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Questi i 10 chitarristi migliori (secondo noi)

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Dicono che la chitarra (sia elettrica che acustica) sia è uno degli strumenti più versatili di sempre, seconda solo alla tastiera. Non sappiamo se sia vero ma, certamente, il chitarrista ricopre spesso il ruolo di leader in molte band.

Questo fantastico strumento musicale è approdato in tutti i generi musicali: Blues, Rock, Hard Rock, Metal, Jazz , Pop, Fusion, Funky e anche Musica Classica. Oltre a innumerevoli generi minori come Grunge, Punk e molti altri. Questa grande diffusione ha portato la chitarra ad essere suonata da moltissimi musicisti.

E con questo articolo è nostra intenzione parlare di coloro che hanno mostrato al mondo le grandi potenzialità di questo strumento musicale. L’articolo in questione presenterà quindi tutti i più grandi chitarristi di tutti i generi musicali possibili, secondo una classifica del tutto personale e, in quanto tale, opinabile da chiunque. Come ogni classifica ci saranno delle inevitabili mancanze, essendo solo le 10 posizioni a disposizione.

Chiariamo quindi cosa intendiamo per “migliori“. Il concetto è molto semplice in quanto sono stati considerati tutti quei chitarristi che hanno:

  • 1) inventato un genere;
  • 2) influenzato generazioni di artisti futuri e/o sono ancora dei punti di riferimento importanti;
  • 3) sono i maestri indiscussi di un particolare genere o sotto-genere musicale.
Ecco quindi la nostra personalissima classifica:
10. CHUCK BERRY

Scelta obbligata. Chuck Berry è tra i migliori chitarristi di tutti i tempi per un semplice motivo: ha inventato  il Rock ‘n’ Roll. I suoi riffs e i suoi assoli di chitarra sono considerati  le “basi” della chitarra elettrica moderna. Probabilmente nessuno di molti chitarristi avrebbe mai preso in mano una chitarra se non ci fosse stato Chuck Berry ad aprire la nuova via. Ancora oggi quando si pensa al Rock ‘n’ Roll si pensa a Chuck Berry.

9. ALEX LIFESON

Forse non tutti lo conoscono. Alex Lifeson è un chitarrista canadese membro dei Rush, gruppo progressive-rock  degli anni ’70, fondato dal bassista Geddy Lee. Ebbene il buon vecchio Alex è semplicemente il Jimi Hendrix del progressive-rock, i suoi riff e licks verranno studiati in eterno e YYZ, 2112, Xanadu e La Villa Strangiato sono la prova tangibile della sua mostruosa bravura.

8. STEVE VAI

Steve Vai non poteva mancare. Superiore anche al suo maestro Joe Satriani Ogni sua canzone mostra una cura nei dettagli maniacale, una dote che sicuramente gli è stata molto utile quando suonava con Frank Zappa. Un punto di riferimento assoluto per originalità e tecnica sopraffina.

7. STEVE HACKETT

Chitarrista dei Genesis dal 1971 al 1977 periodo in cui ha registrato otto album, alcuni dei quali autentici capolavori come Nursery Cryme, Foxtrot, Sellig England by the Pound. Quando si parla di progressive rock non si può che pensare alla sua chitarra ed ai suoni che riesce a produrre grazie alla sua strabiliante tecnica ed inventiva. Nel genere lo definirei inavvicinabile.

6. WES MONTGOMERY e DJANGO REINHARD

Sesta posizione assegnata a pari merito. Infatti, quando si pensa al Jazz due sono i nomi che risuonano in perfetta armonia col mondo. Uno è Django Reinhardt e l’altro è Wes Montgomery. La perfezione stilistica di Wes però mi ha ricordato perché è il miglior chitarrista jazz di tutti i tempi, nonostante il povero Django con sole 2 dita (escludiamo il pollice che sta dietro sul manico) ha plasmato la chitarra jazz dei primi del Novecento.

5. JIMMY PAGE

Quando si parla di British Hard Rock il nome di Page è d’obbligo. Insieme a  John Paul Johns, John Bonham e Robert Plant ha creato l’Hard Rock e ha gettato le basi per la nascita dell’ Heavy Metal. Da lui e dal suo modo di suonare la chitarra sono stati influenzate generazioni di chitarristi. Basti pensare che Stairway to Heaven, con i suoi arpeggi e con il mastodontico assolo finale, per molti è la canzone Rock più bella mai eseguita.

