La Società Italiana Autori ed Editori si esprime sull’ingresso della Direttiva Copyright nell’ordinamento italiano. Dopo la lettera richiesta degli artisti inglesi inviata al Premier britannico Boris Johnson, anche la SIAE si schiera per un compenso più equo derivante dai download digitali.
Paul McCartney, Kate Bush, Noel Gallagher e altri musicisti britannici hanno firmato una lettera aperta al primo ministro inglese Boris Johnson invitandolo ad abbracciare le riforme che migliorerebbero i ricavi dello streaming per artisti, artisti e cantautori.
La lettera è sostenuta dalla Musicians Union (un gruppo commerciale del Regno Unito per musicisti che lavorano) e dalla Ivors Academy (un’associazione di cantautori e compositori), che rappresentano decine di migliaia di professionisti della musica britannica. Il documento arriva mentre gli artisti nel Regno Unito attendono un rapporto finale e raccomandazioni ufficiali da parte dei membri del parlamento a seguito di un’indagine sull’economia dello streaming (secondo Billboard, il rapporto dovrebbe essere pubblicato prima della pausa parlamentare di luglio).
Queste le parole di Mogol:
Loro hanno i miliardi, noi abbiamo ragione, ha detto Mogol agli europarlamentari parlando dei giganteschi player della Rete e ribadendo la necessità da parte delle piattaforme digitali di remunerare in modo adeguato i creatori delle opere, i giornalisti e gli altri titolari di diritti.
Altri firmatari della lettera sono:
Damon Albarn, Billy Bragg, Chris Martin, Roger Daltrey, Brian Eno, Marianne Faithfull, Robert Fripp, Peter Gabriel, Bob Geldof, Boy George, Eric Idle, Shabaka Hutchings, Annie Lennox, Johnny Marr, Chris Martin, Laura Mvula, Kate Nash, Jimmy Page, Robert Plant, Sting e Jessie Ware.
La nota della SIAE
Con una nota ufficiale diffusa ieri, martedì 20 aprile, la SIAE (Società Italiana Autori Editori) si è espressa riguardo l’ingresso della Direttiva Copyright europea nell’ordinamento italiano.
(fotografia e fonte: videoumuzic.eu)
