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Pink Floyd “The Early Years 1965-1972”. Volume 1: 1965-67 CAMBRIDGE ST/ATION Parte II

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"Luci psych e ombre psichiche, John Latham dall’ombra alla luce". Sono i primi di settembre del ’67, i Pink Floyd preparano le valigie.

Partono dalla stazione di Cambridge, ma stavolta non più per arrivare a Londra o tuttalpiù in Scozia o Irlanda. No, stavolta si alzano in volo, per la loro “prima volta” in tour oltre Manica, una manciata di concerti nel Nord Europa: Danimarca e Svezia, dal 9 al 13 settembre.

Dal 1965, dalle ‘Their First Recordings’, tantissimo era accaduto. Erano partiti dalla stazione di Cambridge alla ricerca di uno stile: lo avevano trovato, lo avevano plasmato, soprattutto sul genio di Syd. Avevano superato il R & B, conservando la matrice B, quel blues che avrebbe continuato a serpeggiare sulle languide corde del Gilmour che sarebbe venuto. Erano approdati alla fantasmagoria psichedelica di ‘The Piper at the Gates of Dawn’ e ai viaggi interstellari ed interiori. E lunghi, sempre più lunghi: dal vivo la musica aveva progressivamente superato la forma canzone per diventare free form e long duration.

Ma, intanto, era cominciato anche il tortuoso viaggio senza ritorno di Syd dentro la sua psiche…

Il concerto del 10 settembre al Gyllene Cirkeln a Stoccolma testimonia questa fase: l’anarchica ‘Reaction in G’, la lunghissima ‘Pow R. Toc H.’, la drammatica ‘Scream Thy Last Scream’ ma anche la nuova strada tracciata da ‘Set the Controls for the Heart of the Sun’, titolo profetico.

Quaranta giorni dopo, poco prima di una problematica “prima volta” in tournée in America per via delle difficili condizioni di Barrett, il 20 ottobre i Pink Floyd entrano in sala d’incisione ai De Lane Lea Studios di Londra e ne escono con una bobina sotto il braccio con su scritto ‘John Latham’: per quasi 50 anni si è saputo e scritto nei sacri testi floydiani che si trattasse soltanto di un mattoncino sparso nell’archivio di quegli anni, mai bootlegato e mai ascoltato da nessuno. Fino ad oggi, quando uno dei più interessanti regali che ci fa il progetto ‘The Early Years 1965-1972’ è la scoperta che quella bobina con su scritto ‘John Latham’ contiene ben nove take del brano, per un totale di ben 27’ che potremo finalmente ascoltare!

Il CD2 del volume ‘1965-1967 Cambridge Station’ è dedicato a questa delicata fase storica dell’evoluzione artistica dei Pink Floyd, che dalle luci psichedeliche passa attraverso le ombre psichiche di Syd che germineranno, anche grazie all’avvento di Gilmour, nell’evoluzione di uno stile. Anzi, nella rivoluzione dello stile, con la forzata ritrovata parità compositiva della band, grazie o a causa del rientro nell’alambicco del genio compositivo di Barrett.

 

Live in Stockholm 1967:

1. Introduction† 0.25

2. Reaction in G† 7.18

3. Matilda Mother† 5.34

4. Pow R. Toc H.† 11.56

5. Scream Thy Last Scream† 4.00

6. Set The Controls For The Heart Of The Sun† 7.17

7. See Emily Play† 3.16

8. Interstellar Overdrive† 8.57

 

Please note: the above tracks feature vocals recorded at a less than optimum level

 

John Latham (studio recordings 1967)

09. John Latham Version 1† 4.32

10. John Latham Version 2† 5.06

11. John Latham Version 3† 3.45

12. John Latham Version 4† 2.59

13. John Latham Version 5† 2.48

14. John Latham Version 6† 3.17

15. John Latham Version 7† 2.36

16. John Latham Version 8† 2.49

17. John Latham Version 9† 2.38

 

Total: 64 mins, 34 secs approx.

Tracks 1-8 recorded live Sept 10, 1967 at Gyllene Cirkeln, Stockholm, Sweden

Tracks 9-17 recorded at De Lane Lea Studios, London, 20 October 1967

All tracks stereo

 

Carlo Maucioni

— Onda Musicale

Tags: Pink Floyd
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