Musica

Impasticchiamoci di rock (#4) – La ribellione del punk e le degenerazioni nazi e anarco

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Stati Uiniti d'America, metà anni Settanta. Il punk ha la pretesa di voler rigenerare il rock riportandolo al suo strutturalismo puro.

È l'avvento dei Sex Pistols, dei Clash, dei Talking Heads, e si rifiutano non solo gli inutili decorativismi del rock ma anche la convenzione e gli stili di una società contemporanea in cui esplode il dibattito sull'inutilità e sul pericolo del capitalismo.

In netta contrapposizione col rock sinfonico, il punk si propone di salvare le semplici matrici del genere musicale, con testi tanto blasfemi quanto osceni giustificati dalla naturale sofferenza dell'animo umano. Per di più, si urla al cielo di stoppare la voglia di successo caratterizzante fin troppe band dell'epoca. A morte i Led Zeppelin e le loro maree, al diavolo Woodstock e Jimi Hendrix: il punk si richiama al rock incazzoso di Elvis e contemporanei, alla struttura meno complessa ma più veritiera sia nei testi che nelle melodie, denunziando quindi la tentazione al facile e commerciale successo di tante band del passato ree di aver ucciso il rock.

Tradizione magica e intimità saranno solo alcuni dei pilastri fondatori di questo movimento che coi Cure e i Bauhaus fungerà da prodromo alla nascita del gothic-dark successivo. Ma il punk, in quanto movimento sociale, ebbe anche risvolti politici. In molti ricorderanno le categorizzazioni in anarco-punk e nazi-punk di molti cantanti dell'epoca.

Sid Vicious, durante la sua militanza nei Sex Pistols, era solito compiere gesti in voga nel nazismo: ciò gli costò molte critiche ma anche un discreto successo nel mondo dell'estremismo politico di destra. In molti ritengono che grazie a lui nacquero taluni movimenti neo-nazisti, con sfaccettature da American History X. Di più, risale a questi anni il Punk Front, basilare per il Nazi Front successivamente smantellato (l'attuale community estremista Storm Front prende moltissimo da questi due movimenti). 

Diversa la situazione anarchica. Il punk diviene il mezzo per parlare di animalismo, anti-sessismo, e in generale per esplicare meglio le posizioni anti-capitalistiche che, anni addietro, si proponeva il movimento e la cultura punk rock.

E in Italia? Beh, nel '77 si ricorderà un EP molto particolare. Gli HitlerSS colloro“The Great Complotto” (ecco il video) giocheranno molto sia sul nome della band che sul complottismo per proporre su vasta scala alcune tematiche nazi-punk.

 

 

  Daniele Martignettti – Onda Musicale

 

 

 

— Onda Musicale

Tags: Led Zeppelin/The Cure/Punk Rock
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