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Brian Jones: il grande chitarrista dei Rolling Stones oggi avrebbe compiuto 77 anni

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Lewis Brian Hopkin Jones, noto semplicemente come Brian Jones  nasce a Cheltenham (Inghilterra) il 28 febbraio 1942 e muore a Hartfield (Sussex) il 3 luglio 1969. E' stato un polistrumentista britannico nonchè il fondatore dei Rolling Stones.

Lewis Brian Hopkin Jones nacque nella Park Nursing Home a Cheltenham, Gloucestershire, durante la Seconda guerra mondiale. I suoi genitori, Lewis Blount e Louisa Beatrice Jones, discendevano da famiglie originarie del Galles e facevano parte della classe borghese della città. Brian ebbe due sorelle: Pamela, nata il 3 ottobre 1943 e morta il 14 ottobre 1945 di leucemia, e Barbara, che nacque nel 1946. Brian soffrì di asma per tutta la vita.
 
I suoi genitori erano entrambi appassionati di musica. Sembra che il loro interesse abbia avuto una grande influenza sul giovane. In aggiunta al lavoro di ingegnere aeronautico, il padre di Brian suonava l'organo e il pianoforte, e faceva parte del coro della chiesa della città. La madre era un'insegnante di pianoforte e iniziò a insegnare la tecnica dello strumento al figlio fin da giovanissimo. Successivamente Brian si dimostrò al di sopra delle competenze della madre, richiedendo lezioni più avanzate visti i suoi rapidissimi progressi. Egli imparò presto a leggere la musica il che gli permise di suonare il clarinetto, e acquisendo un'abilità sufficiente a diventare primo clarinettista nell'orchestra della sua scuola all'età di 14 anni.
 
Nel 1957 Jones ebbe modo di ascoltare per la prima volta il musicista jazz Charlie Parker, morto due anni prima. Ciò segnò l'inizio di un interesse a vita che Brian mostrò verso il jazz pregando i suoi genitori di acquistargli un sassofono.
 
Così come per molti strumenti che avrebbe imparato a suonare, Jones inizialmente suonava senza sosta, fino a che non sviluppava un senso di noia per lo strumento che lo spingeva a trovarne uno nuovo da suonare. Due anni dopo i suoi genitori gli regalarono la sua prima chitarra folk come regalo per il suo diciassettesimo compleanno.
 
Frequentando le scuole locali, inclusa la Dean Close School, dal 1949 al 1953 e la Pate's Grammar School, Jones si rivelò uno studente eccezionale raggiungendo ottimi risultati in tutte le materie con piccoli sforzi, risultando bravo in chimica e fisica, ma non riuscendo in biologia. Amava il badminton e i tuffi, ma non risultava comunque particolarmente portato per gli sport.
 
Ad ogni modo Brian trovò la scuola troppo rigida e formale, e rifiutò di uniformarsi una volta raggiunta l'adolescenza. Fu conosciuto come ribelle per non portare l'uniforme della scuola, e per irritare continuamente i professori con il suo comportamento. Come risultato, Jones diventò popolare e in un certo senso apprezzato dagli studenti. Questa sua ostilità nei confronti delle autorità gli costerà la sospensione dalla scuola in due occasioni.
 
Dick Hattrell, un amico d'infanzia di Brian, disse del chitarrista:
 
« Era un ribelle senza un motivo particolare, ma quando si presentavano gli esami risultava sempre brillante »
 
 
Nel 1957 Jones ottenne 9 agli esami della scuola ordinaria superiore. Tutto questo, e la sua popolarità con gli altri studenti, arrivò a un epilogo nella primavera del 1959, quando all'età di 17 anni, Jones mise incinta la sua fidanzata, una studentessa di Cheltenham di 16 anni di nome Valerie Corbett. Lei era di quattro mesi più giovane di Brian, il quale la incoraggiò ad abortire. Dopo questa occasione ella non volle avere più contatti col ragazzo, decidendo di avere il bambino e di darlo in adozione.
 
Il bambino fu chiamato Simon e venne affidato a una coppia infertile poco dopo la sua nascita, e Brian abbandonò la scuola in disgrazia e lasciò la sua casa, viaggiando nel nord Europa, inclusa la Scandinavia durante l'estate. Durante questo periodo Jones visse da bohemien, suonando per le strade e alloggiando in posti di fortuna. Simon non conobbe mai il suo padre naturale.
 
Dopo il suo ritorno, Jones si interessò a diversi generi musicali. Fu affascinato dalla musica classica già in giovane età, e amava profondamente il Blues (in particolare di musicisti come Muddy Waters e Robert Johnson). Ad ogni modo, presto si interessò a generi musicali come il country, il jazz, e il rock and roll. Iniziò a suonare nei vari blues e jazz club, affiancando queste occupazioni da svariati lavori, e spendendo i soldi guadagnati per l'acquisto di altri strumenti musicali. Era anche noto per la sua abitudine di rubare piccole somme di denaro per comprarsi le sigarette. Abitudine che gli costò il posto da diversi impieghi.
 
Nonostante il duro colpo preso in giovane età, per il problema avuto con la sua fidanzata, Jones non dette segno di voler cambiare il suo stile di vita. Un terzo figlio (il secondo nacque dopo una relazione di una notte con una donna sposata, l'anno prima), che Jones chiamò Julian Mark Andrews (la cui madre era l'allora fidanzata di Jones, Pat Andrews), nacque nell'ottobre 1961. Il giorno che nacque il bambino, Brian vendette la sua collezione di dischi per comprare dei fiori per Pat, per comprare dei vestiti per il neonato, e per vivere insieme a loro per un po'.
 
