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Lino Vairetti ci racconta gli Osanna. Ecco l’intervista

Gli Osanna spengono cinquanta candeline. In un mondo così eclettico quale è il rock progressivo, gli Osanna incidono il proprio nome con determinazione e in modo magistrale nei registri del prog non solo a livello nazionale ma anche mondiale. 

Oggi per Onda Musicale abbiamo il piacere di fare due chiacchiere con Lino Vairetti, voce e portavoce della band, con il quale scambieremo qualche parola in merito alla carriera e all’ultimo lavoro in studio “Il Diedro del Mediterraneo“.

Come si sa la musica è sempre un piacevole viaggio che di anno in anno si arricchisce e ci arricchisce. Ma in tanti,  soprattutto la nuova generazione  musicale , non hanno avuto la fortuna di vivere la magia degli anni 70 e respirato le emozioni che la musica creava in quel periodo. Mi descriveresti che aria tirava, musicalmente parlando, negli anni in cui  il rock era ancora, come dire, alle prime armi e come erano gli Osanna degli esordi?

Grazie a te/voi di Onda Musicale per questo spazio. Indubbiamente mi ritengo molto fortunato perché ho vissuto la mia giovinezza negli anni ’60,in quel momento si ebbe quell’esplosione mondiale del Beat, fu un momento storico incredibile che coinvolse tutti considerando il fatto che non esisteva il Web o Internet. Dopo il grande Elvis ci fu l’avvento dei gruppi musicali, dai Beatles ai Doors e tanti altri che hanno segnato il panorama Rock. Io mi son ritrovato immerso in questo circolo meraviglioso che era quello del libero pensiero, il famosissimo movimento Hippy che a fine anni ’60 cambiò politicizzandosi, mutando il movimento mutarono gli ideali, noi giovani cercavamo di ribaltare tutti i valori attravero la rivoluzione culturale, la musica fu uno dei mezzi più efficaci. Ho iniziato il mio percorso musicale scimmiottando l’ Equipe 84, una tra le prime band Beat italiane, ma man mano che andavo avanti  ho scoperto che c’era anche molto altro, da li in poi ho cominciato con le mie prime band   “ Volti di Pietra “ e “ I Collegiali “, ma solo dopo aver incontrato Danilo Rustici delle “ Mille e una Notte “ ( ed eravamo nel ’69 ) si decise di iniziare a creare qualcosa di inedito. Da qui nacquero i “Città Frontale “, la versione embrionale degli Osanna, con Massimo Guarino ( Batteria ) , Lello brandi ( Basso ), Elio D’ Anna ( Tastiere ) dagli Showman appena sciolti, fu proprio quest’ultimo , merito anche della sua maggiore esperienza, a consigliare di cambiare nome alla Band e fu scelto per caso Osanna, e con questa nuova identità che fummo spinti anche a teatralizzare i nostri spettacoli usando il saio e pittando i nostri volti, per l’epoca fu tutto molto innovativo.  A Lucrino partecipammo ad uno dei primi festival ,lì fummo notati da Renzo Arbore che poi divenne un mentore per noi, il quale a sua volta ci presentò a Pino Tuccimei, un impresario di Roma che prima venne a vederci al Titan di Roma e poi ci diede la possibilità di partecipare ad un grandioso evento alle Terme di Caracalla, noi perfetti sconosciuti davanti a 40mila persone, fu in quel contesto ( 7 maggio del ’71) che riuscimmo a consolidare il nostro progetto. Nell’estate del ’71 pubblicammo il nostro primo lavoro discografico “ L’ Uomo “ con il quale vincemmo il premio della critica discografica.

La vostra carriera è ricca di traguardi importantissimi nonché di album incisivi che vi hanno consacrato nella scena mondiale del Progressive Rock. Come è cambiato il songwriting  degli Osanna dagli anni ’70 ad oggi? Avete adottato un nuovo metodo?

