Smoke on the Water dei Deep Purple, Frank Zappa e un giovane fotografo piemontese. Cosa lega nomi e luoghi così lontani? La Notte del Fumo sull’Acqua è un libro di Moreno Nicoloso che rievoca la notte del 4 dicembre 1971 a Montreaux.La notte in cui prese forma Smoke on the Water.
È la sera del 4 dicembre del 1971, sul lago di Ginevra; sinistri bagliori si levano nel terso cielo dicembrino; vengono dal Casinò. Dietro le finestre di un vicino e lussuoso albergo, cinque ragazzi inglesi osservano la scena: sono Ian Paice, Ritchie Blackmore, Jon Lord, Roger Glover e Ian Gillan. Sono i Deep Purple, e quella sera nasce Smoke on the Water.
Ma cosa è successo a Montreux? Chi ha incendiato il Casinò?
Quella sera al Casinò sta suonando un gruppo leggendario per i suoi live, i Mothers Of Invention di Frank Zappa.
Durante l’assolo di tastiera di King Kong, uno spettatore, tale Zdeneck Spicka, si fa prendere la mano dall’entusiasmo; il ragazzo spara in aria con una pistola lanciarazzi.
Il soffitto, fatto di legno e ricoperto di stoffe, si incendia subito.
Bastano pochi minuti e l’edificio è in fiamme; Frank Zappa e i suoi si trovano davanti scene surreali: per quella sera hanno finito di suonare. Claude Nobs, il direttore del Casinò, si danna l’anima per aiutare le persone a uscire e riesce nel suo intento.
Le fiamme si levano sempre più alte, riflettendosi sul lago; una cortina di fumo si innalza e sembra uscire direttamente dall’acqua. Fumo sull’acqua, Smoke On The Water.
Il 4 dicembre del 1971, al Casinò, ci sono anche dei ragazzi italiani; siamo ancora in pieno fermento post ’68 e la musica è ancora qualcosa di importante. Qualcosa per cui vale la pena prendere l’auto dei genitori e partire da Domodossola, attraversare il confine e – dopo ore di viaggio – arrivare a Montreux.
Moreno Nicoloso all’epoca ha solo vent’anni e due grandi passioni: la musica e la fotografia. La prima rimarrà – appunto – una passione, virando dal rock al jazz; la seconda sarà il suo lavoro.
Moreno diventerà infatti un apprezzato fotografo, eppure, il colpaccio lo fa quella sera, quando è andato semplicemente per un po’ di buona musica e qualche scatto. Il giovane non si fa sfuggire l’occasione; oltre a immortalare le prime fasi del concerto, in un suggestivo bianco e nero, documenta tutte le fasi dell’incendio.
Oggi quelle foto sono raccolte in un libro, edito da La Torre dei Venti: La Notte del Fumo sull’Acqua. Un centinaio di pagine divise a metà tra le foto di Moreno Nicoloso e il suo racconto di quella mitica notte.
Le foto sono tante e in perfetto stile documentaristico; a volte sfocate, spesso prese in inquadrature dettate più dalla necessità di mettersi in salvo che da esigenze artistiche. Il racconto parte dalla vicenda di Frank Zappa, ma si concentra soprattutto sull’avventura di alcuni giovani degli anni ’70.
Così quella notte trascorsa a zonzo per la cittadina svizzera, in attesa di riavere i cappotti sepolti nel guardaroba, diventa altro; una scusa per raccontare quegli anni in modo – se volete – anche un po’ naif. Ne viene fuori una cronaca di ideali forse perduti e di un sentire comune oggi difficile da ritrovare.

E i Deep Purple?
La band di Gillan e soci rimase molto colpita dall’episodio; da un’intuizione di Roger Glover, il bassista, nascerà quello che forse è il loro pezzo più celebre: Smoke on the Water. Già, perché il testo della canzone dal riff più iconico del rock, altro non è che la cronaca dell’incendio.
L’evocativo titolo è quindi frutto dell’ingegno di Roger Glover.
Da fuori si vedevano le fiamme riflettersi sulle nuvole e il fumo avvolgeva il lago, perciò mi venne l’idea del titolo Smoke on the water, fumo sull’acqua
Roger Glover
We all came out to Montreux
On the Lake Geneva shoreline.
To make records with a mobile
We didn’t have much time.
Frank Zappa and the Mothers
Were at the best place around.
But some stupid with a flare gun
Burned the place to the ground
I Deep Purple si trovano a Montreux per registrare Machine Head; hanno affittato il Mobile, lo studio di registrazione mobile dei Rolling Stones, e hanno avuto la brillante idea di piazzarlo proprio nell’area del Casinò. Nell’impossibilità di incidere, trovano rifugio al Pavilion, un teatrino poco distante.
Nessuno poteva immaginare che da un evento potenzialmente tragico sarebbero venuti così buoni frutti. Smoke on the Water rimane un caposaldo della storia del rock, e ancora cinquant’anni dopo la vicenda rimane leggendaria.
Un libro come quello di Nicoloso funziona come una macchina del tempo.
Chiunque decida di salire a bordo, si troverà lì con quei ragazzi, nella confusione dell’incendio e – per una sera – al centro della storia della musica.