Alla fine Jones lasciò definitivamente Cheltenham e si spostò a Londra, dove incontrò e divenne amico di grandi musicisti come Alexis Korner, il futuro cantante dei Manfred Mann Paul Jones, il futuro bassista dei Cream Jack Bruce, e altri musicisti che crearono e alimentarono la scena Rhythm and blues londinese che sarebbe stata presto dominata dai Rolling Stones. Divenne un ottimo musicista blues, e per un po' di tempo si fece chiamare col soprannome di Elmo Lewis, e Bill Wyman ha affermato che Jones fu uno dei primi chitarristi nel Regno Unito a usare la slide guitar.
 
Nella primavera del 1962, Jones reclutò Ian Stewart e il cantante Mick Jagger nella sua band che, con l'amico d'infanzia di Jagger Keith Richards, incontrarono Brian mentre, con Paul Jones stavano suonando un brano di Elmore James, Dust My Broom con la band di Alexis Korner all ‘"Ealing Jazz Club". Jagger introdusse Richards all'interno del gruppo in prova, ma presto ne divenne un membro a tutti gli effetti. L'accettazione di Jones e di Stewart per Richards e per lo stile alla Chuck Berry che questi proponeva, coincise con l'allontanamento dal gruppo dei puristi del blues Geoff Bradford e Brian Knight che non tolleravano Chuck Berry. Fu Richards ad ammettere che fu Jones a trovare il nome "The Rollin' Stones" (in seguito con l'aggiunta della 'g') mentre questi era al telefono con il direttore di un locale.
 
Gli Stones Fecero il loro primo spettacolo il 12 luglio 1962 al Marquee Club a Londra con la seguente formazione: Jagger, Richards, Jones, Stewart, al basso Dick Taylor (più tardi membro dei The Pretty Things) e il batterista Tony Chapman.
 
Tra il 1962 e il 1963 Jones, Jagger e Richards affittarono un appartamento (ricordato da Richards come "una bellissima discarica") a Chelsea, Londra al numero 102 di Edith Grove con James Phelge, un futuro fotografo il cui nome sarebbe apparso in diversi crediti dei Rolling Stones (Phelge, inoltre, nel 1988 ha pubblicato un libro autobiografico inerente agli anni trascorsi con i membri del complesso ed intitolato "Io e gli Stones. La nascita della leggenda").
 
Durante la loro permanenza nell'appartamento, Jones e Richards impegnavano giorni e giorni a suonare la chitarra ascoltando dischi blues (i più importanti Jimmy Reed, Muddy Waters, e Howlin' Wolf), e Jones insegnò a Jagger come suonare correttamente l'armonica a bocca.
 
I quattro Rollin' Stones ora erano alla ricerca di un bassista e di un batterista stabili, e dopo molte audizioni e svariate prove fu scelto Bill Wyman al basso (principalmente perché possedeva due amplificatori VOX AC30 per chitarra e sigarette). Dopo aver suonato con Mick Avory in seguito membro dei The Kinks, Tony Chapman e Carlo Little per un po' di date, presero un batterista dalle influenze jazz, Charlie Watts, considerato dai musicisti del tempo uno tra i migliori batteristi della scena londinese, dalla band di Alexis Korner, i Blues Inc..
 
Il gruppo suonò nei locali blues e nei Jazz club della scena londinese creandosi un sempre crescente numero di fan, che preferivano la musica degli Stones a quella dei jazzisti tradizionali. Mentre Mick Jagger era il cantante solista (Jagger, inoltre, si occupava, stando a quanto riportato all'interno del libro pubblicato da Phelge menzionato in precedenza, di questioni puramente organizzative: ad esempio, creava calendari sui quali annotava i vari concerti che la band avrebbe dovuto sostenere), il ruolo di Brian nella fase "embrionale" del gruppo era quello di leader – promuovendo la band, trovando gli ingaggi a Londra, e negoziando con i proprietari dei locali.
 
Jones si dimostrava spesso un intrattenitore del pubblico in questo primo periodo, suonando diversi strumenti quali la chitarra ritmica, la slide guitar, l'armonica a bocca e a volte cantando.
 
Charlie Watts descrive il ruolo di Brian agli inizi della band:
 
« Brian era molto rigido sul promuovere la band agli inizi. Keith e io pensavamo fosse svampito. Per lui era una crociata: a)
farci suonare su un palco in un locale e farci pagare mezza corona, b) essere riconosciuti come una band Rhythm and blues. »
 
 
Durante le performance live in questo periodo, e in particolare al Crawdaddy Club a Richmond upon Thames, era spesso più animatore e scatenato di Jagger. Mick inizialmente tendeva a essere statico mentre cantava – anche per motivi di necessità, visto che lo spazio a sua disposizione non gli avrebbe permesso di muoversi nemmeno volendo.
 
Nel periodo in cui svolgeva il ruolo di manager, Jones si riservò sempre 5 sterline in più degli altri membri del gruppo nella paga ricevuta ai concerti, situazione che non venne mai vista di buon occhio dagli altri componenti degli Stones e che creò tensioni alle sue spalle. Con la crescita della fama degli Stones, ci fu l'incontro della band con Andrew Loog Oldham, avvenuto nell'aprile del 1963 sotto suggerimento del compositore della Record Mirror, Peter Jones, e presto divenne insieme a Eric Eastman il loro co-manager.
 
