Le gesta di Bob Dylan sono leggendarie e, in termini di produzione artistica, è forse il cantautore più prolifico degli ultimi 60 anni.
Che si tratti del suo primo folk, del suo materiale più orientato all’hard rock o anche del suo successivo flirt con la musica sperimentale, c’è davvero tantissimo materiele da approfondire nel suo vasto catalogo. E ce n’è per tutti i gusti, per convenire quanto sia davvero un grande artista. Non a caso Dylan è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 2016, dopo essere stato più volte candidato.
Acclamato come la voce di una generazione, Dylan (insieme ai Beatles), ha contribuito a stabilire alcuni degli aspetti più critici del moderno songwriting e, senza il suo contributo, non sarebbe stata solo la musica a sembrare molto diversa, ma anche il mondo stesso. Questa è una testimonianza della qualità della sua produzione, poiché ha continuamente dimostrato che la sua abilità nel comporre canzoni era di un livello praticamnte irragiungibile per chiunque, o quasi.
Una vita vissuta al massimo
La sua carriera è leggendaria e il punto di vista stilistico che ha sempre mantenuto è stato quello di uno spettatore, che osserva il mondo mentre fa i suoi affari, ci prende in carico dei nostri numerosi difetti e fornisce risposte. È simile a come avrebbe operato un oracolo nei tempi antichi, tramandando informazioni profonde la cui provenienza è sconosciuta.
Una delle caratteristiche distintive della musica di Dylan, anche la sua incursione nel rock cristiano, è il livello di saggezza che possiede. I suoi testi sono di tale densità che ci si chiede se sia davvero di questo mondo. Se è veramente un essere umano, ha la percezione di un moderno Nostradamus. Dato che Bob Dylan è un cantautore così venerato con una produzione così prolifica, non sorprende che abbia regalato molte canzoni nel corso degli anni, aiutando una miriade di altri artisti a trarre vantaggio dal suo talento. Che si tratti di Nico, Judy Collins, Johnny Cash o anche Gabrielle, l’elenco dei grandi nomi che hanno avuto successo grazie alle capacità di Dylan di scrivere canzoni è davvero strabiliante.
Bob Dylan e la cover di “King of Rock and Roll” di Elvis Presley
La cover di “Tomorrow Is a Long Time” di Dylan è stata registrata al suo concerto il 12 aprile 1963 al municipio di New York, ma non ha visto la luce fino al 1971. È interessante notare come Dylan l’abbia registrata per la prima volta nel dicembre del 1962 come demo per M. Witmark & Sons, la sua casa editrice dell’epoca. Tuttavia, è stato Elvis Presley a rendere popolare la canzone per primo. Infatti, il 26 maggio del 1966 registrò il materiale durante una sessione per l’album How Great Thou Art, anche se alla fine fu pubblicata come bonus track sul disco Spinout del 1966. È una versione languida e country della brano di Dylan ed è una delle canzoni più cool che Elvis abbia mai pubblicato.
Sappiamo tutti quanto Elvis sia stato influente sulla sua generazione e sullo sviluppo del rock and roll, e questo aggiunto al fatto che la sua cover è davvero ben riuscita, ha suscitato solo il più sincero elogio da parte di Bob Dylan il quale una volta ha detto che la cover eseguita da Presley è “l’unica cover di cui faccio più tesoro“. Una cover stellare di uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi e avere Elvis Presley che esegue una cover di un tuo brano non è cosa da tutti.