In realtà noi Osanna abbiamo avuto sempre approcci diversi  essendo il rock progressive camaleontico e capace di contaminarsi con tante cose, il nostro mood è sempre stato questo, sia negli anni ’70 che negli anni attuali. Abbandoniamo la forma canzone per utilizzare stesure diverse per ogni brano, tempi dispari, influenze Blues, Jazz e sinfoniche. Ogni album realizzato da noi ha tematiche diverse, sicuramente un approccio culturale è sempre presente. Il nostro primo album “ L’uomo” aveva come tematica centrale l’esistenzialismo ma già nel secondo album il registro cambia, si trattava della colonna sonora del film “ Milano Calibro 9 “ diretto dal registra Fernando Di Leo. L’album per lo più strumentale e orchestrato fu accompagnato da Luis Bacalov, un esperienza davvero unica. Per “ Palepoli” ancora una volta cambiammo mood, sotto consiglio di Arbore cominciammo ad interagire con le nostre radici napoletane, noi che da sempre ripudiavamo le nostre tradizioni perché innamorati del beat ci ritrovammo a mescolare il nostro Prog ai suoni più popolari, quelli della nostra terra, è da qui che ideammo l’Opera Rock portando in giro spettacoli con mimi e ballerini aiutati dal regista e genio Tony Newiller, purtroppo scomparso. Poi fu la volta di “Landscape of life” che riprendeva nuovamente il tema dell’uomo ritornando anche sullo stile progressive classico. Dopo questo album la band si sciolse per riformarsi con Enzo Petrone ( Basso ) e Fabrizio D’Angelo ( tastiere ) con cui nacque “ Suddance “ , in questo album iniziammo a contaminare il nostro rock con il jazz grazie anche alle tendenze americane dell’epoca che cominciavano a farsi sentire ovunque. Oggi la storia è cambiata sia per i tempi che per le tecnologie, tutto corre sui social. Noi essendo precursori e fedeli ad un genere porteremo avanti la nostra musica sempre con il nostro stile anche in forma nuova, considerando che ora la band ha elementi nuovi. Io sono l’unico rimasto della vecchia formazione, mi accompagnano in questa bellissima avventura mio figlio Irvin ( sintetizzatori e voci ), Gennaro Barba ( batteria ), Enzo Cascella ( Basso ),Sasà Priore ( tastiere ), Pasquale Capobianco ( chitarra ), David Jackson ( flauto e sassofono) dei Van Der Graaf  Generetor, seguiti da un tecnico straordinario, Alfonso Laverghetta, parte integrante della band.

Gli Osanna sono un vanto partenopeo e, in tutti questi anni di musica, cosa ne pensi di questo nuovo rinascimento napoletano, la riscoperta degli anni settanta e ottanta che comincia a riecheggiare in questi nuovi progetti musicali?

A Napoli questo rinascimento musicale io lo attribuirei già a partire dagli anni ’70 con NAPLES POWER poi si è evoluto nel corso del tempo attraverso il periodo degli anni ’80 e ’90 con gruppi molto belli come Almamegretta, 24 Grana, 99 Posse e tante altre realtà fortissime che ancora oggi si riaffermano portando Napoli a livelli internazionali non dimenticando mai  Pino Daniele , cardine di questa grande ascesa musicale che insieme a lui ha trascinato anche nomi come Avitabile, Senese etc. Napoli attualmente continua ad avere fermento con gruppi come Foja , Maldestro e a mio avviso c’è anche un ritorno più forte della musica popolare.

“Il Diedro del Mediterraneo” è il vostro ultimo album. Puoi parlarci di come è nato questo lavoro a distanza di 6 anni dal precedente e che “concept” racchiude?