Oldham, che aveva lavorato in passato come pubblicitario per i The Beatles, era un amante del romanzo di Anthony Burgess Arancia meccanica, così come del film Expresso Bongo, e coltivò un'immagine per la band decisamente più accattivante e spregiudicata che quella dei più moderati The Beatles, usando il protagonista del romanzo e la sua gang come ispirazione.
 
« Lascereste uscire vostra figlia con un Rolling Stone? »
 
(A. L. Oldham)
 
Il pianista Ian Stewart fu escluso dalla scena da Oldham per due ragioni: Oldham sentiva che Stewart, con la sua figura da scozzese tarchiato e corpulento, non si addiceva all'immagine che egli intendeva dare al gruppo; e Oldham riteneva che sei membri in un gruppo erano difficilmente memorizzabili dal pubblico. Stewart rimase legato alla band diventando responsabile dei loro spostamenti, pur rimanendo il loro tastierista principale fino alla sua morte nel 1985.
 
L'arrivo di Oldham segnò anche l'inizio del periodo di allontanamento e estraneazione di Brian nei confronti della band, dovuto al progressivo cambio di ruoli (cercato e voluto da Oldham) che spostasse il centro del gruppo da Jones a Jagger e Richards.
 
Fino a questo punto tutti i brani che componevano il repertorio del gruppo erano cover blues o brani strumentali con l'indicazione che erano composizione di tutti i membri del gruppo. Oldham, e tutti i membri degli Stones si resero conto dei vantaggi finanziari che portava scrivere le proprie canzoni; esempio che gli veniva dalla coppia Lennon-McCartney, così come la consapevolezza che una cover-band non sarebbe rimasta a lungo sulla scena negli anni a venire. Di conseguenza Oldham pressò la band, riuscendo a far diminuire il repertorio di cover blues, e facendo sì che emergessero le canzoni prodotte da Jagger e Richards, riuscendo così a incrementare ancora una volta il suo controllo manageriale e estromettendo Brian da un altro ruolo chiave.
 
Il 23 luglio 1964 Jones vide la nascita del suo quarto figlio avuto fuori dal matrimonio, questa volta con la sua fidanzata Linda Lawrence. Jones lo chiamò Julian Brian Lawrence (Julian adottò il cognome Leitch dopo che la Lawrence sposò il cantante folk Donovan il 2 ottobre 1970. Jones disse che chiamò tutti e due i suoi figli Julian in onore del sassofonista Julian Cannonball Adderley.
 
Durante la sua carriera, Jones ha dimostrato la sua grande attitudine musicale, arrivando a suonare una miriade di strumenti, grazie anche all'"allenamento" col pianoforte e col clarinetto avuto in giovane età. Appena i Rolling Stones ebbero abbastanza soldi per permettersi studi di registrazione professionali ben equipaggiati come gli Olympic Studio, gli RCA e i Sunset Sound Recorders studios a Los Angeles, Jones iniziò a sperimentare nuovi strumenti a corda e a fiato uno dopo l'altro.
 
Nel periodo di tempo con la band, Brian suonò strumenti a corda (chitarra, sitar, tambura, dulcimer), tastiere (pianoforte, organo, mellotron), strumenti a fiato (flauto dolce, clarinetto, sassofono, armonica a bocca) e molti altri strumenti come lo xilofono e la marimba. La chitarra principale di Brian era una Gretsch Double Anniversary verde, ma Jones è conosciuto principalmente per la sua serie signature con forma a goccia Vox Phantom Mark III. Negli ultimi anni usò diversi modelli Gibson (diverse Firebird, ES-330, e Les Paul), e anche una Rickenbacker a 12 corde creata da George Harrison.
 
Brian contribuì significativamente al sound degli Stones negli anni sessanta, suonando la slide guitar in brani come I Wanna Be Your Man, Little Red Rooster, No Expectations, la tambura e il sitar in Street Fighting Man, la marimba e lo xilofono in Under My Thumb, il flauto dolce in Ruby Tuesday, la tromba e il trombone in Something Happened To Me Yesterday, il dulcimer in Lady Jane e I Am Waiting, la fisarmonica in Backstreet Girl, il mellotron (leggi l'articoloin 2000 Light Years from Home e We Love You, il sassofono in Citadel, l'Autoharp in You Got the Silver, e il sitar in Paint It, Black prendendo spunto dall'uso che ne fece George Harrison nel 1965. Jones suonò inoltre l'armonica a bocca in molti brani dei Rolling Stones negli anni sessanta.
 
Nei primi anni degli Stones, Jones fu anche un corista per il gruppo, in particolare nel periodo 1962-1964. Ne sono esempio I Wanna Be Your Man e Walking the Dog. La voce rauca di Brian può essere sentita anche in Come On, 'Bye Bye Johnny, Money e Empty Heart (insieme a Jagger e Richards).
 
Jones e Keith Richards eccelsero in quella che è chiamata la "tessitura di chitarre" (guitar weaving), successivamente definita "l'antica forma di tessitura" (Ancient Form of Weaving), che è diventato uno dei segni peculiari del sound dei Rolling Stones in tutta la loro carriera. Questa tecnica prevede che i due chitarristi suonino la parte di chitarra ritmica e quella solistica nello stesso momento, senza differenziare particolarmente lo stile di una o dell'altra. Questo stile è conosciuto anche come lo "stile di Chicago" (Chicago style), e può essere ascoltato in registrazioni di Jimmy Reed, Muddy Waters, Howlin' Wolf, e trova in Hubert Sumlin il suo maggiore esponente.
 
