Metal Lords: la pellicola targata Netflix vanta la collaborazione del compositore Ramin Djawadi (Il trono di spade, Person of Interest, Westworld), del produttore Tom Morello (chitarrista dei Rage Against the Machine) e dello sceneggiatore D.B. Weiss (Il trono di spade). Gli ultimi due sono inoltre co-autori di Machinery of Torment, la canzone originale che i protagonisti presentano alla Battaglia delle Band.
La trama è molto semplice
Hunter (Adrian Greensmith) e Kevin (Jaeden Martell) sono gli emarginati del liceo. Hunter suona la chitarra e vive il metal come uno stile di vita, i suoi modelli sono i membri delle band che idolatra: Black Sabbath, Metallica, Iron Maiden, Pantera, ecc. Kevin è il più timido dei due e conosce il metal soltanto dalle parole del suo amico Hunter; si interessa davvero al genere quando si convincono entrambi che vincere alla Battaglia delle Band li farà apprezzare da tutti.
Kevin inizia a esercitarsi sul serio con la batteria, fino ad allora suonava unicamente il rullante nella banda della scuola. Fondano gli Skullfuckers, ma da soli hanno paura di non farcela, così cercano un/una bassista. L’unica persona capace che trovano è Emily (Isis Hainsworth), una violoncellista bravissima e affetta da problemi psicologici.

Onestamente pensavo di trovarmi di fronte al solito film per teenager pieno di cliché, ho perfino temporeggiato ad aprile, alla notizia dell’uscita di Metal Lords. Alla fine ho deciso di dargli una possibilità e ho dovuto ricredermi. Ho trovato tutto giustissimo, per il tipo di film che vuole essere, un coming of age comico e un po’ amaro.
Colonna sonora pazzesca
Si passa dagli Iron Maiden ai Black Sabbath ai Metallica e a tanti altri. I riferimenti musicali non sono per niente banali e personalmente non li avevo mai sentiti in un film per teenager, ad esempio quando Emily viene paragonata al violoncellista Yo-Yo Ma. Fanno perfino un cameo Rob Halford (Judas Priest), Kirk Hammett (Metallica), Tom Morello (Rage Against the Machine) e Scott Ian (Anthrax).
Gli attori scelti sono perfetti
- Adrian/Hunter è credibilissimo nella parte del metallaro purista e sempre arrabbiato col mondo. In realtà ha un rapporto terribile con il padre, che da quando è stato mollato dalla moglie – quindi anche Hunter cresce senza una madre – è assente e perennemente coinvolto in relazioni insignificanti.
- Jaeden/Kevin interpreta benissimo il dolce ragazzo insicuro che farebbe di tutto per i suoi amici, senza rinunciare mai alla sua identità, che si sta pian piano delineando.
- Isis/Emily è magistrale nella sua performance: i problemi di rabbia portano spesso il personaggio, se provocato, a dare di matto urlando insulti e lanciando oggetti. Per queste scene, l’attrice ha raccontato di non aver avuto un copione ma di aver completamente improvvisato.
Dei tre, solo Adrian sapeva suonare prima del film, Jaeden ha preso lezioni per un mese da Glen Sobel (Alice Cooper, Hollywood Vampires) e anche Isis ha imparato prima di girare. A vederli nel film, non si direbbe affatto.
Il contesto
È chiaro che si tratta di un film americano per ragazzi, quindi va giudicato con questo presupposto. Non troverete scene in cui qualcuno morde un pipistrello o si droga, per quello nel catalogo Netflix c’è The Dirt: Mötley Crüe. Metal Lords è stato molto criticato per questa illustrazione edulcorata dei seguaci del metal – o «adoratori di satana», come vengono chiamati nel film dal padre di Hunter.
A parer mio, visione attenuata o no, emerge benissimo la differenza tra i protagonisti e gli altri ragazzi. L’altra band che si esibisce al concorso, infatti, suona brani di Ed Sheeran e degli Imagine Dragons, artisti che nel loro genere sono delle eccezioni, ma nel film vengono presentati come inferiori perché giudicati dal punto di vista di Hunter e Kevin. Inoltre questa band non è nemmeno tecnicamente capace, eppure è la preferita della scuola, fatto molto indicativo dello scenario attuale e tristemente realistico.

Metal Lords è un film godibile
Che mi ha reso nostalgica dei vecchi tempi, quando da ragazzina rubavo Paranoid dalla libreria di mio padre e lo ascoltavo di nascosto perché era strano che mi piacesse quel tipo di musica. Quando One accompagnava i miei peggiori momenti di sconforto cullandomi come una vecchia amica. Quando gli Iron Maiden accompagnavano i viaggi in macchina del mio ragazzo, più di un decennio fa.
C’è inoltre una scena che non mi aspettavo, in un film per teenager: durante il concorso e l’esibizione dei Skullfuckers, si vede il pubblico pogare in preda a un furioso e liberatorio headbangin’. Insomma, il finale è stato sorprendente, e nel complesso non ho trovato nulla di banale o noioso.
All’inizio dell’articolo ho scritto di aver percepito qualcosa di amaro, in Metal Lords, ma non è qualcosa che riguarda i temi e le difficoltà che affrontano i personaggi – sebbene siano piuttosto importanti. L’amarezza l’ho sentita rendendomi conto ancora una volta di quanto potenziale ci sarebbe nelle nostre scuole se solo prendessero un po’ spunto dalla struttura di quelle americane. I ragazzi potrebbero imparare a suonare già nell’ambiente scolastico, come hanno fatto Isis e Kevin, e credo che sarebbe un’esperienza molto formativa. Al liceo chiesi alla mia insegnante di inglese – cantante – di riportare in auge i vecchi musical che inscenava anni prima, o anche semplicemente un corso di coro. Non dimenticherò mai la sua risposta – negativa e rassegnata – né gli strumenti abbandonati e rotti, buttati in un angolo della sala video.
In conclusione
Jaeden (Kevin) ha confermato che prima di girare non aveva mai ascoltato metal, ora invece lo apprezza ed è nelle sue playlist. Tutti e tre i giovani attori (circa 20 anni) hanno ammesso di essere rimasti colpiti soprattutto dai Black Sabbath, aneddoto che ha smorzato un po’ la mia amarezza e mi ha restituito la speranza. Credo sia la prova che i giovani apprezzerebbero ancora la musica di una volta se solo la conoscessero. Lo stesso è successo con Stranger Things 4: Master of Puppets e Running Up That Hill sono tornate prime in classifica nel giro di pochi mesi e ora i Metallica e Kate Bush sono nelle playlist più inaspettate. Non mi resta che sperare di ascoltare più musica rock nei prodotti per ragazzi, ma forse sogno troppo.