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La canzone più coverizzata di sempre? E’ “Yesterday” dei Beatles

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Paul McCartney

Era il 1965 quando Paul McCartney, ancora giovanissimo e nel pieno del successo con i Beatles, si svegliò una mattina con in testa una melodia che non riusciva a togliersi dalla mente.

Convinto di averla sentita altrove, la canticchiava usando parole provvisorie — “Scrambled Eggs” — finché non realizzò che si trattava di una creazione originale. Così nacque “Yesterday”, una delle ballate più iconiche della storia della musica e dei Beatles.

Un record da Guinness

Secondo il Guinness World Records, “Yesterday” è la canzone più coverizzata di sempre, con oltre 2.200 versioni registrate ufficialmente. Un primato che resiste da decenni e che testimonia l’universalità del brano. Da Elvis Presley a Frank Sinatra, da Ray Charles a Aretha Franklin, fino ai Boyz II Men, generazioni di artisti di ogni genere hanno reinterpretato questo piccolo miracolo di semplicità melodica.

Yesterday, All my troubles seemed so far away
Now it looks as though they’re here to stay
Oh, I believe in yesterday

Una rivoluzione silenziosa

La particolarità di Yesterday è che, pur essendo firmata Lennon–McCartney, fu incisa da McCartney da solo, accompagnato da un quartetto d’archi. Una scelta all’epoca innovativa, che segnò l’inizio di una nuova fase creativa per i Beatles e per la musica pop in generale.
L’intimità del brano, la sua malinconia senza tempo e la melodia perfetta ne hanno fatto una sorta di “standard” moderno, al pari dei grandi classici del jazz.

Le altre regine delle cover

Sebbene Yesterday detenga il primato ufficiale, altre canzoni si contendono il titolo di brano più reinterpretato della storia:

  • “Summertime” di George Gershwin (1935) – con oltre 25.000 versioni note, è spesso considerata la più reinterpretata di tutti i tempi, anche se molte non sono registrazioni ufficiali.
  • “Over the Rainbow” di Harold Arlen (1939) – resa immortale da Judy Garland, è stata rifatta da centinaia di artisti, da Eva Cassidy a Israel Kamakawiwoʻole.
  • “My Way” di Frank Sinatra – un inno personale diventato universale.
  • “Hallelujah” di Leonard Cohen – riscoperta da Jeff Buckley, oggi è uno dei brani più reinterpretati del XXI secolo.

A distanza di sessant’anni, “Yesterday” continua a essere suonata, studiata e reinterpretata in tutto il mondo

Il suo segreto? La semplicità e l’emozione pura. In un’epoca dominata dalla tecnologia e dalla produzione complessa, la canzone di Paul McCartney resta un promemoria di come una melodia e un sentimento sinceri possano superare ogni barriera di tempo e genere.

Alcune curiosità

Plagio?

Che Paul avesse il dubbio di averla sentita già da qualche parte fu una sua ammissione. Il brano, infatti, rimase fuori da due album consecutivi dei Beatles e rifiutato fin quasi al termine della lavorazione di un terzo prima di essere considerato meritevole di registrazione. McCartney fu a lungo titubante a proposito della canzone: la suonava agli amici e chiedeva: “È di qualcun altro o l’ho proprio scritta io?” incapace di credere che quella melodia non circolasse già da tempo.

Recentemente in un’intervista riportata da Rolling Stone Italia, Gigliola Cinquetti afferma con certezza che Yesterday sia un plagio involontario di “Non ho l’età“.

Hanno le stesse armonie, la stessa sequenza di accordi. Solo che Non ho l’età è nata ben prima di Yesterday… Una coincidenza?», si chiede la Cinquetti. «So per certo che i Beatles mi conoscevano. Paul McCartney l’ho pure incontrato per intervistarlo per la Rai. In quegli anni a Londra si ascoltavano le mie canzoni. I Beatles allora erano dei ragazzini e l’avevano sicuramente sentita. Plagio involontario?».

Non è la canzone preferita di Paul McCartney

Dall’uscita negli States 60 anni fa, Yesterday rimase per un mese intero in vetta alla Hot 100 di Billboard, riscuotendo un successo strepitoso. Nel 2001 alla domanda sulla canzone più bella mai scritta, Paul rispose così: 

Non so se sia la migliore, sicuramente è stata la più fortuita. È stato un sogno, mi sono svegliato con questa melodia in testa, che poi è riuscita meravigliosamente bene. Se devo dire la verità, però, io preferisco altre canzoni, Here, There and Everywhere, per esempio»

Le tensioni fra Lennon e McCartney all’interno dei Beatles

Si sa, i rapporti all’interno del sodalizio vincente Lennon-McCartney non furono dei migliori, soprattutto post scioglimento dei BeatlesLennon, dalla personalità irruenta non accettò un commento denigratorio, seppur leggero e indiretto, inserito da Paul nei suoi riguardi all’interno dell’album Ram.

How Do You Sleep?” invece è un vero e proprio attacco di John al suo ex collega: lo accusava di circondarsi di adulanti “persone per bene” e di lasciarsi sottomettere dalla moglie Linda (“Jump when your Mama tell you anything“). Lo definiva inoltre un bel visino privo di coraggio e si sbarazzava della sua musica come di un sacchetto della spazzatura. Cosa più ingiusta di tutte lo derideva affermando che “The only thing you done was Yesterday” con un chiaro gioco di parole tra il titolo della celebre canzone e il significato letterale del termine.

— Onda Musicale

Tags: John Lennon/The Beatles/Leonard Cohen/Frank Sinatra/Paul McCartney/Jeff Buckley
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