“In molti casi la canzone rimane melodiosa e alcuni suoni sono dolci e originali, ma in ogni caso è completamente diversa dall’originale”. Sono le parole pronunciate nel 1978 da Thomas Edison.
La storia della musica è ricca di articoli dedicati al tema dei messaggi subliminali (backwards o backmasking) nei testi, la quale va dal celebre “Paul è morto” (PID) dei Beatles, ai “satanici” Led Zeppelin, passando per autori insospettabili come Battiato e Lady Gaga.
Infatti, da anni c’è chi con molta pazienza ascolta le canzoni al contrario alla ricerca di inni a Satana, inviti al suicidio o all’uso di droga o qualsiasi altro tipo di messaggio. Del resto lo stesso Thomas Edison, inventore del fonografo, si accorse che ruotando al contrario i cilindri della sua invenzione “in molti casi la canzone rimane melodiosa e alcuni suoni sono dolci e originali, ma è in ogni caso completamente diversa dall’originale”. È un’ipotesi spesso avanzata anche dalla BBC che ha dedicato più di un articolo a questo argomento. Il quadro emerso è spesso al limite fra leggenda e realtà. Va detto (con molta chiarezza) che non tutti i messaggi “nascosti” sono di natura satanica. Molto spesso sono infatti frutto di casualità o di goliardia.
Nel 1985 viene istituito il Parents Music Resource Center
Nel 1985 il neoformato Parents Music Resource Center, associazione statunitense ideata con lo scopo di valutare i contenuti morali ed educativi della musica, accusa decine di gruppi (tra cui Led Zeppelin, Judas Priest e Eagles) di diffondere messaggi satanici. Nel 1983 lo stato della California proibisce il “backmasking” nei dischi con la seguente motivazione: “Può manipolare il nostro comportamento senza la nostra consapevolezza e consenso e trasformarci in discepoli dell’Anticristo”.
Analizziamo alcuni dei gruppi più noti, lasciando al lettore qualunque tipo di giudizio.
I Pink Floyd
Negli anni 70 il fenomeno raggiunge una popolarità tale da spingere molti amanti della musica ad ascoltare ore e ore di registrazioni al contrario solo per riuscire a scovare qualche possibile messaggio nascosto. Alcune band utilizzano questo stratagemma con ironia come, per esempio, i Pink Floyd che inseriscono nella loro Empty Spaces (contenuta in The Wall del 1979) una parte di parole incomprensibili che acquisivano senso solo se ascoltate al contrario.
Nella fattispecie, il messaggio recitava:
Ciao, osservatore…congratulazioni! Hai appena scoperto il messaggio segreto. Per favore, invia la tua risposta al Vecchio Pink [Syd Barrett, ex membro della band colpito da importanti disturbi mentali – N.d.R.], presso la fattoria Funny Farm [slang inglese per indicare un ospedale psichiatrico – N.d.R.], a Chalfont…
– Roger! C’è Carolyne al telefono!
– Ok.
I Beatles, primi indiziati?
Probabilmente i Fab Four detengono, tra i tanti record, anche quello di essere la band più coinvolta nel cosiddetto backmasking (dall’inglese backward masking process). Tutto ha inizio il 9 novembre del 1966, data nella quale, secondo una leggenda metropolitana, Paul McCartney avrebbe perso la vita in un incidente stradale per essere sostituito da un sosia. (leggi l’articolo) Nell’ottobre del 1969 un ascoltatore di una radio di Detroit telefona all’emittente per segnalare che, ascoltando al contrario l’inizio della canzone Revolution #9 (contenuta nel White Album dei Beatles), si poteva udire la frase «turn me on, deadman» (eccitami, morto).
Qualche tempo dopo qualcuno sostiene che facendo scorrere il nastro alla rovescia i confusi borbottii di John Lennon tra le canzoni I’m so Tired e Blackbird diventavano «Paul is a dead man. Miss him» (Paul è un uomo morto. Mi manca”). I Beatles e il loro management, benché per anni si siano divertiti a seminare indizi in copertine e testi, respingono tutte le teorie e le bollano come un «mucchio di vecchia spazzatura». A conferma comunque di una certa predisposizione a giocare con il backmasking, quando i tre superstiti del gruppo inglese arrangiano e pubblicarono l’inedito di John Lennon Free As A Bird inseriscono al termine della canzone un borbottio che ascoltato al contrario produce la frase «Hear that noise again. Guess who’s dead» (Senti di nuovo quel rumore. Indovina chi è morto).
Electric Light Orchestra (ELO)
Dopo essere stati accusati di inneggiare il diavolo in un verso della loro canzone Eldorado (del 1974) i membri della Electric Light Orchestra inseriscono ironicamente in un loro successivo brano un passaggio che suonato al contrario recita: «The music is reversible but time is not. Turn back. Turn back. Turn back» (La musica è reversibile ma il tempo no. Gira al contrario, gira al contrario, gira al contrario).
