dopo soli 2 anni dall’uscita dell’ultimo lavoro Blues Deluxe Vol.2, Joe Bonamassa torna con un nuovo platter rinnovato nel sound e nei contenuti. In un panorama musicale dove i virtuosismi rischiano spesso di diventare fine a se stessi, Joe Bonamassa continua a rappresentare l’eccezione luminosa. Con una carriera ormai sterminata e una discografia che abbraccia oltre due decenni di blues, rock e contaminazioni raffinate, il chitarrista americano riesce ancora a sorprendere con opere che non conoscono ripetizione né stanchezza.

Ogni nuovo album è una lezione di musicalità, gusto e tecnica al servizio della melodia, non un mero esercizio di stile. Bonamassa suona con una precisione chirurgica e un’anima sempre viva, capace di fondere l’eleganza del tocco con la potenza emotiva del blues. Il suo ultimo lavoro, Breakthrough, ne è l’ennesima conferma: un disco che ribadisce quanto il virtuosismo, nelle mani giuste, possa diventare linguaggio poetico piuttosto che semplice dimostrazione di abilità.

Prima dell’uscita di Breakthrough, diversi singoli erano stati rivelati, tra cui Shake This Ground e Still Walking With Me, che già preannunciano la direzione stilistica del disco: un equilibrio tra radici blues-rock e aperture a generi più eclettici

In varie interviste Joe Bonamassa e il produttore Kevin Shirley hanno descritto l’album come un “viaggio musicale intorno al mondo”: funk alla Little Feat, Texas swing, hard rock, brani più acustici e cantautorali si intrecciano in questa nuova uscita. Shirley ha anche detto che, pur non mancando assoli di chitarra, l’attenzione per Breakthrough è maggiormente orientata verso la qualità dei brani, il songwriting e l’equilibrio dell’album piuttosto che la pura esibizione tecnica.

Questa scelta suggerisce che Bonamassa intende consolidare la propria maturità artistica, esplorando sfumature e sottogeneri pur restando fedele al proprio stile.

L’album di Joe Bonamassa è composto da 10 brani:

  1. Breakthrough
  2. Trigger Finger
  3. I’ll Take The Blame
  4. Drive By The Exit Sign
  5. Broken Record
  6. Shake This Ground
  7. Still Walking With Me
  8. Life After Dark
  9. You Don’t Own Me
  10. Pain’s On Me

Breakthrough è la traccia d’apertura che fonde funk e blues-rock, con riff incisivi e arrangiamenti moderni. Leak di chitarra sono il marchio di fabbrica di Bonamassa, qui particolarmente enfatizzati anche dal tappeto di Hammond

Trigger Finger è un mid tempo rock energico con un riff centrale catturante, e sezioni ritmiche taglienti, il tutto impreziosito da refrain che strizzano l’occhio alla musica Gospel

Drive By The Exit Sign è autocelebrativa nella misura in cui riprende elementi già ampiamente espressi negli album Blues Deluxe e  Blues of Desperation. Fonde slide guitar e groove southern, unendo elementi country/blues in un brano emotivo ma al contempo melodico.

Broken Record è un ballad lenta, intensa, con dinamiche variabili e una forte componente emotiva nella voce e nella chitarra che si uniscono in un’alchimia di suoni che esplodono in un ritornello difficile da dimenticare.

Shake This Ground è un brano che esplora territori più moderni, con aperture ritmiche che si discostano leggermente dal puro blues-rock, più vicino al mood raccontato nell’album Different Shades of Blue del 2014.

Pain’s On Me chiude l’album in tono più blues, riflettendo sul dolore e le difficoltà, con un approccio meno virtuoso e più introspettivo, ma sempre arricchito da arrangiamenti di classe con il tipico groove esplosivo che da sempre caratterizza i lavori di Bonamassa e che trovano il loro picco creativo durante le performance live.

Nel corso del disco emerge la volontà di variazione stilistica

Ogni pezzo porta con sé un carattere proprio, pur restando coerente all’espressione musicale di Joe Bonamassa. Crisi sentimentali, introspezioni, cambi di passo ritmici e sonorità fuori dal solito schema convivono in questo lavoro che risulta fresco e genuino come le performance live a cui il grande chitarrista ci ha abituato.

La cosa che stupisce più di tutte è che dopo 21 album in studio, Joe Bonamassa riesca sempre a rinnovarsi pur restando fedele a se stesso e con idee sempre non banali o autocelebrative. Breakthrough dimostra che Bonamassa non è rimasto fossilizzato, ma continua a osare aprendo nuovi spazi pur dentro il suo linguaggio. L’alternanza tra momenti “tradizionali” e passaggi più moderni o sperimentali è probabilmente il punto più interessante, anche se non privo di rischi.

Breakthrough non è un punto di rottura radicale nella discografia di Joe Bonamassa, ma piuttosto un gradino successivo nella sua maturazione artistica. È un album che porta ad un ascolto più attento delle canzoni, piuttosto che degli assoli, senza rinunciare alle sue radici blues-rock.

— Onda Musicale

Tags: Blues
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