Keith Richards sostiene che quello che lui e Jones chiamarono "guitar weaving" emerse in questo periodo, dall'ascolto degli album di Jimmy Reed:
 
« Ascoltavamo lavori di gruppi, cercando di capire cosa succedesse in quelle registrazioni;
come si potesse suonare insieme con due chitarre e farle suonare come quattro o cinque »
 
(K. Richards)
 
 
Jones e Richards perfezionarono ciò che ascoltarono sugli album di Chicago blues degli anni cinquanta. I migliori esempi si possono sentire sul primo album The Rolling Stones e Out of Our Heads. Iniziando dall'album del 1966 Aftermath, quello del 1967 Between the Buttons e Their Satanic Majesties Request la capacità multistrumentale di Brian emerse completamente. La sua influenza nelle sessioni degli Stones si fece però via via sempre più marginale, diventa più un rifinitore che un vero componente del gruppo.
 
Tale cambiamento lo si può notare già nel primo singolo del 1968 Jumpin' Jack Flash in cui il contributo di Brian è ormai fievole. Nello stesso anno esce Beggars Banquet che sottolinea la sempre maggior distanza tra Brian e gli altri Stones. Nella lavorazione dell'album seguente Brian non ha praticamente a che fare, lasciando così Richards da solo o unito a session man come Ry Cooder o Dave Mason.
 
Nel novembre del 1968, Jones acquistò Cotchford Farm nel Sussex orientale, la casa natale dell'autore di Winnie the Pooh, Alan Alexander Milne.
 
I duri giorni "on the road", i soldi e la fama, e il sentore di essere alienato dal resto del gruppo, sfociarono in uno smaniato abuso di droghe da parte di Jones, principalmente alcol, LSD, cocaina, e cannabis[senza fonte]. Queste abitudini non ebbero niente di positivo sulla sua salute fisica (soffriva già d'asma, e in generale non fu mai una persona dalla salute forte). In diverse occasioni Brian si trovò in ospedale, mentre il resto della band si trovava da un'altra parte, non facendo altro che contribuire alla sua paranoia e alla sua separazione dai suoi compagni.
 
Jones fu arrestato per uso di droga per la prima volta il 10 maggio 1967. Le autorità trovarono marijuana, cocaina, e metanfetamine in possesso della rockstar. Brian confessò l'uso di marijuana, ma respinse l'accusa sulle droghe pesanti adducendo di non farne uso. Così come nell'arresto dei suoi compagni, alcuni contestatori si presentarono all'esterno del tribunale chiedendo la liberazione di Jones, e non fu tenuto in prigione per lungo tempo. Fu multato e liberato con la condizionale, e gli fu ordinato di vedere un consulente.[senza fonte]
 
Nel giugno del 1967, Jones presenziò al Festival di Monterey. Si presentò con la cantante Nico, con la quale ebbe una breve relazione romantica. Qui incontrò Frank Zappa e Dennis Hopper, e andò sul palco per presentare i The Jimi Hendrix Experience. Un critico della manifestazione nominò Brian "Il re non ufficiale del festival".
 
Jagger e Richards incrementarono la loro ostilità verso Jones, che si alienò il resto del gruppo. Sebbene venisse giudicato da molti una persona molto socievole ed espansiva, altri membri della band – compreso Bill Wyman – commentarono che Jones poteva essere spesso cruento ed estremamente difficile da avvicinare. Da moltissime testimonianze, l'umore di Brian cambiava frequentemente, un minuto era premuroso e generoso, e il minuto dopo era un uomo intrattabile.
 
Come membro del gruppo insieme a Jones, Bill Wyman scrisse nel suo libro Stone Alone,
 
« C’erano due Brian…uno introverso, timido, sensibile, profondo… l'altro era un pavone agghindato, gregario,
artistico, sempre con il disperato bisogno di sicurezze dai suoi colleghi… spingeva ogni sua amicizia al limite e oltre. »
 
 
Le tensioni crescevano fra la coppia Jagger-Richards e Jones, e l'uso di droghe non aiutava certo a risolvere i problemi. Il suo contributo ai Rolling Stones divenne più sporadico, occupandosi di alcuni progetti esterni al gruppo. Keith Richards iniziò a suonare sempre più spesso la chitarra solista. Jones, annoiato dallo stesso strumento, cercò spesso qualcosa di esotico da suonare, sebbene fosse sempre più assente dalle sessioni di registrazione.
 
Il graduale declino dell'apporto di Jones al gruppo iniziò intorno al 1967 e andò avanti fino a maggio del 1968, quando incise l'ultimo vero e proprio contributo alle canzoni dei Rolling Stones. Scene di Brian nel film promozionale del 1967 per We Love You lo mostrano ricurvo e appena in grado di tenere aperti gli occhi, un comportamento tipico di coloro che facevano uso del Mandrax Quaalude, una popolare droga a quel tempo. Ad ogni modo mantenne stretti legami con persone esterne agli Stones, inclusi Jim Morrison, Bob Dylan, John Lennon, Jimi Hendrix, George Harrison, e Steve Marriott.
 
La vita diventò sempre più difficile per Brian. Nel marzo 1967, la sua fidanzata Anita Pallenberg scappò con Richards mentre Jones era in ospedale, danneggiando fortemente l'amicizia fra i due musicisti. La Pallenberg successivamente dichiarò che il chitarrista fu ricoverato dopo una zuffa con lei, nella quale Jones si ruppe il polso; sebbene secondo la versione di Richards, Brian semplicemente si ammalò.
 
