Musica

Maurizio Baglini: “Arabeske” è il nuovo album del pianista

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L'Arabeske di Robert Schumann dà il titolo al nuovo cd di Maurizio Baglini. Dopo il grande successo dei primi tre, il pianista toscano firma per l'etichetta Decca il quarto album, su tredici previsti, dell'integrale pianistica del maestro tedesco.

La registrazione comprende l'Arabeske op. 18, i Fantasiestücke op. 12 e le Romanze op. 28, scritti dal compositore in un momento di grande slancio creativo, tra i ventisette e i ventinove anni, al termine di un decennio d'attività densissimo durante il quale trasferisce sulla tastiera tutto il suo bizzoso immaginario romantico.

A questi si affiancano i Gesänge der Frühe (Canti del mattino) op. 133, misterioso testamento musicale di uno Schumann maturo, ormai al limite della follia, che dopo aver sperimentato varie forme compositive ritorna al primo amore: il pianoforte solo.

Il programma è completato con una chicca: "Ahnung", foglio manoscritto non datato riscoperto nel 2009 presso la Leopold-Sophie-Bibliothek di Überlingen.

In queste interpretazioni il pianoforte di Baglini spesso canta come una voce umana. «Mi sono ispirato – spiega il pianistanon al canto belliniano, che ha influenzato Chopin, bensì al Lied tedesco, poiché il melos di Schumann scaturisce sempre dalla prosodia della sua lingua madre. Per esempio la suggestiva melodia lunga dell'Arabeske ho pensato di farla respirare come farebbe un cantante».

La sua lettura di questi capolavori ha portato inoltre Baglini ad adottare in qualche caso tempi più lenti rispetto alla tradizionale prassi esecutiva: «E' stata una scelta ponderata – concludequella di non seguire i metronomi segnati sullo spartito, su cui potrebbero essere intervenuti ripensamenti successivi, perfino di Clara Schumann. Questo mi ha permesso di addentrarmi più in profondità negli abissi drammatici e a tratti tragici di questa musica, così affine per certi versi all'orizzonte poetico di Giacomo Leopardi».

(vv)

 

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Tags: Maurizio Baglini/Chopin
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