Musica

Hai uno di questi dischi in vinile? Potresti avere una rarità

|

Immagina, puoi…. Il piatto che ruota e gira mentre il braccio si abbassa lentamente. La puntina che abbassandosi cerca il solco e vi si appoggia con un leggero strappo generando un fruscio carico di aspettative.

Il suono che si sprigiona dai diffusori è qualcosa di magico e solo chi lo ha provato riesce a comprendere pienamente la bellezza di questo modo di ascoltare la musica. Che il vinile stia vivendo una seconda giovinezza lo dimostra il fattoi che sempre più persone si stanno (ri) avvicinando a questo mondo meraviglioso. (leggi l'articolo)

Ed ecco quindi  il proliferare di mercatini che vendono dischi usati, bancarelle nelle fiere e gruppi di scambio-vendita sui social network. Ma attenzione a quello che vendete ( o che acquistate), perche in alcuni casi potresti imbattrevi, più o meno consapevolmente, in un autentico tesoro.

Di seguito riportiamo l'elenco di cinque dischi in vinile molto rari e dal valore economico piuttosto considerevole.

 

Jean Michel Jarre–Music For Supermarkets.

Quando gli è stato commissionato il compito di comporre la musica per la mostra Orrimbe Show alla galleria Jean Claude Riedel di Parigi, Jean Michel Jarre ha deciso che anche il suo lavoro doveva essere come un’opera d’arte ed esistere in una sola copia. Tra febbraio e marzo del 1983 ha registrato Music For Supermarkets, utilizzato a giugno dello stesso anno per Orrimbe Show. Poi ne ha autorizzato una sola trasmissione pubblica a Radio Luxembourg e ne ha fatto stampare un'unica copia in vinile, distruggendo in seguito i master delle registrazioni e facendolo rientrare di diritto tra i vinili rari più introvabili. La copia è stata messa all’asta e acquistata per 69.000 franchi (circa 10.000 euro attuali), devoluti in beneficenza.

Frank Wilson–Do I Love You (Indeed I Do).

Perché un 45 giri sconosciuto è diventato un oggetto pagato nel 2009 25.742 sterline (oltre 30.000 euro attuali)? Per due motivi. Il primo è la sua estrema rarità: il disco è stato stampato in 250 copie nel 1965, ma la casa discografica (l’americana Motown) ha deciso di non mandarlo nei negozi e di distruggere le poche copie stampate. Non è chiaro quante se ne siano salvate: è certa l’esistenza di due sole copie, una delle quali è stata venduta nel 2009. Il secondo motivo è l’esistenza del movimento Northern Soul, nato fra Inghilterra del Nord, Scozia e Galles. Si tratta di una sottocultura di locali, collezionisti, dj e ballerini devoti al soul americano “minore” degli anni 60: invece di interessarsi ai successi e agli artisti più noti, questa comunità di appassionati va alla ricerca di tesori nascosti e sconosciuti ai più. Per loro, il disco di Frank Wilson è una specie di Sacro Graal.

Elvis Presley–My Happiness.

Nel 1953 il diciottenne Elvis Presley ha pagato 4 dollari per registrare due canzoni e stamparle su un disco da regalare alla madre. Dato che a casa Presley non c’era un giradischi, Elvis ha bussato alla porta dell’amico Ed Leek per ascoltare My Happiness e That’s When Your Heartaches Begin, i due pezzi incisi su un 78 giri. Il disco è rimasto per decenni a casa Leek, fino al 2015, quando la nipote di Ed ha contattato i curatori del patrimonio del cantante e l’ha messo a disposizione per metterlo all’asta. Se l’è aggiudicato per 300.000 dollari la rockstar Jack White che ne ha fatto una ristampa da vendere durante il Record Store Day del 2015. Questo è forse il più famoso tra i vinili rari. Ma perché Elvis voleva regalare un disco alla madre, se non aveva un giradischi?

The Quarrymen–That’ll Be The Day.

Come Elvis Presley nel 1953, anche i Quarrymen di Liverpool nel 1958 hanno inciso in un piccolo studio locale un 78 giri con i brani That’ll Be The Day(una cover di Buddy Holly) e In Spite Of All The Danger (una composizione originale). I membri del gruppo si dividevano il privilegio di avere l’unica copia tra le mani, tenendolo per una settimana a testa. Tre di loro erano John Lennon, Paul McCartney e George Harrison, destinati a formare i Beatles, e la rudimentale incisione è diventata un documento storico. Dato per disperso, il disco è stato ritrovato nel 1981 da John Lowe (un altro componente del gruppo) e comprato da McCartney per una cifra ignota. Le poche copie ristampate privatamente da McCartney valgono più di 20.000 dollari; l’originale è valutato 170.000 dollari, ma non è in vendita.

The Beatles — The Beatles (altrimenti noto come White Album).

Esistono milioni di copie del White Album dei Beatles, pubblicato nel 1968 e ristampato in tutti i formati possibili. Però ne esiste una sola copia con il numero di catalogo 0000001. L’ex batterista dei Beatles Ringo Starr l’ha messa all’asta nel 2015 ed è stata venduta per 790.000 dollari. Le copie della prima edizione inglese dell’album sono molto ambite dai collezionisti: più basso è il numero di catalogo, più alta la valutazione. Secondo la rivista Goldmine, i numeri fino al 100 sono valutati fra gli 8.500 e i 12.000 dollari, ma è probabile che se comparisse sul mercato una di queste copie, l’asta per aggiudicarsela farebbe lievitare il prezzo. I numeri dall’11 al 1000 valgono circa 1.700 dollari mentre quelli dal 1001 al 10.000 sono quotati circa 1.000 dollari.

Bonus Track.

Il disco più costoso di tutti i tempi non è un vinile, ma un CD: Once Upon A Time In Shaolin del collettivo hip hop Wu-Tang Clan. Stampato in una sola copia è stata battuta dalla casa d’aste Paddle8 nel 2015 per 2 milioni di dollari. L’acquirente (l’imprenditore Michael Shkreli) è obbligato a non fare uso commerciale dell’album fino al 2103, mentre sono possibili la distribuzione gratuita e l’ascolto durante feste private.

Insomma, vale la pena di guardare bene fra le nostre raccolte, non si sa mai che qualcuno potrebbe averne uno e non saperlo.

 

Stefano Leto – Onda Musicale

 

{loadposition testSignature}

— Onda Musicale

Tags: Vinile/Elvis Presley/The Beatles/White Album/Quarrymen/Jean-Michel Jarre
Segui la pagina Facebook di Onda Musicale
Leggi anche

Altri articoli