Tempo dopo Keith Richards fece la seguente dichiarazione sull'incidente:
 
« Quella fu l'ultima goccia fra me e Brian. Lui non mi perdonò mai per quello
che successe e non lo biasimo, ma, diavolo, così è la vita. »
 
 
 
L'ultimo contributo sostanziale dato agli Stones fu nella primavera ed estate del 1968, con il singolo diventato poi un classico della band Jumping Jack Flash e l'album Beggars Banquet. Un Brian Jones rilassato si può vedere nel film di Jean-Luc Godard One Plus One, mentre suona la chitarra folk, offrendo sigarette a Richards, sebbene sia un po' trascurato nel processo di creazione del pezzo. Il film infatti tratta la creazione in studio del singolo Sympathy for the Devil. Mentre nel film Brian suona la chitarra folk per la traccia di accompagnamento, nella versione finale del brano questa traccia non è presente. Può essere solo sentita a tratti nel film grazie ai microfoni dello staff cinematografico.
 
Divenne chiaro che Jones non sarebbe rimasto ancora molto nella band. Invece di suonare una grandissima varietà di strumenti in praticamente ogni traccia come negli album precedenti, in questo periodo egli non è più una presenza di rilievo negli ultimi album, apparendo solamente in metà delle tracce. Suonò la chitarra slide in No Expectations, l'armonica in Dear Doctor e Prodigal Son, la tambura in Street Fighting Man, e il mellotron nel finale di Stray Cat Blues.
 
L'ultima apparizione ufficiale con gli Stones fu nel dicembre 1968 al The Rolling Stones Rock and Roll Circus, uno spettacolo metà-concerto metà-circo organizzato dalla band. Rimase non pubblicato per 25 anni poiché Mick Jagger era contrario a mettere a confronto la performance della band con altri gruppi presenti nel film. Gruppi come Jethro Tull, The Who, e Taj Mahal.
 
Nel film Jones sembra disinteressato e a tratti intossicato. Mentre introduce il pianista Julius Katchen, la sua parlata è biascicata e inarticolata. Durante la performance degli Stones sembra distante dal gruppo e quello che suona non si sente nemmeno, a parte una debole interpretazione di No Expectations. Il materiale extra contenuto nel DVD ufficialmente pubblicato indica che quasi tutti al concerto sapevano che la fine del rapporto fra Jones e i Rolling Stones era vicina, e Pete Townshend degli Who disse che secondo lui sarebbe stata l'ultima performance live del musicista.
 
Nel 1966 Jones produsse, suonò e scrisse la colonna sonora per il film Mord und Totschlag (in inglese "A Degree of Murder"), un film d'avanguardia tedesco con Anita Pallenberg, sua futura fidanzata. Egli assunse molti musicisti per suonare la colonna sonora, fra i quali il chitarrista Jimmy Page. Brian e Anita si attrassero[cioè] durante le riprese del film quando Jones posò in uniforme nazista mentre era in piedi su una bambola nuda per una foto, con Anita. Sebbene Jones non affermò mai di avere simpatie per i nazisti, molti si sentirono offesi da quegli scatti.
 
Jones suonò le percussioni in una versione non pubblicata della reinterpretazione di Bob Dylan, All Along the Watchtower, fatta da Jimi Hendrix, insieme a numerose jam session con Hendrix e Dave Mason dei Traffic nei primi mesi del 1968, oltre a suonare il sassofono contralto in una canzone dei The Beatles, You Know My Name (Look Up the Number), e a partecipare alla sessione di registrazione di Yellow Submarine, nella quale ruppe due pezzi di vetro assieme.
 
Nell'estate del 1968, Jones registrò l'ensemble di musicisti marocchini, "Master Musicians of Jajouka". Nel 1971, Brian Jones presents The Pipes of Pan at Joujouka, il quale fu rilasciato postumo; rimane una pietra miliare della World music. Mick Jagger e Keith Richards, andarono a Jajouka per la prima volta nel 1989, dopo aver registrato il brano Continental Drift per l'album degli Stones Steel Wheels con i Master Musicians of Jajouka featuring Bachir Attar a Tangeri.
 
Bachir Attar, figlio del leader dei musicisti di Jajouka, registrati ai tempi da Jones, aveva simultaneamente scritto ai Rolling Stones nello stesso periodo, e Jagger, Richards, Ronnie Wood, e Matt Clifford (che stava lavorando all'album con loro), andarono a trovare lui e i musicisti di Jajouka. Questo incontro è documentato in un raro film trasmesso in tv dalla BBC chiamato Rolling Stones in Morocco, in seguito pubblicato in cassetta.
 
ones fu arrestato una seconda volta il 21 maggio 1968, questa volta per possesso di marijuana. Jones affermò che la droga in questione fosse stata lasciata a casa sua da alcuni ospiti che gli avevano fatto visita tempo prima, ma avrebbe scontato una lunga pena se trovato colpevole, fino alla libertà vigilata.
 
Bill Wyman commentò:
 
"Il fatto che la polizia avesse un mandato di arresto dimostrò senza ombra di dubbio
che l'arresto faceva parte di un piano ben orchestrato. Brian e gli Stones erano presi
di mira per dissuadere il pubblico dall'usare droghe".
 
 
La giuria giudicò Jones colpevole, sebbene il giudice nutrisse simpatia per il giovane. Invece di multarlo e ammonirlo, il giudice disse: "per l'amor di Dio, non si metta più nei guai, o la faccenda diventerà seria".
 
I continui guai legali di Jones, l'estraneazione dal resto del gruppo, l'abuso di sostanze stupefacenti, contributi sporadici alla band, e la sua continua lunaticità alla fine diventarono troppo per i Rolling Stones. La band voleva intraprendere un tour negli Stati Uniti nel 1969 per la prima volta in tre anni, ma il secondo arresto di Jones incrementò a dismisura i problemi con l'ufficio immigrazione degli Stati Uniti.
 
