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Netri e i Laredo: “Finalmente ti manchi”, arriva il video

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foto cover

Il brano è il nuovo singolo della band toscana, accompagnato da un video suggestivo e di grande impatto emotivo.

Anche in questo nuovo lavoro di Netri e i Laredo ricorre uno dei tratti distintivi della band, già evidente in “Sogni di Periferia”: la volontà di mantenere una liason tra tutti i brani di uno stesso album, che è concepito così come una sorta di libro in note.

“Finalmente ti manchi”

Per la nuova release di Netri e i Laredo, che anticipa il secondo album,  il quadro si compone già a livello iconografico a partire dalle cover; le  due copertine diventano dei tasselli di un puzzle che si disvelerà pienamente all’uscita del disco. Dopo la regina guerriera “triste mai”, la copertina di “Finalmente ti manchi” ci mostra una donna di carattere, che come l’araba fenice risorge da ogni difficoltà più forte di prima.

È la raffigurazione visiva del concept del brano stesso, che delinea il dramma della convivenza con disturbi di natura psicologica, nel caso specifico di tipo alimentare; ma in realtà si estende liricamente abbracciando ogni forma di patologia e difficoltà, anche esistenziale, con un messaggio chiaro e importante: attraverso l’accettazione del problema si compie il primo passo verso la “guarigione” e la rinascita.

Il video

Il videoclip, appena pubblicato, frutto della grande sinergia di Netri e i Laredo con Alex Marton (DeorbFilms), sottolinea in immagini il concetto che sta base della canzone, l’accettazione di se stessi per poter dar luogo ad una rinascita. Ce ne parla Riccardo Netri (front man della band).

Raccontaci qualcosa di “Finalmente ti manchi”

Questo singolo è nato spontaneamente, proprio durante la stesura dell’album, nel ricordo di una  persona resa fragile dalla sua problematica, ma che era riuscita a trovare dentro se stessa una forza, quasi impensabile, per superare tutte le difficoltà.

Conoscere le proprie debolezze ed accettarle significa, in fondo, accettare noi stessi ed iniziare un processo di rinascita e miglioramento della propria qualità di vita.

Il video non è stato di semplice realizzazione, perché volevamo che rendesse in forma filmica il concetto che sta alla base del brano; volevamo farlo senza avere intermezzi live della band, ma lasciando ai protagonisti stessi ed agli spettatori tutto lo spazio; per questo il lavoro di preparazione, anche con i protagonisti stessi, è stato più impegnativo del solito ed ha richiesto più incontri preparativi.

Abbiamo scelto come protagoniste principali due gemelle, per poter esprimere in maniera più evidente il concetto di dualità; una gemella è vestita e truccata di bianco per rappresentare la persona stessa, mentre l’altra gemella è vestita e truccata di nero per rappresentare la personificazione della fragilità emotiva.

La protagonista riesce a riconoscere e a combattere la sua problematica, fino poi a capire che il saper accogliere ed accettare questo suo essere fragile è l’unico modo per poter rinascere e riuscire a gestire la propria vita.

Sta per arrivare l’album nuovo; in che cosa differisce dal precedente?

 “Sogni di periferia”, era il primo album di rock in italiano dopo l’esperienza hard rock con scrittura in inglese, per cui era forse meno maturo di questo secondo lavoro. Spaziava dal rock più stradaiolo fino ad arrivare ad alcune ballate sognanti; passando da sfumature punk e alternative rock.

Per ciò che riguarda i temi c’erano classiche storie rock di amore, sesso, libertà, sogni, rivalsa verso la vita, evasione dalla realtà; il tutto visto e raccontato in modo alle volte serio, ma anche scanzonato ed ironico.

Le canzoni di questo secondo album sono figlie di un periodo difficile di pandemia e isolamento;  i testi sono più forti, a volte crudi. Per quanto riguarda la musica, anche se la matrice è rock, abbiamo voluto modernizzare il suono; non porci limiti negli arrangiamenti scegliendo di volta in volta l’abito musicale che vestisse il testo ed aiutasse ad esaltarne il significato.

C’è un legame sottile fra i due album; tutti e due terminano con una ballad che parla d’amore.

Netri e i Laredo

Cosa pensate della musica italiana di oggi?

Come direbbe un notissimo personaggio di  Corrado Guzzanti “Quelo”: «C’è grossa crisi; la gente non sa più quando stiamo andando su questa terra! La gente non sa più quando stiamo facendo su questa terra! Ti chiedi “quasi quasi…”, e miagoli nel buio. Ma la risposta non è da cercare fuori: la risposta è dentro di te! E però è sbagliata…»

Ma qualche artista vi ha ispirato, se non oggi negli anni passati…

Certo; per quanto riguarda gli italiani, Vasco, Ligabue, i Negrita, i Litfiba. Per quanto riguarda  invece l’estero tutta la scena Rock, Glam, Metal degli anni 80/90

Progetti futuri?

Ci basterebbe riuscire a finire l’album, pubblicarlo e promuoverlo, magari con un tour…

— Onda Musicale

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