Musica

Bob Dylan: “Joe Cocker è stato il più grande cantante della mia generazione”

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Una volta David Bowie usò questa espressione per definire la voce di Bob Dylan: “Ha una voce come sabbia e colla“. Tuttavia, pur non essendo considerato un cantante eccellente, Dylan ha certamente molto carattere e mette l’anima nel suo lavoro. Non è poco.

The Band è stato uno storico gruppo rock canadese-statunitense, formatosi nel 1967 a Toronto e scioltosi nel 1976 per poi riformarsi nel 1983 fino al 1999.
I componenti, tutti polistrumentisti di grande levatura, erano: Robbie Robertson, Richard Manuel, Garth Hudson, Rick Danko e Levon Helm (unico statunitense).

Queste le parole di Robbie Robertson alla vigilia del tour con Dylan (1966):

Quando ho iniziato a suonare con Bob, non sapevo quanta potenza vocale potesse uscire da quell’uomo fragile. Era così magro. Cantava più forte di James Brown. Eravamo in un campo di battaglia in quel tour e dovevi contrattaccare”.

In quel periodo c’era un cantante nel circuito rock internazionale con cui nessuno poteva competere

Si trattava di un ex idraulico di Sheffield con la passione per il blues, il soul e la musica nera. Il suo nome era John Robert Cocker il quale inizia la sua carriera musicale all’età di 15 anni diventando poi famoso per la sua cover di “With A Little Help From My Friends” dei Beatles e per la colonna sonora del film “9 settimane e mezzo” (1986). Lo stesso Dylan, quando gli è stato chiesto chi fosse (a suo giudizio) il più grande cantante della sua generazione, non ha avuto molti dubbi al riguardo. E non poteva essere diversamente.

Ecco la sua risposta:

Il più grande cantante della mia generazioen? Oh, Joe Cocker, suppongo! Graham Nash sa cantare. Van Morrison è fantastico e anche Stevie Wonder è bravo. Ma, fra tutti loro, Joe è il più grande.”

Joe Cocker aveva una voce calda e potente, dai toni rochi ma gentili uniti ad una personalità sul palco davvero in grado di coinvolgere chiunque. Quando si esibiva dal vivo, si faceva strada sul palco come un martello pneumatico umano, come se la forza evocativa della sua voce volesse interagire con il pubblico. Cocker era in grado di assorbire totalmente gli spettaori e diventare quasi un tutt’uno con loro. Un’esperienza davvero unica.

Nel corso degli anni, Cocker ha prestato molte volte la sua voce (roca e unica) al lavoro di Dylan

A Woodstock (1969), il leone di Sheffield eseguì una cover di “I Shall Be Released” che lasciò senza parole il pubblico presente e, quando si unì al leggendario Leon Russell (per il disco davvero sottovalutato di Mad Dogs and Englishmen), si scatenò una straordinaria e leggendaria interpretazione di “Girl From the North Country“. Il forte legame tra i due musicisti deriva dall’individualità dei loro stili.

“Ho un messaggio per i giovani musicisti di tutto il mondo:

rimanete fedeli al vostro cuore, credete in voi stessi e lavorate sodo”

(joe cocker)

— Onda Musicale

Tags: Joe Cocker/The Beatles/Bob Dylan
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