Musica

Il 16 novembre è uscito Sundials Time

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Da venerdì 16 novembre è disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte le piattaforme streaming "Sundials' Time" il nuovo disco del Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Torino diretto dal M° Claudio Fenoglio insieme al trio del pianista torinese Luigi Martinale.

I brani, scritti a quattro mani da Luigi Martinale e dal M° Claudio Fenoglio, si basano sul continuo incontro e contrasto tra l'estetica del jazz, rappresentata dal trio del pianista torinese, e quella della musica sinfonica che qui si affianca con le voci bianche del Coro del Teatro Regio e del Conservatorio di Torino. "Sundials' Time" commuove per l'intensità, la bellezza delle composizioni, l'intensità espressiva e un coro di giovani voci che riesce a creare un'atmosfera densa e profonda dalle sfumature non scontate. 

"Sundials' Time" descrive il trascorrere del tempo con un sincretismo poetico dove la lingua del Jazz, più comunemente l'inglese, si giustappone alla lingua latina, molto presente e viva nella musica sinfonica di ogni epoca. Nella scelta dei contenuti ispirati alla linea del tempo che trasforma, "Sundials' Time" ha dedicato particolare attenzione alla complessità della trasformazione adolescenziale perché essa rappresenta una grande prova di abilità al transito e al cambiamento.

Il Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Torino è nato alla fine del 1997 dalla collaborazione delle due istituzioni torinesi ed è stato diretto fin dalla fondazione dal Maestro Claudio Marino Moretti, avvicendatosi nel luglio 2008 con il Maestro Claudio Fenoglio.

Si è esibito per la prima volta al Regio nel Concerto di Natale del 1997 e, nel 1998, nella Turandot con la regia di Zhang Yimou e nello Schiaccianoci su coreografia di Maurice Béjart. Dal 1999 si esibisce come formazione autonoma in numerosi concerti realizzati in Regione per conto di associazioni concertistiche e di volontariato.

Nel 2000 ha preso parte al concerto per il Children's Day at the World Summit di Ginevra, presenti i Capi di Stato e i delegati ONU, nell'ambito del programma delle Nazioni Unite per l'eliminazione del lavoro minorile, e nel 2002 al Concerto di Natale presso la Basilica di Assisi. Dal 2000 collabora con le principali istituzioni concertistiche piemontesi, tra cui l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, MITO Settembre Musica, l'Unione Musicale, le Settimane Musicali di Stresa e Torinodanza.

Nell'ottobre 2005 ha preso parte al Festival Internazionale di Voci Bianche svoltosi a Torino nella Chiesa di Santa Pelagia. Nell'ambito delle Stagioni d'Opera del Teatro Regio partecipa ad almeno una produzione lirica all'anno, così come intensa è la partecipazione negli spettacoli della Scuola all'Opera, in cui è stato protagonista di numerose opere da camera per bambini: Il piccolo spazzacamino di Benjamin Britten (2002, 2003, 2005), Ciottolino di Luigi Ferrari Trecate (2004 e 2010), La nave a tre piani di Carlo Boccadoro (2005), C'era una volta un flauto magico dal Singspiel di Mozart, Cenerentola, ovvero Angelina e la magia del cuore dall'opera di Gioachino Rossini (2008), oltre a titoli messi in scena per il "Giorno della Memoria": Brundibár di Hans Krása (2006, 2007) e Anna, o Il percorso della memoria di Enrico Maria Ferrando (2008, 2009).

Luigi Martinale entra nel mondo del jazz facendo parte del quartetto "Trane's Memory" diretto dal sassofonista Alfredo Ponissi, con cui per diversi anni è stata riletta l'opera di John Coltrane, realizzando inoltre il disco "A Love Supreme" (JMR, 1995). L'incontro con Fabrizio Bosso è lo stimolo per fondare un quartetto, completato da Alessandro Minetto alla batteria e Nicola Muresu al contrabbasso, con cui realizzerà due dischi: "Eyes and Stripes" (DDQ Soul Note, 2000) e "Urka"(DDQ Soul Note, 2003), entrambi costituiti interamente da composizioni originali.

Nel 1997 entra a far parte del gruppo Jazzinaria, dedicato alla canzone italiana d'epoca, per cui scriverà tutti gli arrangiamenti, con freschezza e originalità, senza intenti nostalgici. Il gruppo, oltre a una intensità attività concertistica, registrerà tre CD: "Grazie dei Fior" (Splasc(h) Records, 1998), "Camminando"with Emanuele Cisi: (Splasc(h) Records, 2000) e infine "Dipinto di Blu" (Splasc(H) Records, 2004), un vero e proprio concept album cui si affiancano il quintetto d'archi ArchitortiFabrizio Bosso e Emanuele Cisi. In occasione dell'EuroJazz Festival di Ivrea '98 suona in tornèe con la cantante americana Amanda Carr e l'anno successivo verrà invitato a partecipare alla realizzazione del disco Amanda Carr Quartet: "Live in San Giorgio" (OMS, 1999).

Nel 2001 inizia la collaborazione con il noto bassista americano Drew Gress con cui inciderà due dischi: "Sweet Marta" (DDQ Soul Note, 2001) e "Le Sue Ali" (Albòre Jazz, Japan 2009), disco che viene scelto dal produttore giapponese Satoshi Toyoda per dare vita ad una nuova etichetta discografica. Dal 2009 è direttore artistico di Jazz Visions, rassegna di musica e arte contemporanea, sul territorio tra le provincie di Torino e Cuneo, che vede la partecipazione di artisti di livello nazionale e internazionale.

Nel 2011 crea il Luigi Martinale Sextet, che vede la presenza di Tino Tracanna, Alberto Mandarini, Giancarlo Maurino, Mauro Battisti e Paolo Franciscone, scrivendo e arrangiando un repertorio di brani originali. Nel 2012 si esibisce per alcuni concerti a fianco di Anne Ducros, una delle migliori cantanti europee. Sempre nel 2012 suona in concerto con il celebre bassista americano Reuben Rogers, con cui registra "Strange Days" lavoro discografico di prossima pubblicazione.

Prosegue la collaborazione con la etichetta giapponese Albòre Jazz, registrando nel 2012 un disco in piano solo intitolato "Arietis Aetas" (ALBCD 019). A settembre 2012 ha tenuto alcuni concerti in Giappone, per la presentazione di questo ultimo lavoro, esibendosi a Suzuka (Civic Auditorium); Hiroshima (Studio 1 del Centro Comunale di Higashi) e Tokyo (Apple Jump Club, Ikebukuro), avendo il patrocinio dell'ambasciata italiana e l'Istituto Italiano di Cultura.

(cm)

 

 

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