Musica

Muddy Waters, il re del blues elettrico

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McKinley Monganfield detto Muddy Waters nasce a Rolling Fork il 5 Aprile del 1915, un piccolo e sperduto paesino nella campagna dello stato del Mississippi.

Alla morte della madre va a vivere con la nonna a Clarksdale ed è proprio lei che da a McKinley il nome di Muddy Waters perché era solito rotolarsi nel fango. All’età di nove anni comincia a suonare l’armonica ed inizia ad esibirsi nelle feste che si tenevano nel suo paese; solo a diciassette anni imbraccia la chitarra per cominciare a suonare blues. Le sue fonti d’ispirazione sono i grandi chitarristi del Delta del Mississippi, due tra tutti Robert Johnson e Son House.

La sua vita si divide tra il duro lavoro nei campi di cotone durante il giorno e quella di musicista la sera quando si esibisce in vari club e locali. La sua prima registrazione risale al 1941 ed il suo produttore è l’etnomusicologo Alan Lomax. Nel 1943 – sull’onda del blues elettrico ( del quale sarà il protagonista) – si trasferisce a Chicago dove diventerà uno degli artisti di punta e dove incontra musicisti importanti come John Lee Hoocher e Big Bill Bronzy.

L’importanza di Waters è nell’intuizione che il blues rurale del Delta ha bisogno di una svolta; accantonata la chitarra acustica comincia a suonare assiduamente quella elettrica, accompagnato da una band con grandi capacità musicali e, circondato da valenti musicisti, fonda la Muddy Waters band. Il blues non sarà più lo stesso, la sua visione elettrica distorta comincia ad influenzare gli astanti che lo ascoltano, il suo nuovo suono verrà considerato il Moderno Chicago blues.

I Can’t be Satisfy e Rolling Stone

Il suo primo grande successo esce nel 1948 e si intitola “I Can’t be Satisfy”. Questo brano è solo l’inizio di una serie di altri successi che diventeranno pietre miliari del blues elettrico. Ecco prendere forma brani come I’m ready   Rolling Stone che darà il nome all’omonima band (indelebile rimane il concerto al Checkeboard lounge, un piccolo club dove Waters suonava e dove i Rolling Stones  di Mick Jagger,  Keith Richards, Ron Wood presenti tra il pubblico furono chiamati dal loro idolo per eseguire vari brani blues insieme. Era il 22 Novembre  del 1981. Il blues incontra il rock.

Il carattere mite

La sua carica umana insieme al suo enorme carisma hanno mantenuto la sua musica a livelli eccellenti. Il suo carattere accomodante  gli ha fatto intraprendere tante eccelse collaborazioni. Lunga è la lista dei musicisti che hanno militato nella Muddy Waters band: Jimmy Rogers, Willie Dixon, Otis Spann, Mike Bloomfield, James Cotton, Johnny Winter solo per citarne alcuni.

Dopo anni di concerti con la sua band, nel 1969 esce il disco Live Futhers And Sons che propone eccelsi duetti con artisti sia inglesi che Afroamericani. Muddy con questo disco diventa una vera star ed  in Inghilterra tutte le band rock  guardano a lui  con ammirazione e  ne traggono ispirazione. Il blues ha contagiato la Terra di Albione.

Electric Mud

Questo disco vede Muddy Waters in veste Rock blues. Marshall Chess fondatore della Chess  Record vuole un suono che oltre il Rock tocchi la Psichedelia. Questa  miscellanea di colori musicali non piace ai puristi del blues, che vedono questo lavoro come una trovata commerciale. Specialmente negli Stati Uniti – patria del blues Afroamericano – i critici definiscono l’album una prostituzione del blues. La musica di Robert Johnson era ancora nella testa di tutti e ascoltare la psichedelia era compito arduo per un purista del genere. In Inghilterra l’album invece viene apprezzato e l’esperimento di introdurre l’uso di potenti distorsori per chitarra (rendendo tutto più acido), è stato approvato dai giovani ascoltatori. Particolarmente efficaci risultano alcuni brani tra i rifacimenti dei vecchi successi come I’m Your Hoochie Coochie man e Mannish boy.

L’influenza enorme di questo lavoro sul sound di band come Led Zeppellin e Rolling Stones è enorme e lo stesso Hendrix rimane colpito positivamente da tale esperimento. Muddy in seguito rinnegò questo disco definendolo poco blues e lamentandosi dell’impegno della band in studio, considerata da lui poco incline alla calda musica del Delta.

Johnny Winter aiuta Muddy

Dopo aver lasciato la Chess,per vari incomprensioni sia artistiche che commerciali, Muddy Waters si esibisce in numerosi concerti in tutto il mondo. Successivamente il chitarrista albino Johnny Winter -suo grande estimatore e suo chitarrista – gli procura un contratto con la Blue Sky, una sussidiaria della Columbia. Escono  album pregevoli tra cui spiccano Hard Again e Muddy Mississippi Waters live.

Muddy continuerà a suonare dal vivo fino alla sua morte, avvenuta per infarto il 30 Aprile del 1983 in Illinois, dove il grande bluesman abitava.

Un vecchio vinile gira su un giradischi comprato anni fa, l’album è un live di Muddy del 1976, Live at Paul’s Mall Boston. C’è molto spazio per la musica strumentale, le chitarre si alternano con l’armonica e l’elegante e valido  LutherJr” Guitar Johnson  esprime il suo meglio con la sua sei corde. L’eredità di Waters è impareggiabile, non solo per quello che esprime, ma per quello che ha lasciato ad intere generazioni.

Attacca Mannish boy, l’urlo  e la possente voce di Muddy sono come un’onda del mare  che ti travolge. La musica di tanti anni fa è viva ancora oggi ed è capace di scatenare emozioni che non hanno tempo.

“La musica è una legge morale. Essa dà un’anima all’universo,

le ali al pensiero, uno slancio all’immaginazione, un fascino alla tristezza,

un impulso alla gaiezza, e la vita a tutte le cose”

(Platone – IV Secolo a.c.)

Dedicato al grande Francis Koerber

— Onda Musicale

Tags: The Rolling Stones/Led Zeppelin/Robert Johnson
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