La musica è fatta di mistero, di luce arcana, è una musa che ama nascondersi e nutrirsi delle radici intrecciate e profonde che scavano nel terreno fascinoso delle vite degli artisti.
È il caso di Patty Pravo, icona luminosa e immortale del panorama musicale italiano da lungo tempo. Eccola sul palco dell’Auditorium Santa Chiara di Trento, enigmatica, ironica e leggera, davanti ad un foltissimo pubblico, fatto di tutte le età, che l’ha ascoltata quasi in religioso silenzio, lasciandosi coinvolgere ed emozionandosi per le sue hit evergreen e per le raffinate proposte di brani di grandi autori (Brel e Belafonte su tutti).
Due ore ininterrotte di successi e brani intensi sostenuti da una band di sei elementi all’altezza della situazione. Lei, abito elegante e movenze da ballerina orientale, scherza col pubblico ricordando un episodio dell’infanzia quando, in visita alla nostra città con la nonna, un cigno l’ha rincorsa impaurendola….associa Trento a questo.
Lei è una star che si è costruita nel tempo una figura di donna unica e coerente nel panorama della musica pop. Per lei i giovani e migliori autori italiani continuano a scrivere canzoni convinti che un testo incarnato dalla sua voce non possa che essere valorizzato e interpretato con eleganza.
L’eleganza, infatti, è il tratto che principalmente la contraddistingue, capace di elevare una canzone a qualcosa di più, qualcosa che resta scritto come una verità. Lei, un’altra signora della musica…irriverente e trasgressiva nell’arte e nella vita, ma sempre con classe.
Clara Lunardelli
