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Bob Dylan, il cantautore Folk che ama il Blues

Bob Dylan al secolo Robert Allen Zimmerman nasce  il 24 Maggio del 1941 a Duluth in Minnesota da una famiglia di origini ebraiche.

Fin da giovane Bob Dylan comincia a coltivare la sua passione per la musica Folk e Blues, genere che condizionò molto il suo modo di concepire la musica, la sua prima incisione infatti fu un blues scritto da lui intitolato When I got Trouble un brano che fin dal primo ascolto fa intendere quanto la musica del Delta sia stata imperante per il Folk singer del Minnesota. Pochi accordi, una chitarra acustica ed una voce che ricorda i vecchi bluesman del Delta.

In molte interviste Dylan ha detto di dovere molto alla musica di bluesman come Lightin Hopkins, Reverend Gary Davis, Blind McTell, Robert Johnson e naturalmente anche al Folk di Woody Guthrie.

Il Greenwich Village

Al suo arrivo al Greenwich Village, Dylan comincia a frequentare tutti gli appassionati del Folk e del Blues e li incontra nuovamente Big Joe Williams e Victoria Spivey con i quali effettuerà varie registrazioni live in alcuni brani suonando l’armonica e partecipando ai cori. Il lavoro che incidono insieme si chiamerà Three Kingston And a Queen dove ci sarà anche Lonnie Johnson alla chitarra. Questo lavoro darà a Bob Dylan enorme popolarità e grazie a questa sua predisposizione per l’armonica sarà chiamato come session man da vari musicisti blues che apprezzarono il suo talento.

Il treno come metafora di salvezza

Il blues ha sempre affiancato il menestrello americano ed in seguito durante la svolta  musicale di Newport si fece accompagnare da una band  come la Paul’s Butterfly Blues band con la chitarra di Mike  Bloomfield. Innumerevoli sono le composizioni dove Dylan – sia come suoni che a livello di testo – farà riferimento alla musica del Diavolo. Il treno come metafora di salvezza e simbolo del vagabondaggio dei bluesman, visto come l’abbandono del luogo dove si sono consumate sin dalla tenera età esperienze dolorose ricercando una vita migliore, sarà riportato in copertina anche nel pregevole lavoro del 1979 Slow Train Comin.

Dylan scopre Robert Johnson

Nella sua Biografia Dylan ricorda la scoperta del bluesman che più lo ha influenzato e che per lui è stato un importante punto di riferimento musicale: Robert Johnson.

John Hammond, talent scout della Columbia, da a Dylan due dischi da ascoltare: uno di questi è King of the Delta Blues del signor Johnson. Dylan incuriosito  dalla copertina che lo affascina corre a casa per sentire chi era quel misterioso bluesman del quale fino ad allora non aveva mai sentito parlare. Il disco cominciò a girare e Bob, fin dal primo brano, rimase completamente sconvolto dalla potenza musicale di Johnson. Il re del Delta Blues lo aveva catturato, quella voce lamentosa e quel modo di suonare la chitarra in maniera ipnotica  sconvolsero Bob Dylan tanto che per giorni interi non fece altro che ascoltare ripetutamente questo lavoro.

Dylan ebbe spesso una sensazione indescrivibile, come se quelle canzoni non fossero suonate da un solo uomo ma da un’intera orchestra. Le metafore che Robert cantava toccavano l’anima di Dylan tanto da sconvolgerlo somatizzando il disagio che esternava, brani come Traveling blues, Kindhearted Woman, Sweet Home Chicago, Crossroad lo presero completamente  

L’influenza del blues sui Testi

Nei testi di Bob molteplici furono i riferimenti e gli omaggi  alla musica afroamericana . L’intero repertorio del blues, costituisce un vasto terreno lirico da dove Dylan attinge a varie tematiche dove gli umori e le sensazioni fruiscono liberamente incrociandosi e sovrapponendosi.

Anche se Dylan è diventato un icona del rock, la musica del diavolo è stata sempre un punto fermo in tutta la sua carriera artistica.Il primo grande successo di Dylan Blowind in the Wind, è ispirato ad un antico Spiritual che già cantava nel 1962 No More Auction Black, un’intensa canzone sulla tremenda condizione di vita della popolazione afroamericana negli Stati  del Sud. Lo Spiritual ebbe origine in Canada e veniva cantato dagli schiavi liberati residenti in Inghilterra nel 1833. Lo stesso Dylan non ha mai nascosto la provenienza di questa canzone.

Nel 1965 in Subterranean Homesick Blues (Blues nostalgico sotterraneo) Dylan prende spunto dal blues di Chuck BerryToo much Monkey Businesse da Keroauc. Il testo parla di rassegnazione e disillusione, nella vita c’è poco da fare, e va contro i suoi usuali riferimenti al cambiamento. Il testo si avvicina molto alle nenie cantate dai primi bluesman e quasi in maniera schizofrenica un argomento dopo l’altro Dylan descrive il mal di vivere, le difficoltà di una società che è difficile cambiare ed occorre passivamente accettare. Le parole sono accompagnate da un armonica e da una chitarra – quella di Bloomfield – che ricordano il sound Rock blues di Chicago. Di recente vari artisti tra cui Bruce Springsteen hanno partecipato al remake della canzone, che è stata anche uno dei primi videoclip della storia del Rock.

L’omaggio a Blind Willie McTell

Nel 1983 Dylan nell’album Infidels incide un  brano dedicato a Blind Willie McTell che è un omaggio ad uno dei suoi bluesman più amati. Dylan costruisce una canzone profonda ed intensa. Anche nell’album Times Out of Mind nel 1997 Dylan in più di una canzone fa riferimento alla musica del diavolo. Per esempio in Dirt Road blues il brano si avvicina molto alle composizioni scritte dal grande Charlie Patton.

Anche in tempi più recenti – in Modern Time – Dylan fa riferimento al linguaggio del blues

Il terzo brano dell’album Rollin’ and Tumblin’ arriva direttamente da  Muddy Waters che a sua volta si era ispirato ad un brano del grande Robert Johnson. Treni come simbolo di fuga, citazioni rispetto a fatti accaduti negli Stati Unti con riferimento alle persecuzioni razziali fanno  di Dylan oltre che un appassionato di blues un vero e proprio portavoce di questo genere. Le sue canzoni come i testi della musica del Delta toccano argomenti come la sofferenza, l’incubo, l’ambiente sociale, la protesta, l’amore, la solitudine, il tradimento, l’esoterismo. Bob Dylan rifiuta la società dove vive, elencandone i difetti, le prevaricazioni e le prepotenze dei potenti del pianeta.

L’influenza della musica afroamericana

Il blues e lo Spiritual d’altronde sono le strutture base di eccellenza per i testi di ogni canzone ma Bob più di di tutti con il suo canto di protesta si è avvicinato alla musica afroamericana. Quel treno che appare in Slow train coming è la testimonianza di quanto il menestrello del rock debba  tutto a questo genere, che fin dall ‘inizio della sua carriera lo ha condizionato e influenzato, trasmettendo a chi lo ascolta emozioni che vengono dall’interno dell’animo umano.

— Onda Musicale

Tags: Chuck Berry, Bob Dylan, Robert Johnson, Bruce Springsteen
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