Musica

1967: i Pink Floyd e l’intervista in cui il conduttore disse “sono troppo musicista per apprezzare questa musica”

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Nella primavera del 1967, i Pink Floyd stavano registrando il loro album di debutto, The Piper At The Gates Of Dawn, quando apparvero nel programma artistico della BBC The Look Of The Week, presentato da Hans Keller. Era il 14 maggio.

La band ha eseguito un breve frammento di Pow R. Toc H., prima dell’esplisiva Astronomy Domine. Dopo lo show, Roger Waters e Syd Barrett si sono seduti per una chiacchierata con il conduttore, Hans Keller.

Ma chi è Hans Keller?

Heinrich Hans Keller (1919-1985) è stato un importante critico musicale specializzato in compositori di musica classica, lirica e classica del 20° secolo. Si è trasferito nel Regno Unito dall’Austria per sfuggire all’Anschluss, il progetto politico di annessione dell’Austria alla Germania attuato nel 1938. Ha studiato violino e suonato con Oskar Adler (1875-1955), violinista, medico ed esperto di esoterismo. Infatti, gli interessi di Keller si estendevano (oltre la musica) alla psicoanalisi e questa sua peculiarità porta un approccio culturale diverso (sercondo alcuni più ricco) alla critica musicale di quel periodo. Ma non era un fan dei Pink Floyd. Decisamente.

“Forse sono un po’ troppo musicista per apprezzarli appieno.

Forse è colpa mia se non li apprezzo”

Apre l’intervista chiedendo a Waters:

Perché deve essere tutto così terribilmente rumoroso? Non riesco proprio a sopportarlo.”

Waters e Barrett rimangono imperturbabili per tutta l’intervista

A parte l’indifferenza di Keller, l’intervista è avvenuta in un momento cruciale nella storia del rock britannico, nel momento in cui i Floyd avevano aperto la strada al suonare in modo che al centro dell’esibizione vi fosse la musica e non la necessità di far ballare la gente presente. Due giorni prima della loro apparizione in TV, avevano tenuto il loro concerto Games For May alla Royal Festival Hall, che ha fatto conoscere (e apprezzare) ai fan la magia del loro sound quadrifonico dal vivo.

L’influenza psicoanalitica di Keller si manifesta quando confronta la musica dei Pink Floyd con il modo shock di eseguirla, prima di concludere (quasi con nonchalance) che il loro approccio rappresenta una regressione all’infanzia. Non osiamo immaginare cosa sarebbe successo se i ragazzi avessero suonato Mathilda Mother, brano in cui viene posta al centro la nostalgia per l’infanzia e la consapevolezza che non potesse più essere ritrovata. Probabilmente gli istinti freudiani di Keller sarebbero stati messi a dura prova.

Ecco il video dell’intervista

— Onda Musicale

Tags: Roger Waters/The Piper at the Gates of Dawn/Syd Barrett
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