Musica

Paul McCartney: “Con gli Wings è stato un volo sulle ali dei Beatles”

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Gli Wings

In uscita il libro sulla storia della band fondata da Paul McCartney nel 1971 dopo la fine dei Beatles.

Pubblichiamo in anteprima un brano dal nuovo libro di Paul McCartney Wings. Una band in fuga, in libreria da martedì 4 novembre (La nave di Teseo, pagine 576, euro 40,00)

Per molti decenni ho cercato di dimenticare come mi sentivo quando The Beatles si sciolsero e cosa accadde in quel periodo, mentre stavamo lanciando i Wings. Come tutto il resto, è una questione di tempismo. Nessuno aveva detto specificatamente: «Facciamo qualcosa con i Wings». Ma all’improvviso i Wings avevano ritrovato il loro momento. Ricordo di aver fatto un’intervista con un giovane giornalista, credo fosse per Rolling Stone, e mentre gli parlavo di Sgt. Pepper e dei Beatles, lui mi ha detto: «Sì, capisco, ma non è proprio il mio periodo. Mi interessano di più i Wings e Band on the Run». «Ci risiamo», ho pensato. «C’è un cambio generazionale in atto. È questo il suo periodo nostalgico, non gli anni ’60» ed è un po’ quello che sta succedendo a molte persone, compreso Morgan Neville. Morgan, il regista del documentario 20 Feet from Stardom, era sicuramente uno di loro, così l’ho incontrato e l’ho trovato intelligente e simpatico. Faceva tutte le domande giuste e sono stato molto felice di essere trasportato indietro nel tempo, come su un tappeto magico. Ha risvegliato in me tanti bei ricordi di quei giorni. Senza dubbio, è stata la passione di Morgan per i Wings a suscitare il mio interesse per la loro storia.

Un aspetto significativo di questo libro è che Ted Widmer ha avuto accesso a tutte le registrazioni documentarie (che si sono rivelate centinaia di migliaia di parole), ma non volevamo che vedesse il film perché speravamo che il film e il libro procedessero in due direzioni creative non del tutto simili. Amo i libri e la letteratura fin da quando ero bambino e ho avuto un insegnante d’inglese particolarmente bravo, quindi so che c’è qualcosa di magico nell’usare opere teatrali, libri e resoconti per rivivere un periodo storico. E da quando frequentavo i poeti a Londra, ho sempre voluto incoraggiare le forme creative, senza mai cercare di ripetere ciò che facevano gli altri. Quindi, l’idea che qualcuno prenda queste storie dei Wings, che per me sono solo ricordi, le studi e le approfondisca più di quanto potrei mai fare io, mi lusinga, per non dire altro. Sono convinto che questo coro di voci, sia nel documentario sia nel libro, produca una storia – una sorta di bibbia dei Wings, se volete – che non solo rievoca quel periodo, ma presenta anche una nuova forma d’arte.

Il libro è ricco di dettagli affascinanti, molti dei quali non ricordavo da oltre cinquant’anni. È meglio che siano raccontati nella loro interezza nella storia orale che segue, ma alcuni meritano di essere menzionati qui. Spesso mi chiedono come mi è venuto in mente il titolo Band on the Run. Ricordo che in quel periodo molti giovani, soprattutto in America, provavano una sorta di desiderio hippie di liberarsi dalle cosiddette catene, come se fossimo dei fuorilegge evasi di prigione. C’erano band che imitavano questo genere di cose, con i musicisti seduti su una veranda, vestiti come vecchi cowboy del XIX secolo. Ho pensato: «Sì, siamo dei fuorilegge, siamo appena evasi dalla prigione, che idea per una canzone!». Ho scritto che eravamo «bloccati tra queste quattro mura» e poi siamo scappati – boom, boom, boom – e ora siamo fuori. Band on the Run riassumeva proprio questa libertà. Provate a prenderci, se ci riuscite

— Onda Musicale

Tags: The Beatles/Wings
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