I Queen
Nemmeno i Queen furono esenti da critiche di questo tipo. Infatti, pare che nella loro Another One Bites the Dust – celebre singolo del 1980 – esistano messaggi subliminali inseriti tramite backmasking che fanno riferimento all’uso di droghe leggere. Questo sconvolge il pubblico più conservatore dell’epoca. Il famosissimo ritornello della canzone, infatti, se ascoltato al contrario diventerebbe: “Start to smoke marijuana“, ovvero: “Inizia a fumare marijuana“.
I “satanici” Led Zeppelin
Il brano più famoso dei Led Zeppelin, Stairway To Heaven, celerebbe invece invocazioni a Satana. In particolare il verso “There’s a feeling I get….” (C’è una sensazione che provo) diventerebbe «I’ve got to live for Satan» (Devo vivere per Satana). In una delle tante interviste rilasciate su questa canzone, il chitarrista ingklese Jimmy Page sostiene che il brano è nato per caso, in particolare dopo avere strimpellato “a casaccio” la chitarra.
“Ad un certo punto ero arrivato ad avere diversi spezzoni che stavano bene insieme. Si univano con una certa fluidità fra loro. Non ci ho messo molto a capire che sarebbero stati i mattoni perfetti per costruire qualcosa che stavo aspettando da molto tempo: comporre una canzone che iniziasse piano piano, che lasciasse entrare la batteria nel mezzo e poi costruisse un grande crescendo“
I Black Sabbath
In un’intervista di qualche tempo fa Ozzy Osbourne (detto il principe delle tenebre) ha raccontato che quando fu pubblicato Paranoid, uno degli album di maggior successo dei Black Sabbath, la band fu fraintesa e fu accostata addirittura alla “magia nera”. In realtà, i Black Sabbath nelle loro canzoni affrontavano temi politici che nulla avevano a che vedere con l’occulto.(leggi l’articolo) La canzone d’apertura di Paranoid, War Pigs, ad esempio, è scritta come forma di protesta contro la Guerra in Vietnam.
Queste le parole di Ozzy:
Il nostro manager ci disse ‘Ragazzi dovete vedere questo film, L’Esorcista, è incredibile’ , tutti pensavano che fossimo una band ‘stregata’ e che fossimo finiti nella m***a da soli. Il pubblico ci fraintese, tutti pensarono che fossimo un inquietante band legata alla magia nera. Realizzammo qualche canzone su determinati temi, ma parlavamo di problemi ambientali, cose che esistono ancora oggi. Quindi è piuttosto divertente quando la gente oggi realizza canzoni sulla pandemia. Noi lo facevamo 50 anni fa, lo sapete? Tutti facevano canzoni su un ragazzo che incontra una ragazza. Io volevo fare qualcosa che mi interessasse. La guerra era in corso in Vietnam, poi c’era la paura di un olocausto nucleare che mi sconvolse, così mi chiesi ‘Cosa sta accadendo in questo mondo?’”
AC/DC e Highway to Hell
Anche la leggendaria canzone “Highway to Hell” e l’omonimo album degli AC/DC nasconderebbero messaggi satanici. Anche se, in una canzone che parla esplicitamente di autostrade per l’inferno, non c’è poi molto da nascondere, o da stupirsi.
In realtà, tramite il messaggio gli AC/DC non agiscono per opera del diavolo e delle forze oscure: ciò di cui si parla è in realtà una tratta dell’autostrada che collega l’appartamento di Bon Scott ad un pub da lui frequentato negli anni ’70. La frase recita infatti “Manca poco all’incrocio, dove molti velocisti hanno perso la vita”.
Gli Eagles e Hotel California
Naturalmente, secondo qualcuno il diavolo è sempre in agguato e “Hotel California” degli Eagles sarebbe uno di quei brani in cui egli si nasconderebbe. Il messaggio segreto rivela che anche il diavolo ascolta la loro musica, o almeno così dicono: “Satana he hears this…, he had me believe.” A sostegno di questa teoria, alcuni accostavano l’Hotel California ad un albergo di San Francisco, acquistato da Anton LaVey e convertito in una sede della Chiesa di Satana. Altre teorie dicevano che l’Hotel California fosse il manicomio di Camarillo, in California.
Il significato della canzone è ambiguo e aperto a diverse interpretazioni: il testo descrive le vicende di un viaggiatore su di un’autostrada deserta che, provato dal lungo viaggio, decide di fermarsi per la notte in un Hotel (“My head grew heavy and my sight grew dimmer I had to stop for the night”). Un’ attraente ragazza aspetta il viaggiatore sulla soglia per accompagnarlo alla sua camera e, mentre percorre i corridoi, sembra di sentire delle voci che gli danno il benvenuto (“There were voices down the corridor, I thought I heard them say welcome to the Hotel California”).