In aggiunta, la musica degli Stones era fortemente basata sul weaving guitar. L'inclinazione di Brian verso gli strumenti esotici, risultava complementare al lavoro di Richards con la chitarra; comunque in questo periodo Brian andava raramente in studio, e quando ci andava il suo contributo alla band era pressoché nullo, tanto che i suoi compagni dovettero a volte spegnere la sua chitarra e far suonare entrambe le parti a Richards.
 
Secondo Gary Herman, Jones era:
 
« …letteralmente incapace di suonare; quando provava a suonare l'armonica, la sua bocca iniziava a sanguinare »
 
 
 
Questo comportamento iniziò a dare problemi durante le lavorazioni per Beggars Banquet, ma trovò la sua massima espressione all'inizio delle registrazioni di Let It Bleed. Mentre la band stava registrando You Can't Always Get What You Want, Jones chiese a Jagger: "Cosa posso suonare?". La risposta di Jagger fu: "Non so Brian, cosa riesci a suonare?".
 
Da questo punto in avanti Jones divenne fiacco, e raramente presente alle sessioni di incisione. Ry Cooder (pensato come un possibile sostituto), osservò che il chitarrista si ritirava in un angolo a piangere le rare volte che si presentava. Da maggio egli diede solamente due contributi al lavoro del gruppo: una parte con l'auto-arpa su You got the Silver e delle percussioni extra su Midnight Rambler. Jones fu avvisato da Jagger che sarebbe stato cacciato dalla band se non si fosse presentato a una sessione fotografica per la raccolta Through The Past, Darkly (Big Hits Vol. 2). Pur essendo molto debole, alla fine si presentò.
 
Gli Stones decisero che dopo l'uscita di Let it Bleed (in programma per luglio 1969) avrebbero fatto un tour nel Nord America a cominciare dal novembre 1969, il primo in tre anni. Comunque il manager degli Stones ricevette un avviso in cui gli veniva comunicato che a Jones non sarebbe stato concesso il permesso lavorativo dagli Stati Uniti per via dei suoi guai giudiziari legati alla droga.
 
Su suggerimento del pianista e road manager del tour Ian Stewart, gli Stones decisero che la cosa migliore da fare sarebbe stata trovare un nuovo chitarrista, e l'8 giugno 1969, Brian ricevette una visita da Mick Jagger, Keith Richards e Charlie Watts che gli comunicarono che il gruppo da lui fondato sarebbe andato avanti senza la sua presenza.
 
Al pubblico, questo evento apparve come se fosse stato Brian ad abbandonare il gruppo; gli altri gli dissero che sebbene gli fosse stato richiesto di andarsene, poteva decidere lui come la faccenda dovesse essere spiegata al pubblico. Jones rilasciò un'intervista il 9 giugno in cui annunciava il suo ritiro dal gruppo. Brian fu rimpiazzato dal chitarrista ventenne Mick Taylor (ex membro dei John Mayall & the Bluesbreakers), che iniziò subito le registrazioni con gli Stones.
 
A questo punto Jones rimase per la maggior parte a Cotchford Farm (in origine residenza dell'autore di "Winnie the Pooh", Alan Alexander Milne), con l'intenzione di formare una nuova band. È certo che Brian ebbe contatti con Ian Stewart, Mitch Mitchell, Alexis Korner e Jimmy Miller. Fu stuzzicato dall'idea di entrare nella "Korner's New Church Band", ma Korner stesso gli suggerì di crearne una propria.
 
Non è certo in che stato fosse la salute fisica e mentale di Jones in quel periodo. L'ultima fotografia fattagli, scattata nel giugno 1969 appena dopo la rottura con i Rolling Stones, non era rincuorante.
 
Il chitarrista appariva gonfio con occhi scavati, sebbene le persone che gli fecero visita (in particolare Alexis Korner) furono sorpresi dal suo stato verso la fine di giugno. Korner notò che Jones era "felice come non lo aveva mai visto" e presumibilmente Jimmy Miller rimase sorpreso di trovarlo così emotivamente stimolato.
 
Intorno alla mezzanotte del 3 luglio 1969, Brian Jones venne trovato immobile sul fondo della sua piscina nella sua casa a Hartfield, Sussex, Inghilterra, dove era rimasto per pochi minuti.
 
La sua fidanzata Anna Wohlin era ancora convinta che fosse vivo quando lo tolsero dall'acqua, insistendo sul fatto che ne sentiva ancora il polso.
 
Comunque quando i dottori arrivarono, era troppo tardi per Brian e fu dichiarato deceduto sul posto. Il rapporto del coroner dichiarò "Morte per incidente", e notò che il suo fegato e il suo cuore erano pesantemente compromessi dall'abuso di alcool e droghe.
 
Comunque, Anna Wohlin dichiarò nel 2000 che Brian fu assassinato da un costruttore che si trovava con loro in casa per rinnovarla. Il costruttore, Frank Thorogood, confessò all'autista dei Rolling Stones Tom Keylock la propria responsabilità sul letto di morte; comunque, bisogna notare che non vi furono altri testimoni durante la sua confessione.
 
