Musica

Roger Waters: quando ha rifiutato il contributo di Paul McCartney in The Dark Side of the Moon

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Il disco immortale dei Floyd avrebbe potuto beneficiare del contributo speciale di Sir Paul McCartney. Ma così non è stato.

Gerry O’Driscoll è il custode degli studi Abbey Road di Londra. E’ irlandese. E’ l’artefice di una delle frasi più iconiche della storia del rock. La si può ascoltare esattamente al minuto 1,37 di Eclipse, la prosecuzione musicale del brano che la precede: Brian Damage. Entrambe sono contenute in The Dark Side of the Moon, il capolavoro immortale dei Pink Floyd del 1973.

Non esiste il lato buio della luna, in effetti è tutta buia. Quello che la fa sembrare illuminata è il sole”. (Gerry O’Driscoll)

Intreccio di destini

In quel momento nei corridoi degli studios echeggiano le note della versione orchestrale di Ticket to Ride dei Beatles fatta dal gruppo strumentale Hollyridge Strings, orchestra specializzata nell’esecuzione di musica “easy listening” e attiva fra il 1960 e il 1970. Fra le loro cover troviamo (oltre ai Beatles) Beach Boys, Elvis Presley e Simon & Garfunkel. Paul McCartney è agli Abbey Road Studios e chiede di partecipare alla creazione di quell’album che lui intuisce sarà speciale.

Il “casting” di Roger Waters

Waters decide di fare una serie di domande a tutte le persone presenti nello studio durante le registrazioni. Roger, visionario lungimirante e creativo, vuole usare le voci come strumenti musicali. E farle interagire con la musica. Non sarebbe la prima volta e neanche l’ultima. Roger ha preparato le domandine come a scuola, su un foglietto di carta nell’ordine giusto.

Qual è il tuo colore preferito? Quando è stata l’ultima volta che sei stato violento? Hai paura di morire?

La risposta di Gerry O’Driscoll:

Non ho paura di morire, perché dovrei? Prima o poi tutti ce ne dobbiamo andare.”

Chris Adams (uno dei roadie della band) registra la frase che apre l’album: “Sono stato pazzo per anni“. Peter Watts (road manager e ingegnere del suono) contribuisce con la celebre risata che si sente in Speak to Me. la stessa che viene ripetuta in Brain Damage.

Il roadie Roger “The Hat” Manifold risponde alla domanda di Waters:

Vivi oggi, muori domani. Questo sono io. Give ‘em a quick, short, sharp shock

La presenza di “macca” negli studios

Paul McCartney sta registrando l’album Red Rose Speedway (con i Wings) proprio agli Abbey Road Studios e si rende conto di avere un’occasione straordinaria. Vorrebbe inserire la sua voce in un disco dei Pink Floyd. Anche lui è uno che riesce a guardare lontano. E aspesso vede bene, molto bene. Non perde tempo ed entra nello Studio 3 e risponde alle domandine ideate da Waters. Tuttavia, qualcosa non convince il grande genio creativo dei PInk Floyd. Paul McCartney viene clamorosamente bocciato. La sua voce non comparirà nella versione finale di The Dark Side of the Moon.

Queste le parole di Waters riferite al biografo John Harris:

E’ stato l’unico che ha deciso di recitare, cosa che ovviamente non era assolutamente necessaria. Ha provato ad essere spiritoso e a rispondere  in modo divertente, e non era assolutamente quello che volevamo.” 

Paul McCartney però è un signore. Si sa. E non se l’è presa minimanete. Anzi, ha sempre sostenuto che The Dark Side of the Moon è il più grande concept album di tutti i tempi. Come dargli torto?

(fonte Virgin Radio)

— Onda Musicale

Tags: Roger Waters/The Dark Side of the Moon/The Beatles/Paul McCartney/Pink Floyd
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