A quel punto il viaggiatore cerca di scappare e tornare al luogo in cui si trovava prima, ma l’”uomo della notte” lo ferma e gli dice che lui può lasciare la stanza ogni volta che vuole, ma che non potrà mai andarsene (“You can check out any time you like, But you can never leave!”).
Linkin Park: “Announcement Service Public“
Nei messaggi nascosti da qualche parte nella giungla di testi al contrario, la spaventosa comunità dei “dietrologi” è sempre alla ricerca di qualcosa di satanico e drammatico. I Linkin Park hanno dotato “Song Accouncement Service Public” di un messaggio in ‘retromarcia’ dal contenuto completamente diverso: “You should brush your teeth and you should wash your hands”. In sostanza è un invito a tenere alla propria igiene, lavarsi i denti e lavarsi le mani che di satanico non ha poi molto. Per non dire nulla.
Marilyn Manson
Brian Hugh Warner ha scelto il proprio nome d’arte da Marilyn Monroe e Charlaes Manson, la cui setta si è resa responsabile della strage in cui perse la vita Sharon tate e altre cinque persone. (leggi l’articolo) Marilyn Manson vive al buio, in salotto ha quadri dipinti da serial killer e sedie per aborti. Fa sesso minimo cinque volte al giorno, ma mai nudo. Nel 1994 ha affermato di essere diventato membro della Chiesa di Satana e due anni dopo si è autoproclamato Dio del Sesso e Anticristo. Andava in giro con lenti a contatto diverse, una marrone e l’altra azzurra, che lo facevano sembrare uno squilibrato. La sua presenza inquietava così tanto la destra religiosa da indurre a fare qualsiasi cosa per proibire i suoi concerti. Dicevano che ci sarebbero state scene di sesso omosessuale sul palco, abusi di droghe, stupri e oscenità, sacrifici animali e sì, anche sacrifici di giovani vergini.
Alice Cooper
Il cantante americano ha sempre negato l’etichetta di satanista. “Penso che all’inizio della mia carriera in molti hanno pensato che io fossi un satanista, e non ci potrebbe essere cosa più lontana dalla verità. Penso che a volte le persone vedono il trucco, lo show che porti sul palco e l’unica cosa che riescono a pensare è qualcosa di incredibilmente orribile. Non penso che abbiano mai visto l’umorismo e l’ironia che metto dentro le cose e alle mie scelte. Il rock, l’horror e la comicità vanno sempre a letto insieme”. Nel 2002 Alice Cooper si è convertito al Cristianesimo.
Lady Gaga
Anche la canzone Paparazzi di Lady Gaga ha un “backmasking” la frase “Evil save us” these stars above , above…we model it on the arts of Lucifer”.
Michale Jackson
O ancora Michal Jackson in Beat it: “I believe it was satan in me”.
Nirvana e “Smells Like Teen Spirit“
Nella loro leggendaria canzone “Smells Like Teen Spirit“, Kurt Cobain e i Nirvana avrebbero nascosto un messaggio nascosto da ascoltare al contrario, narrato dal loro leader. Il messaggio nascosto si riferisce al rapinatore di banche John Dillinger, dichiarato nemico pubblico numero uno negli Stati Uniti negli anni ’30. Pare che all’interno del brano si possa identificare la frase “John Dillinger Died for you“: La sua ragazza, infatti, lo aveva tradito consegnandolo all’FBI, finendo per farlo uccidere.
Iron Maiden
La band è stata spesso accostata al satanismo, specie dalla pubblicazione (nel 1982) del disco The Number of the Beast. Il testo del brano omonimo, che è preceduto dalla lettura del passo biblico inerente il numero della Bestia (Ap 13, 1-17) da parte di una voce cavernosa e malefica, descrive un rito satanico celebrato di notte in una foresta: “The ritual has begun, Satan’s work is done/ 666 the Number of the Beast, Sacrifice is going on tonight” (“Il rito inizia, il lavoro di Satana è fatto/ 666 il numero della Bestia, il sacrificio verrà compiuto stanotte”). Il pezzo finisce dando la parola a Satana stesso: “666 the one for you and me/ I’m coming back, I will return And I’ll possess your body and I’ll make you burn/ I have the fire I have the force I have the power to make my evil take its course” (666 l’unico per me e per te/ Sto tornando, ritornerò e prenderò possesso del tuo corpo e ti farò bruciare/ Ho il fuoco, ho la forza, ho il potere per fare sì che il mio male prenda il suo corso”).