4. STEVIE RAY VAUGHAN

Qui è d’obbligo una nota di malinconia per colui che, da tutti, era considerato l’erede di Jimi Hendrix. Purtroppo scompare a soli 34 anni in un incidente aereo. Stevie chiede a Eric Clapton di cedergli il posto sull’elicottero per tornare a casa in quanto molto stanco. Poco dopo il decollo però il velivolo si schianta contro una collina a causa della fitta nebbia presente. Oltre a Stevie Ray Vaughan perdono la vita il pilota e i componenti dello staff di Clapton. Era il 27 agosto 1990. Il chitarrista  texano con la sua Fender Stratocaster in mano riusciva a smuovere ogni animo. Il suo Blues è stato quello definitivo per milioni di persone. Basti ascoltare la sua versione di Little Wing per capire che Stevie poteva suonare qualsiasi cosa.

3. EDDIE VAN HALEN

Nato in Olanda ma naturalizzato americano Eddie inizia a suonare la chitarra a 12 anni e fonda insieme al fratello Alex la formazione dei Van Halen verso al fion degli anni 70. Ha perfezionato l’uso del tapping, tecnica che utilizza due mani sulla testiera e che permette di suonare intervalli molto lunghi  producendo un suono molto particolare. Anche lui, ha influenzato moltissimi chitarristi che lo hanno emulato nel suo modo grintoso di suonare la chitarra elettrica.  

2. B.B KING

Adesso che siete tutti morti si torna alla normalità. B.B. King è il re. Senza di lui tutta la musica contemporanea che affonda le radici nel Blues non esisterebbe e, molto probabilmente, non esisterebbero Jimi Hendrix, Eric Clapton, S.R. Vaughan, Jimmi Page. Concetto chiaro? 

1. JIMI HENDRIX

Sul gradino più alto abbiamo messo Jimi Hendrix perechè con lui la chitarra segna il suo punto di non ritorno. e di massima gloria. Con Herndrix parte l’anno zero. Un pò come Prima di Hendrix Dopo di Hendrix. Per capire questo concetto basta pensare a quando Jimi si presento al cospetto di Eric Clapton ad una festa e chiese di poter suonare. Hendrix suonò Killing Floor di Howlin’ Wolf, considerato da Clapton difficile e complicato da eseguire. L’esecuzione di Jimi lasciò stupefatto Clapton: chiarra suonata dietro alla schiena, morsi allo strumento, una grinta ed una presenza scenica senza precedenti.  Si dice, tuttora, che Eric Clapton sia rimasto davvero molto impressionato da quel ragazzotto di colore. 

Questa era la classifica. Ma in fondo e fuori graduatoria (secondo noi) posizioniamo due nomi che, appunto, riteniamo “inclassificabili” o primi a pari metritro e per distacco.

FRANK ZAPPA

Se B.B. King è il re ed Hendrix è la forza inarrestabile della natura, Zappa è l’Universo. Non importa che voi siate molto bravi o facciate schifo. Oltre tutti noi c’è solo un chitarrista la cui mancanza è come una voragine che mai si chiuderà. Vi basti sapere che fu proprio Zappa a consigliare a Hendrix di utilizzare effetti sulla chitarra quali il FUZZ e il DELAY. Con una semplice chiacchierata ha cambiato la musica per sempre mentre con lo strumento in mano l’ha forgiata. Senza dimenticare che Zappa poteva suonare tutti i generi, spesso e volentieri si è divertito a fonderli nei suoi album, ognuno con la propria magica essenza e ironia. Frank è sempre stato 10 passi avanti a tutti, ha misurato la flessibilità della musica e l’ha stravolta facendola divenire un mero giocattolino. Il più grande dei Geni.

DAVID GILMOUR

David è la quintessenza di un modo di suonare la chitarra davvero unico ed inimitabile Certamente non è un maestro di tecnica e di velocità ma ha un “tocco” che è in grado di suscitare emozioni. Liberatosi dalle figuri ingombranti e giganetsche di Syd Barrett e Roger WatersGilmour è riuscito in età adulta a contInuare ad emozionare milioni di fans del Floyd Sound. Per questa ragione, secopndo noi, è fuori da qualsiasi classifica, come Zappa. Tanta roba, davvero.

(fonte www.projectnerd.it)

— Onda Musicale

Tags: David Gilmour/Roger Waters/Eddie Van Halen/Jimi Hendrix/Steve Vai/B.B. King/Steve Hackett/Syd Barrett/Jimmy Page/Stevie Ray Vaughan/Rush/Frank Zappa
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