A detta di molti fan, uno dei brani più belli dell’artista; a detta di molti, uno dei più significativi della storia della musica italiana. Parliamo di ‘Sally’, celeberrimo componimento dell’intramontabile Vasco Rossi, contenuto in “Nessun pericolo… per te” (1996).
Capace di emozionare sin dalle prime strofe, è a buon diritto una pietra miliare della musica rock nostrana. Foriera di significato intrinseco, porta seco sofferenze, valori e speranze tanto della giovane protagonista, tanto dell’ascoltatore indotto a immedesimarsi in quel “Sally cammina per la strada, leggera/ormai è sera”.
Disco di platino in Italia per aver venduto più di centomila copie, pubblicato il 5 settembre del 1996, Sally è un singolo appartenente alla categoria pop rock. Scritta da Vasco Rossi e dal compositore nonché chitarrista italiano Tullio Ferro, è arrangiata dal produttore discografico Celsio Valli.
La scrissi così, di getto, ripensando ad alcune belle ragazze mentre ero in vacanza a Saint Tropez. Donne di 30, 35 anni. Ma alla fine, Sally finisce col parlare di me
Così Vasco Rossi in una intervista RAI al giornalista Vincenzo Mollica
La trama
Sally è una ragazza di età non definita, anche se par esser giovane anagraficamente sebbene un vissuto stracolmo di esperienze. Rammenta e si rammarica di tante scelte sbagliate, di quelle decisioni che tornando indietro probabilmente non prenderebbe più.
Sally, tuttavia, è anche il riflesso del nostro Io, continuamente condizionato dalle pressioni esterne (società, famiglia, coniugi) che riversano su di noi i loro malumori e le loro insoddisfazioni, finendo per lederci e condizionarci, quasi nel continuo tentativo di perseverare nella costruzione della grande catena della disperazione sociale.
Sally, tutto sommato, è una persona qualunque. È in ognuno di noi, è ognuno di noi. Le prime strofe – meglio “stanze”, essendo il testo di Blasco paragonabile a un sonetto del Petrarca per la leggiadria e la soavità delle immagini rappresentate – raccontano di una Sally oramai stanca, e il suo camminar è celato dal calar della notte circostante.
Sul finire, la speranza; la malinconia di cui era pervaso Vasco Rossi sembra ora far spazio a una nuova luce di rinascita: “Forse alla fine di questa triste storia/ Qualcuno troverà il coraggio/ Per affrontare i sensi di colpa/ E cancellarli da questo viaggio”.
Ed un pensiero le passa per la testa/ Forse la vita non è stata tutta persa/ Forse qualcosa s’è salvato
davvero non è stato poi tutto sbagliato/ Forse era giusto così /Forse, ma forse, ma sì / Cosa vuoi che ti dica io? / Senti che bel rumore”.
Parafrasare versi così lapalissiani è inutile.
Il testo
Sally cammina per la strada senza nemmeno
Guardare per terra
Sally è una donna che non ha più voglia
Di fare la guerra
Sally ha patito troppo
Sally ha già visto che cosa
Ti può crollare addosso
Sally è già stata punita
Per ogni sua distrazione o debolezza
Per ogni candida carezza
Tanto per non sentire l’amarezza
Senti che fuori piove
Senti che bel rumore
Sally cammina per la strada, sicura
Senza pensare a niente
Ormai guarda la gente
Con aria indifferente
Sono lontani quei momenti
Quando uno sguardo provocava turbamenti
Quando la vita era più facile
E si potevano mangiare anche le fragole
Perché la vita è un brivido che vola via
È tutto un equilibrio sopra la follia
Sopra la follia
Senti che fuori piove
Senti che bel rumore
Ma forse Sally è proprio questo il senso, il senso
Del tuo vagare
Forse davvero ci si deve sentire
Alla fine un po’ male
Forse alla fine di questa triste storia
Qualcuno troverà il coraggio
Per affrontare i sensi di colpa
E cancellarli da questo viaggio
Per vivere davvero ogni momento
Con ogni suo turbamento
E come se fosse l’ultimo
Sally cammina per la strada, leggera
Ormai è sera
Si accendono le luci dei lampioni
Tutta la gente corre a casa davanti alle televisioni
Ed un pensiero le passa per la testa
Forse la vita non è stata tutta persa
Forse qualcosa s’è salvato
Forse davvero non è stato poi tutto sbagliato
Forse era giusto così
Forse, ma forse, ma sì
Cosa vuoi che ti dica io?
Senti che bel rumore