In un altro album degli Iron Maiden, Seventh Son of a Seventh Son (“Il settimo figlio di un settimo figlio” – 1988), c’è una track intitolata Moonchild; ecco parte del testo: “Seven deadly sins Seven ways to win/ Seven holy paths to hell And your trip begins/ Seven downward slopes Seven bloodied hopes/ Seven are you burning fires, Seven your desires…/ I am he the bornless one The fallen angel watching you Babylon, the scarlet whore” (“Sette peccati mortali, sette modi di vincere/ Sette santi percorsi per l’inferno, e il tuo viaggio inizia/ Sette pendii scoscesi e sette speranze insanguinate/ Sette sono i tuoi fuochi brucianti e sette i tuoi desideri/ Io sono lui l’unico non nato, l’angelo decaduto che guarda te Babilonia, la prostituta scarlatta”). Per l’elaborazione di questo testo, gli Iron Maiden si sono serviti di un’opera scritta dal mago nero britannico Aleister Crowley (1875-1947), lo stesso a cui Ozzy Osbourne dedica una celebre canzone.
Jay-Z
Un esempio più recente di backmasking è Lucifer, pezzo del 2003 del rapper statunitense Jay-Z, al secolo Shawn Corey Carter (New York, 4 dicembre 1969). Alcune teorie del complotto legano Jay-Z a sette massoniche e al satanismo, ecco perché corre voce che la sua Lucifer, dal titolo già piuttosto compromettente, se ascoltata al contrario nasconda diversi messaggi satanici che non hanno bisogno di spiegazioni approfondite: “666 murder, murder Jesus, 666” (“666 uccidere, uccidere Gesù, 666“). Inutile ricodare che 666 è il numero della bestia, simbolo del cristianesimo contenuto nel Libro dell’Apocalisse di Giovanni. La bestia appare dal mare e distrugge la terra.
Justin Bieber e Miley Cyrus
Di recente anche star amate dai giovanissimi come Justin Bieber e Miley Cyrus sono stati accusate di nascondere all’interno dei testi delle loro canzoni messaggi che incitano al male. Di questa idea sembra essere anche il padre di Miley (il cantautore americano Billie Ray Cyrus – 1961), il quel ha affermato:
“Mia figlia Miley era Hanna Montana, ma adesso è sotto l’attacco di Satana. Miley sta seguendo una strada satanica. La fede di Miley è crollata. Vorrei che la follia di mia figlia si fermasse, prego per lei”
Esaminiamo la situazione in Italia
Litfiba
La band ha sempre operato border line sull argomento satanismo. Ma, di fatto, ha spesso attaccato la religione cristiana, il Papa e la Chiesa Cattolica Nel 1990 la band pubblica “El diablo“, il quarto album, disco caratterizzato da un atteggiamento ironico sul satanismo nel mondo del rock. Ovviamente, la pubblicità che ne segue spinge molto le vendite. Loro si difendono dicendo che si è trattato solo di un modo provocatorio per rispondere a quelli che etichettavano il rock come musica satanica. Rimane il fatto che Pelù e Renzulli hanno sempre “giocato” sull’ambiguità dell’argomento, spesso andando oltre come quando dedicarono una canzone (Yassassin) al terrorista turco Ali Agca (quello che cercò di uccidere Giovannio Paolo II nel 1981). In seguito la band realizza un video in cui Piero Pelù interpreta un assassino che accoltella Ghigo Renzulli vestito da Papa.
Inoltre, in più di un’occasione Piero Pelù sul palco ha preso in giro Papa Ratzinger spesso sventolando la bandiera del Vaticano.
Zucchero
Adelmo Fornaciari in arte Zucchero nella canzone Miserere ha introdotto questo messaggio al contrario: “Hashish…eroina…hashish…eroina e droga”. Certo, non è un messaggio satanista ma è la prova di come in molti giochino con l’argomento backwards.
Franco Battiato
Un caso nostrano di utilizzo di backmasking, invece, si deve al maestro Franco Battiato che, nel suo singolo del 1998, Shock in My Town, circa al terzo minuto, inserisce un messaggio subliminale che recita: “Di amminoacidi. Nelle mie orbite si scontrano tribù di sub-urbani, di amminoacidi“. Il brano parla di una società degenerata, ritornata allo stato primitivo per colpa di un uso smodato della tecnologia. Nella canzone Battiato menziona gli “shock addizionali“, concetto della filosofia gurdjeffiana, e il risveglio della Kundalini, energia divina di tradizione tantrica. Il grande musicista siciliano (scomparso nel 2021) è certamente colui che si è dimostrato più interessato al backmasking, utilizzandolo però in chiave di sperimentazione sonora e di testi e senza evocare il diavolo o altro.