In primo pianoMusica

David Gilmour: “Ecco come è nato ‘l’effetto gabbiano’ di Echoes′′

David Gilmour

L’ effetto gabbiano di David Gilmour in ′′Echoes′′ deriva dallo sbaglio di un collaboratore che ha invertito due cavi in un pedale.

Questo effetto è perfettamente apprezzabile nel brano ′′Echoes′′, pubblicato nell’album Meddle (1971) e viene, per l’appunto, prodotto dalla chitarra Fender Stratocaster di David Gilmour. L’effetto del vento, udibile all’inizio della canzone, è invece prodotto dal basso.

David Gilmour ha raccontato (alla rivista Guitar Player nel 2009) con queste parole cosa è successo:

L’abbiamo scoperto come risultato di un incidente intorno al 1969 o al 1970, quando un roadie ha sbagliato ad inserire i collegamenti del pedale wah wah e, quando lo ho selezionato, è uscito quell’incredibile rumore urlante”

La particolarità di questo effetto non è nella sonorità in sé (già comunque apprezzabile) ma nel fatto che David sia andato oltre questo “inconveniente” (uno sbaglio del suo roadie) e abbia cercato di inserirleo in una canzone. Certamante non deve essergli piaciuto particolarmente appena ascoltato ma ne ha intuito le potenzialità al punto da utilizzare molto questa tecnica. Anche prima della nascita di ′Echoes′′. Infatti, questo effetto può essere ascoltato nelle prime versioni della canzone ′′Embryo′′ (del 1970 ma mai pubblicata) e anche in ′′Is There Anybody Out There′′ dal disco The Wall (1979).

L’ effetto gabbiano (come è ormai comunemente chiamato) è stato quindi portato da ′′Embryo′′ a ′′Echoes” e, nonostante l’effetto rimanga lo stesso negli anni, David a volte ha aggiunto un MXR Phase 90 per un risultato ancora più spettacolare. Nel suo tour solista del 2006 (dove a Venezia parlò di Gino Strada), così come nel periodo di Animals e The Wall dei Pink Floyd, David usava un pedale wah wah customizzato da Pete Cornish (che gli ha assemblato anche la sua celeberrima pedaliera), che consentiva l’inversione del segnale in/out attraverso una semplice pulsante a pedale. Nei primi anni 70 questa operazione veniva invece fatta manualmente.

In un video piuttosto apprezzato (e molto visualizzato) si può osservare un giovane David Gilmour seduto per terra nell’anfiteatro di Pompei mentre armeggia con la sua Stratocaster nera (l’embrione della futura Black Strat) e con un pedale. Siamo tra il 4 e il 7 ottobre del 1971. (leggi l’articolo)

Cosa succede nel dettaglio

Come scritto, il perdale wah wah viene utilizzato in modalità reverse, ovvero invertendo i collegamenti ingresso e uscita: la chitarra viene collegata all’output (uscita) del pedale, mentre il cavo che va all’amplificatore va collegato all’input (ingresso) del pedale stesso. David mette tutti i controlli di tono e di volume della chitarra al massimo e posiziona il selettore dei pickup sulla combinazione medio+ponte (la quarta posizione). In questo modo si crea un feedback che viene regolato agendo sui toni. La magia di Gilmour avviene quindi regolando e modificando contemporaneamente la posizione del selettore dei pickup e del controllo dei toni.

— Onda Musicale

Tags: Pink Floyd, David Gilmour, The Wall, Pompei
Sponsorizzato
Leggi anche
Fuori dal 24 novembre il nuovo singolo di Marco Di Genova “Questo spazio irrazionale”
“Amore federale” è il nuovo singolo di coladigirienzo®