Per onorare questo cinquantennale Osanna, abbiamo voluto percorrere una strada che partisse da quei mitici anni ’70. Nei brani che spaziano tra passato e presente riecheggiano molte citazioni alla musica e ai miti di di quel periodo magico che ci hanno segnato e formato indelebilmente. Ilsuono analogico misto al digitale, la durata tortale dei brani di poco più di 40 minuti pari alla due facciate di un album in vinile; l’uso del Mellotron e del Moog; citazioni ad atmosfere Hendrixiane, Kingcimsoniane a ancora a Bob Dylan, ai Procol Harum, ai suoni echeggianti Woodstock fino alle nostre stesse atmosfere di stampo Osanna da L’Uomo alla colonna sonora di Milano Calibro 9 fino alle tammuriate e tarantelle rock che hanno da sempre caratterizzato il sound Osanna conferendogli una particolare identità nel panorama internazionale del “progressive rock”. I testi poetici e impegnati socialmente e politicamente che affrontano tematiche esistenziali contemporanee sono l’altra prerogativa degli Osanna che hanno sempre lasciato un segno forte ed indelebile nel loro percorso culturale e musicale -anche se in controtendenza rispetto alle continue innovazioni musicali promosse dallo show-business  cercando di tenere a bada la banalità e offrendo un prodotto discografico pieno di spunti che guardino al passato per proiettarsi verso il futuro. In “ Il Diedro del Mediterraneo “ i brani legati tra loro da un filo conduttore, si alternano e si fondono come in un “concept album”. Temi sociali, politici, ambientali e culturali si manifestano poeticamente focalizzando e mettendo in luce la figura emblematica dell’ “uomo” e i concetti reali ed ancestrali legati alla “esistenza”, al “tempo” e a “Dio”. Ma principalmente è anche un omaggio ai propri “miti” e agli “amici musicisti ” che sono volati via prima del tempo lasciando un grande vuoto.

Tra i tanti danni che ha fatto il Covid-19 c’è assolutamente la scomparsa di Danilo Rustici; nel nuovo album la canzone “ TU “ è dedicata a lui, cosa rappresenta questa canzone per te?

Con Danilo fin dagli anni ’70 c’era un’assidua collaborazione, scrivevamo sempre insieme, lui era un fenomeno nella parte degli arrangiamenti, ha scritto tante cose bellissime, io invece mi sono sempre occupato dei testi e della parte melodica, ora mi ritrovo a dover gestire l’aspetto completo dei brani. In realtà l’intero album è dedicato a lui, mi sono lasciato ispirare da lui. All’ inizio il brano “ TU” parlava di un Dio inesistente, quello che nei momenti difficili ognuno cerca affinchè dia rifugio e aiuto ma che poi finisce per non esserci mai, ma quando è morto Danilo ho deciso di cambiare gran parte del testo per rendergli omaggio. E’ stato un compagno di viaggio nei momenti buoni e cattivi, ricordo anche gli scontri soprattutto quando eravamo giovani ma l’affetto che ci legava andava ben oltre ogni incomprensione.

Chiudiamo con una domanda quasi obbligatoria: nonostante questo periodo legato al virus porti con sé tante incertezze che sfortunatamente hanno colpito e continuano a colpire il mondo dell’arte, degli eventi e della musica, quali sono i programmi futuri degli Osanna? Riusciremo a vedervi live? C’è in programma un Tour?

Fortunatamente già l’estate 2021 ci ha dato modo di calcare vari palchi in Festival importanti. Con l’uscita dell’ LP, a giorni, ci sarà la presentazione a Roma il 13 Febbraio, all’ Auditorium. Il concerto avrà come ospite anche Gianni Leone del Balletto di Bronzo. Poi avremo 2 eventi importantissimi a Napoli e Salerno dove ripresenteremo il nostro libro scritto da Franco Vassia “ L’Uomo. Sulle note di un veliero “. Seguirà l’uscita del CD con il DVD del Film Documentario “ Osannaples “ di M.Deborah Farina. Ricordo anche che insieme all’uscita dell’LP ci sarà un Depliant allegato al cui interno 20 artisti ci hanno regalato l’idea di una possibile altra copertina e per questo sarà prevista anche una mostra. Diciamo che in base alle dinamiche dell’emergenza ripianificheremo i tempi, sicuramente in estate è previsto un Tour, ad ogni modo restate sintonizzati sui nostri canali ufficiali: www.osanna.it  sicuramente aggiorneremo tutti gli eventi.

Grazie per il tuo tempo, come sempre è un piacere poter parlare con te. Se ti va lascia pure un saluto a tutti i lettori di Onda Musicale.

Saluto te e Onda Musicale per avermi contattato, tutti i lettori di questo giornale di musica cercando di proiettarvi in un mondo migliore sperando che questo virus ci abbandoni definitivamente e magari incontravi da vicino per chiacchierare di persona. A presto.

(a cura di Sossio Aversana)

— Onda Musicale

Tags: Bob Dylan, Prog Rock, Osanna, Corrado Rustici, Procol Harum
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