Nel suo libro "The Murder of Brian Jones", Anna scrisse che Frank Thorogood si comportò in modo strano, e sembrava compiaciuto quando Brian fu trovato nella piscina (egli fu anche l'ultima persona a vedere Brian vivo), ma essa ammette anche di non essere stata presente al momento effettivo della morte di Jones. Molti testimoni sono stati intervistati da vari giornali, sostenendo di aver assistito all'"omicidio"; ma comunque questi testimoni hanno sempre usato degli pseudonimi, e nessuno di loro si è mai offerto di presentarsi a una registrazione o a un'interrogazione da parte della polizia.
 
Molti oggetti, come strumenti e arredamenti costosi, furono rubati dalla casa di Jones appena dopo la morte, molto probabilmente da Thorogood, Keylok, e da altri che lavoravano nella proprietà. Alcune voci dicono che furono rubate anche delle registrazioni fatte dallo stesso Jones per il suo futuro gruppo, ma niente è mai stato confermato. Molti strumenti rubati invece riuscirono allo scoperto sul mercato dei collezionisti.[senza fonte]
 
Sulla sua morte, Pete Townshend scrisse un poema intitolato "A Normal Day For Brian, A Man Who Died Every Day"[collegamento interrotto] pubblicato sul Times; Jimi Hendrix gli dedicò una canzone durante uno spettacolo su una emittente televisiva statunitense, e Jim Morrison dei Doors scrisse una poesia intitolata Ode To L.A. While Thinking Of Brian Jones, Deceased (Ode a L.A. Mentre pensa a Brian Jones, Deceduto).
 
Quando gli fu chiesto da un giornalista la sua reazione alla morte di Brian Jones, George Harrison rispose:
 
« Quando lo conobbi mi sembrò abbastanza simpatico . Era un buon amico, sapete. Lo conoscevo molto bene, penso,
e mi sentivo molto vicino a lui; Sapete com’è con certe persone, quello che senti per loro,
le senti vicine. Lui era nato il 28 febbraio 1942, io sono nato il 25 febbraio 1943,
e lui stava con Mick e Keith e io con John e Paul nel gruppo, così c’era una specie di intesa naturale fra di noi.
Le posizioni erano simili, e io spesso sentivo che ci trovavamo nei momenti di difficoltà.
Non c’era niente nei suoi problemi che un po’ di amore in più non avrebbe curato.
Io penso che non abbia avuto abbastanza amore e comprensione.
Era molto carino, sincero e sensibile, e noi dobbiamo ricordarci che era così. »
 
 
I Rolling Stones fecero un concerto gratuito a Hyde Park il 5 luglio 1969, due giorni dopo la sua morte. Il concerto era stato organizzato settimane prima come evento per presentare il nuovo chitarrista. Ad ogni modo i critici accusarono il gruppo di oltraggiare e di essere offensivi verso il fondatore del gruppo. In risposta a queste critiche, la band dedicò il concerto a Jones. Prima che il concerto iniziasse, Jagger lesse degli stralci tratti da Adonais, una poesia di Percy Bysshe Shelley sulla morte del suo amico John Keats.
 
Il loro manager trovò un modo per far uscire migliaia di farfalle bianche al concerto, ma, a causa del gran caldo, la maggior parte delle farfalle morì all'interno dei contenitori; le farfalle sopravvissute volarono a fatica prima di morire e cadere sulle teste degli ascoltatori. Gli Stones aprirono con una canzone di Johnny Winter che era una delle preferite di Brian, I'm Yours and I'm Hers.
 
Jones fu seppellito sotto 4 metri di terra (per evitare esumazioni da parte di profanatori di tombe) in (secondo testimonianze) una lussuosa bara di argento e bronzo (ma visto che la cassa fu chiusa e calata a mano da due persone è pressoché impossibile che fosse fatta di bronzo) spedita a Cheltenham da Bob Dylan. Gli Stones chiesero ai fan di stare lontani, e del gruppo erano presenti solo Watts e Wyman. Mick Jagger e Marianne Faithfull non si presentarono dato che erano in viaggio per l'Australia per le riprese di un film, e ai due fu proibito dal produttore di tornare in Inghilterra per il funerale. Keith Richards e Anita Pallenberg non si presentarono, preoccupati che la loro presenza avrebbe creato tensioni e infastidito i fan. Sulla lapide furono incise le parole di una frase che pronunciava di tanto in tanto: "Non giudicatemi troppo severamente".
 
Meriti compositivi. Per quanto concerne l'apporto creativo del musicista all'interno degli Stones negli anni seguenti la sua morte ci furono due distinte ottiche da parte dei fan. Molti ritenevano che il contributo di Brian nella scrittura dei brani del complesso fosse stato spesso enorme, e che si sarebbe meritato i crediti dell'enorme lavoro svolto nelle prime composizioni del gruppo.
 
Altri invece sostenevano che sì il lavoro di Jones fu importantissimo per il sound e la musica della band, ma che peccasse di capacità compositive, e che quindi non dovesse detenere alcun diritto sulle canzoni. Ci sono probabilmente cose vere in entrambi i punti di vista, ma l'effettivo contributo di Jones all'interno dei Rolling Stones probabilmente non verrà mai stabilito con certezza.
 
Alcune fonti sostengono che inizialmente, quando i Rolling Stones lo incontrarono per la prima volta, Andrew Loog Oldham provò a creare una unione a fini compositivi fra Jones e Gene Pitney, il pianista-compositore statunitense, ma non funzionò. Bill Wyman ha dichiarato in varie interviste che sebbene Jagger e Richards fossero molto gelosi del proprio lavoro compositivo, erano sempre aperti a buone idee citando come esempi le sue In Another Land e Downtown Suzie.
 
