Basta digitare “Maneskin censura” su Google per leggere titoli come “I Maneskin si censurano per andare all’Eurovision”, “I Maneskin stanno Zitti e Buoni”, “Eurovision censura i Maneskin” e chi più ne ha, più ne scriva.
Il popolo web è difatti diviso tra chi approva la scelta di censurare e chi, al contrario, la reputa una violazione della libertà di espressione. Ed è sempre interessante notare quanto ci si prodighi per accaparrarsi il lettore, magari forzando sul titolo sì da indurlo al clic.
Stavolta, però, pare che, pigiando, non si trovino smentite ma semplici prosecuzioni del concetto: e quindi sì, l’Eurovision avrebbe censurato i vincitori di Sanremo. Peccato che la verità sia tutt’altra, ampiamente ribadita durante la conferenza stampa del 17 marzo nella quale il poker romano ha presentato il nuovo – e interessantissimo album – “Teatro dell’Ira. parte 1”.
Cos’è realmente l’Eurovision Song Contest
Trattasi di un concorso annuale canoro giunto alla 65esima edizione in cui ci si confronta, a livello europeo – e non “comunitario”, ma non addentriamoci nella diatriba politica -, musicalmente, con le band dei singoli Stati che propongono alla critica europea i loro brani con cui hanno ottenuto un qualche successo nazionale. Per l’Italia, il festival di riferimento è diventato, dal lontano 1956, quello di Sanremo.
Quest’anno, per motivi pandemici, è stata ammessa la pre registrazione delle canzoni sì da permettere lo svolgimento delle gare che, tuttavia, non avranno quella verve tipica dei live concert. Poco male, meglio un uovo oggi che una gallina domani. A volte.
Il regolamento
La manifestazione non permette si intonino brani contenenti parole periferiche e scurrili né riferimenti a grandi marchi. Zitti e Buoni è composta da parole come “c***o” e “coglioni”. Certo, avrebbero potuto anche dire “zebedei” o “diamine”, ma vi immaginate se avessero cantato “La gente purtroppo parla/ non sa di che diamine parla”? Suvvia, un po’ di volgarità urge in questa vita. In fine dei conti restiamo appartenenti al volgo.
Latinismi medievali a parte, anche con Occidentali’s Karma accadde la stessa cosa. Gli organizzatori vagliarono il testo e chiesero di sostituire “gocce di Chanel” essendo vietato pubblicizzare marchi aziendali.
Mica solo i Maneskin
Checché vi facciano credere molte testate, quest’anno le canzoni modificate saranno molteplici. Asserire riguardi solo i vincitori di Sanremo è una falsificazione della realtà. Gli ucraini GO-A e la loro Sum, i russi Maniza con Russian Girl, l’israeliana Eden Alele e la sua Set me free, sono tutti impegnati a modificare delle parti per poter partecipare all’evento che si terrà a Rotterdam.
Per non parlare dei bielorussi Galasy Zmesta, che aveva proposto il brano Ja nauču tebja (I’ll Teach You), ma due giorni dopo l’UER ha squalificato il pezzo per via del messaggio politico del testo contrario al regolamento del concorso, dando comunque alla Bielorussia la possibilità di presentare una nuova canzone, in modo da prevenire la squalifica del paese dal concorso.
Censura o modifica?
Ah, il buon dizionario degli etimi:
censura s. f. [dal lat. censura «ufficio di censore; giudizio, esame»]. – 1. Grado e dignità di censore (nella Roma antica), e tempo che durava la carica. 2.a. Esame, da parte dell’autorità pubblica (c. politica) o dell’autorità ecclesiastica (c. ecclesiastica), degli scritti o giornali da stamparsi, dei manifesti o avvisi da affiggere in pubblico, delle opere teatrali o pellicole da rappresentare e sim., che ha lo scopo di permetterne o vietarne la pubblicazione, l’affissione, la rappresentazione, ecc., secondo che rispondano o no alle leggi o ad altre prescrizioni. Con sign. concr., l’ufficio stesso che è addetto all’esame. b. Controllo che in periodo di guerra (e, in qualche nazione o in determinate contingenze, anche in tempo di pace) l’autorità politica e militare esercita sulla corrispondenza proveniente dall’estero o da zone militari, o ivi diretta, e anche sulla corrispondenza fra privati in genere, per impedire lo spionaggio o la diffusione di notizie militari o depressive del morale delle truppe e della popolazione civile, quando non sia addirittura rivolto (come avviene in paesi a regime totalitario) a reprimere la libera espressione e circolazione delle idee
Treccani.it
La censura dunque fa ricordare i regimi, le imposizioni, che non coincidono necessariamente col diritto a dettar legge dentro casa propria tipico dell‘auctoritas. Senza istituzione (Eurovision song contest) non esiste regolamento. Senza regolamento, non esistono le regole per stabilire chi trionferà.
La manifestazione pertanto chiede modifiche a determinati concetti, sia perché ha come scopo quello di esser fenomeno di massa, sia perché la libertà di espressione non è la libertà di dire il bip che ci pare. Parliamo dunque di mera modifica, che per giunta spiega perché i Maneskin ieri abbiano risposto: “Certo che parteciperemo per far conoscere la nostra musica. Mica siamo scemi”.
E un artista, ritengo, campa non solo di pane ma anche di mortadella.