Ronnie Wood ha commentato di essere fiero di aver pubblicato una dozzina di sue canzoni con gli Stones, menzionando anche la natura protettiva di Jagger e Richards. In ogni caso la coppia di compositori Jagger/Richards ha aperto la strada alla fama dei Rolling Stones.
 
In effetti, una sola canzone uscita ufficialmente è accreditata a Jones, Il jingle di 30 secondi Rice Krispies scritto per l'industria Kellogg's, composto a quattro mani con J. W. Thompson nel 1963 e che il gruppo incise in incognito (al tempo pratica comune per racimolare qualche soldo). Una seconda canzone, Sure I Do, fu scritta, suonata e cantata completamente da Jones nel 1963, ma dei nastri contenenti l'incisione esiste un'unica copia che si trova nel ristorante di Bill Wyman "Sticky Fingers". La registrazione rimane inedita e fino ad oggi nessuno l'ha mai sentita.
 
È noto che 14 canzoni degli Stones sono accreditate a Nanker Phelge, uno pseudonimo che indicava tutti i membri del gruppo (compreso Jones) come autori della canzone. Essi ritirarono lo pseudonimo nel 1965. Un Nanker era una strana espressione facciale che Jones e Richards facevano spesso, e Phelge derivava da un loro coinquilino: James Phelge.
 
Tra le canzoni accreditate a Nanker Phelge (alias Jagger/Richards/Jones/Watts/Wyman) ci sono le seguenti composizioni:
 
Stoned
Now I've Got A Witness
And Mr Spector And Mr Pitney Came Too (co-scritta con Phil Spector, non ufficialmente pubblicata)
Little By Little (co-scritta con Phil Spector)
2120 South Michigan Avenue
Off The Hook
Stewed And Keef (Brian's Blues) (non ufficialmente pubblicata)
The Under Assistant West Coast Promotion Man
 
Uno dei migliori esempi di disputa è "Ruby Tuesday". Il contributo di Brian alla registrazione è una degli ingredienti chiave di questa composizione, così come il pianoforte di Jack Nitzsche e lo sforzo combinato di Wyman e Richards al violoncello. Alcuni fan sostengono che Jones dovrebbe ricevere la sua parte di crediti come autore per la sua partecipazione nella scrittura della canzone.
 
Fonti all'interno della band (Bill Wyman, Glyn Johns) affermano che Keith Richards compose il brano, e lo stesso chitarrista ha dichiarato in varie occasioni che lo scrisse in un hotel di Los Angeles nel 1966. Ha affermato inoltre che il titolo del pezzo deriva dal nome di un hotel da lui visitato durante un tour negli Stati Uniti, e che le liriche parlano di una groupie. Mick Jagger dal canto suo ha dichiarato in un'intervista a Rolling Stone: "Bellissimo testo e musica, nessuna delle quali ho scritto io".
 
Una fonte comunque sostiene che il brano sia stato creato da Jones: Marianne Faithfull ha scritto nel suo libro che Jones ne compose la melodia di base come un mix tra musica medievale e un blues di Skip James. Comunque, la paternità di Ruby Tuesday è attribuita legalmente a Jagger/Richards, e così come per Lennon e McCartney i pezzi composti da uno venivano accreditati ad entrambi. L'ipotesi che la canzone sia frutto della coppia Jones/Richards pare improbabile.
 
Paint It Black era verosimilmente una composizione molto diversa quando Jagger e Richards la scrissero. Mick Jagger ideò la melodia e scrisse le parole, e Richards trovò gli accordi. Non diventò però l'incredibile hit che conosciamo finché Bill Wyman non suggerì di usare il pedale basso dell'organo per il ritmo "polkeggiante", e Brian Jones decise di usare il sitar per la melodia principale. È presumibile quindi che la canzone sia da accreditare a Nanker Phelge, ma fino a oggi essa è sempre stata riconosciuta legalmente come opera del duo Jagger/Richards.
 
In aggiunta a questi esempi, persistono voci secondo le quali sarebbe stato Jones a trovare il riff di Honky Tonk Women. Sebbene fosse presente alle prime incisioni di prova nel marzo 1969, tutti i membri degli Stones, dichiararono in varie interviste che l'idea per la versione elettrica finale uscì durante una session con Mick Taylor nel giugno successivo.
 
Keith Richards afferma di aver preso il riff di introduzione da Ry Cooder, e che fu ispirato in questo dalle frasi country che Taylor spesso proponeva nelle sessioni di registrazione. È possibile che Jones abbia suonato la chitarra in una primitiva versione di Honky Tonk Women (marzo 1969), ma questi non poté partecipare alla registrazione finale del brano, in quanto svoltasi dopo la sua morte.
 
Per concludere, Jones potrebbe aver co-scritto un piccolo numero di lavori sconosciuti del gruppo, e potrebbe aver svolto un ruolo importante nella creazione di alcuni dei loro brani più famosi, per i quali non è mai stato ricompensato.
 
Comunque, i critici notano che la composizione non fu mai il suo campo, e anche i meno critici non possono sottrarsi dal notare quanto miseri siano i brani (presumibilmente) da attribuire a Jones, in confronto a quelli targati Jagger/Richards. (fonte wikipedia)
 
 
 
 

— Onda Musicale

Tags: Brian Jones/Marianne Faithfull/Robert Johnson/Let It Bleed/Chitarrista/Anita Pallenberg/Muddy Waters/LSD/Keith Richards/Jimmy Page/The Who/George Harrison/The Rolling Stones/Jack Bruce/Frank Zappa/Ronnie Wood/The Beatles/Charlie Parker/Pete Townshend/Bill Wyman/Mick Jagger/Nico
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